03 gennaio 2011

Libertè, egalitè, stabilitè



Fa rivedere rivedere le gag del politico Cetto La Qualunque, personaggio inventato dalla mente di Antonio Albanese, cui ieri sera Che tempo che fa ha dedicato la serata.
"I have no dreams, but I like u pilu!"

Peccato che le battute, gli slogan, i surreali comizi vengano spesso superati a destra dalla realtà.
"Nel 2010 abbiamo questa inutile repubblica in un club esclusivo e il parlamento in un privè".
Beh, non siamo molto lontani: le immagini del palazzo nei giorni della compravendita (per il voto di fiducia) raccontano della distanza dal paese che sta fuori. Paese in cui ai comuni mortali non capita di trovarsi la casa pagata a sua insaputa, o il mutuo pagato per un voto di fiducia.

"Sono soddisfazioni .. e ora una notizia eccellente: dopo lunga e dolorosa malattia, è morta la morale".
Ci ha messo molti mesi a morire, ma la morale, l'abbiamo uccisa anche noi. "Agli italiani non importa niente di cricche, escort e furti, se ne fottono".
Perchè, e lo aveva già detto Saviano parlando della macchina del fango, "siamo tutti uguali": non c'è differenza tra destra e sinistra, tra chi si indigna e chi no. Siamo tutti uguali "cornuti e figghi di buttana".

E anche l'Italia è adesso tutta uguale: "il sud non è solo abusivismo, pizzo, capolarato .. è anche qualcos'altro?
Cosa? .. Cazzo, non mi ricordo cosa."

Infine, l'onorevole Cetto ha fatto il suo, personale, elenco: le cose che gli italiani hanno capito.
Che la legge si aggira.
Che un pezzazzo di pilu al giorno leva il medico di torno.
Che rispettare il codice è segno di omosessualità.
Che per entrare in politica serve un preservativo.
Che non sono le donne che devono entrare in politica, ma è la politica che deve entrare nelle donne.
Che l'abusivismo, è opera d'arte.
Il 2010 è stato un anno eccezionale: il 2011 sarà anche meglio.

Perchè questo paese è cotto a puntino, ma per finirlo servono le elezioni. Perchè le elezioni sono come il pilu, non finiscono mai. Alle prossime elezioni votatemi. E se non mi volete votare, 'n to u culo!

Arrivati alla fine, si ride. Ma fino a quando potremmo permetterci di ridere a queste battute e pensare che invece esiste veramente un pezzo di paese che ragiona proprio così?
Lo ha spiegato Gian Antonio Stella, citando l'intercettazione dei due ndranghetisti che commentavano le navi dei veleni affondate nel Mediterraneo.
1: “Basta essere furbi, aspettare delle giornate di mare giusto, e chi vuoi che se ne accorga?”.
2: “E il mare? Che ne sarà del mare della zona se l'ammorbiamo?”
1: “Ma sai quanto ce ne fottiamo del mare. Pensa ai soldi, che il mare, con quelli, andiamo a
trovarcelo da un'altra parte...

Viva la stabilità!

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