31 maggio 2011

Effetto post elezioni


Li stavo a sentire con interesse, a l'Infedele, i politici del centrodestra . Mentre la piazza di Milano (e Napoli) festeggiava, erano quasi sereni nella sconfitta. Concordi nell'ammettere la sconfitta e che si è sbagliato nel fare la campagna elettorale.

Pecorella
, ha sintetizzato il tutto in una battuta: "ha vinto il razionale sull'irrazionale".
E chi vuole capire, capisce. Ovvero che una politica di sole promesse non mantenute, di odio e paura, non serve al paese e alla lunga non paga. Paga l'essere una persona perbene, aver tenuto dei toni moderati, essersi circondato di persone presentabili, aver toccato temi che interessano da vicino i cittadini milanesi, come ha fatto Pisapia.

Vincere si può e, soprattutto, si può vincere rimanendo di sinistra.
Alla faccia della rincorsa al centro: che si può fare a patto di non snaturare i temi.
Come la scuola: o la scuola è pubblica, oppure non si può prendere in giro le famiglie lombarde con la storia delle scuole paritarie, come fa Formigoni. Le scuole paritarie sono private e prendono soldi pubblici. L'effetto post elezioni porta tutti a diventare esperti in politica e campagne. Erano lì tutti a dire "vai Silvio, entra e spacca .." (se ci sei batti un voto, titolava Libero domenica), "vai Letizia tira fuori le unghie".

E oggi si lamentano del risultato? Il premier non convince, "torni a fare il cavaliere" titola Feltri.

La gente si è stufata. Non tanto di lei quanto della politica. Che non ce la fa, da troppo tempo ormai, a discutere d’altro se non di sé. Lei Presidente per anni è stato una speranza o addirittura una certezza: grazie a Silvio, dicevano i suoi aficionados, faremo la rivoluzione liberale, l’Italia sarà più moderna, verrà sconfitta la dittatura della burocrazia, dello statalismo, della spesa pubblica, dei poteri forti, delle corporazioni, della magistratura, dei sindacati rossi.


La gente si è stufata e basta: quando mai ha rispettato le promesse? Le rivoluzioni, il benessere, le tasse da abbassare, il meno stato?
Diceva Abramo Lincoln che una persona può essere presa in giro per tutta la sua vita; che un popolo può essere preso in giro una volta; ma che non si può prendere in giro un popolo per sempre. Nemmeno se si invoca Dio.


Il post di Gilioli, su quello che ci si aspetta ora.

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