15 settembre 2011

E il senso del premier per il paese

Il debito pubblico è salito a 1911 miliardi: a luglio ha avuto un +10 miliardi di euro:
Ormai da quattro mesi il debito pubblico ha ripreso a salire e da marzo a luglio è aumentato di 43 miliardi di euro dopo un trimestre di flessione che aveva portato il debito pubblico a 1.868 miliardi di euro. Su base annuale il debito è aumentato di 73 miliardi di euro, in pratica il costo sostenuto dal Tesoro per pagare gli interessi sui titoli di Stato: un onere destinato a salire per effetto delle tensioni sui bond italiani, in corso dall'inizio di luglio e che restano elevate, nonostante gli acquisti sul mercato secondario messi in atto dalla Bce.
Nonostante questo, nonostante una manovra appena approvata (che ha causato euforia dentro e tensioni fuori la camera) che sarà insufficiente a ridurre il debito e garantire la crescita (anche Cicchitto in aula ammeteva l'esigenza di riforme strutturali), l'urgenza del premier rimane una.
I suoi processi (ultimo quello sui nastri illegali di Fassino e Consorte) e le sue intercettazioni.

Cosa sarà disposto a fare, lui, pur di salvarsi? A quale male minore sarà costretta a pronarsi l'opposizione questa volta?

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