18 ottobre 2011

La legge Reale

Voglio sperare che sia una specie di svista, di cattiva valutazione: che il ministro Maroni e dell'onorevole Di Pietro non intendano veramente ritirare fuori dal cassetto la legge Reale del 1975, che  
nell'art 14 consentiva alle forze dell'ordine di usare legittimamente le armi per «impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona»

l'art. 3, estendeva il ricorso alla custodia preventiva, sostituendo il precedente art. 238 c.p.p., anche in assenza di flagranza di reato, di fatto permettendo un fermo preventivo di 96 ore (48+48) ore entro le quali va emesso decreto di convalida da parte dell'autorità giudiziaria

l'art. 5, vietava l'uso del casco e di altri elementi potenzialmente atti a rendere in tutto o in parte irriconoscibili i cittadini partecipanti a manifestazioni pubbliche, svolgentesi in pubblico o in luoghi aperti al pubblico.
Passi anche il farsi riconoscere nei luoghi pubblici, ma se l'unica strada per bloccare la violenza nelle strade è quella delle armi e degli arresti preventivi (senza nessun atto di un giudice) significa che in questi anni, non abbiamo fatto alcun passo in avanti.

Che ancora una volta ci facciamo prendere la mano per leggi speciali (fascistissime?) in risposta a eventi di piazza, mentre nulla è in cantiere per evitare altri casi Thyssen, altri crolli di Barletta, di case dello Studente a l'Aquila.
Dove sono i soldi per le forze dell'ordine, per rinnovare il parco macchine, per fare corsi?

E nemmeno faremo passi in avanti per affrontare i temi che i ragazzi volevano portare in piazza: precarietà, disoccupazione, lavoro, dignità ....
Evidentemente, questi non sono argomenti "cari" a certa politica. 


Update: da Il post

Dalla sua entrata in vigore, la legge Reale è stata spesso al centro di critiche e polemiche per l’aumento notevole dei poteri per le forze di polizia. Nel 1990 fu pubblicata una ricerca sui casi di uccisione e ferimenti riconducibili all’introduzione della legge, a cura di Luca Rossi. Dal giugno del 1975 a metà 1989 furono uccise 254 persone e 371 rimasero ferite, nel 90 per cento dei casi le vittime non possedevano nemmeno un’arma da fuoco al momento del confronto con le forze dell’ordine.

Dal film "Gli anni ruggenti" di Luigi Zampa, la scena degli arresti preventivi, in vista della festa del fascio. Appunto.

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