16 ottobre 2011

Peccato, ovvero Quer pasticciaccio brutto de via Merulana


Potranno anche avere tutte le ragioni per essere indignati e anche un po' incazzati, quei ragazzi a Roma: una classe dirigente anziana e sempre uguale che parla a se stessa (pur se bisogna poi ricordare le parole di Draghi sulla comprensione delle loro motivazioni), una classe politica che non si schioda dallepoltrone (e in Inghilterra un ministro, Fox, si dimette per aver permesse ad un amico di viaggiare su voli ufficiali di Stato).

Ma quelle centinaia o migliaia di persone hanno portato avanti una battaglia nel centro di Roma col solo scopo di fare danni. Le immagini della camionetta incendiata possono far ricordare le stesse scene di Genova 2001, ma a me ricordano più le proteste di Londra di questa estate.
I guerriglieri del Black berry.

Non a caso sono stati i ragazzi “veri” della manifestazione che per primi han cercato di isolarli, gridando loro “fascisti andatevene”.
Perchè oltre ai disagi per la città di Roma, le auto bruciate, le vetrine infrante, i feriti tra le forze dell'ordine (che han usato almeno inizialmente una strategia attendista), l'altra vittima da non dimenticare è stata proprio la manifestazione stessa. Le ragioni della protesta.
Tutto finito sotto: sotto il fumo di Roma.

Piazza San Giovanni ieri sera doveva essere piena , di persone che chiedevano allo Stato un futuro, una speranza. E invece c'era una piazza vuota.
Forse dietro queste violenze c'è una spiegazione: da oggi la politica avrà un nuovo argomento su cui pontificare. La violenza, il ritorno degli anni '70 (in realtà sono messi che si sente questo), il sostegno alle forze dell'ordine (da parte di un governo che taglia loro fondi).
Due esternazioni, sopra le altre: quella del ministro La Russa (che mette assieme le proteste al governo con gli incappucciati) e quella del senatore Butti che se l'è presa con Rainews e Corradino Mineo per la loro diretta (questo per dire il senso del PDL per il servizio pubblico).

E i precari? E il lavoro che non c'è? Il sud sempre più sud? La battaglia di Roma mette tutto in secondo piano. Domani si parla di riformadella giustizia e di riforma dello stato.
E l'indignazione è destinata a crescere. E ancora non sappiamo bene chi sono questi incappucciati (nonostante i tanti dubbi su cui scrive anche Gilioli). Ma sappiamo che torneranno a fare la loro comparsa nelle prossime manifestazioni (specie se fatte senza servizio d'ordine, senza filtri, come ieri. ). Come già avvenuto con le proteste contro la TAV in Val di Susa, contro le discariche in Campania, contro la riforma Gelmini.
Perchè questi sono organizzati, sanno cosa stanno facendo.

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