12 ottobre 2011

Tu sei il male di Roberto Constantini


Due morti, a distanza di 24 anni l'uno dall'altra: due donne che muoiono mentre l'Italia festeggia la vittoria ai mondiali.
Sono Elisa Sordi, timida e bellissima impiegata di un'azienda del Vaticano, uccisa e violentata, lasciata morta sulla riva del Tevere nel luglio del 1982.E 24 anni anni dopo, la madre di Elisa, Giovanna Sordi, suicida dopo anni passati a convivere con quella morte senza colpevole.
Un commissario chiamato ad indagare su queste morti, che non saranno le sole di questa storia: Michele Balistreri ex picchiatore fascista nei primi anni 70, passato dall'estremismo nero di Ordine Nuovo alla collaborazione coi servizi per spiare gli estremisti dall'interno.
Poi la seconda vita con la laurea (con qualche aiuto) e il concorso vinto per commissario di polizia.

Sullo sfondo un paese: l'Italia degli anni 80 e quella del nuovo millennio , tra fine 2005 e 2006, vista attraverso gli occhi cinici e, almeno all'inizio distaccati e distratti, di Balestreri.
L'Italia ipocrita perbenista unita solo dalla passione del calcio dell'estate del 1982. E l'Italia corrotta , impaurita dagli immigrati dove il potere nasconde , dietro una facciata di rigida morale, una faccia oscura fatta di ricatti e violenze.
Un gioco sporco a cui è vietato avvicinarsi.
Alla sua destra poteva vedere il Quirinale illuminato con la bandiera italiana che sventolava, davanti il bianco dell'altare della Patria e il balcone del duce a piazza Venezia, alla sua sinistra il Colosseo e i Fori Imperiali con le luci delle auto incolonnate nel traffico.
Il centro del nuovo potere politico, quello che aveva sostituito i poteri tradizionali dopo lo scandalo di Tangentopoli. Nuovo per modo di dire, naturalmente. Di nuovo c'erano solo i problemi: un paese troppo ben nutrito e quindi pigro, troppo vecchio e quindi stanco. A cui servivano quegli immigrati giovani da cui però era maledettamente impaurito. Senza una cultura dell'integrazione e senza un modello economico per favorirla. Con in più il maestoso cupolone di San Pietro che ricordava ai romani e al mondo intero che un potere immenso era racchiuso in meno di mezzo chilometro quadrato tra quelle mura.
Credevo di poter cambiare il mondo, almeno un po'. Invece il mondo non se n'è neanche accorto e a cambiato me.
Aveva assistito al declino dell'Occidente che si era manifestato di pari passo con la consunzione del suo corpo e del suo spirito. Gli errori commessi con l'incoscienza e la leggerezza della gioventù si erano gradualmente trasformati in peccati. Nella nebbia del rimorso i suoi sogni si erano alla fine dissolti.
Lentamente inesorabilmente , era diventato ciò che credeva imposibile diventare, un vecchio burocrate che serviva l'Italia. Come Teodori, il suo vecchio capo.
Se mi si offrisse di tornare bambino e ricominciare, rifiuterei. Sarebbe una fatica insopportabile.
(pagina 228)

Sarà la morte della madre di Elisa a spronare il commissario Balisteri e la sua squadra (i suoi vice Piccolo e Corvu) a riprendere in mano quell'omicidio di tanti anni prima: un caso che era stato affrontato in modo superficiale e che poi, si era arenato, rimanendo insoluto.

Ma in questo giallo, passato e presente sono legati da un filo che solo dopo molti colpi di scena, si riesce a scoprire: un filo che attraversa le tante donne uccise e di cui sono accusati i rom del vivono campo del Casilino 900. Morti che incendiano la città di Roma, la giunta di centrosinistra, le opposizioni che soffiano sul fuoco e il Vaticano che cerca con molte difficoltà a contenere questo clima da progrom antiromeni.

Ma tante cose sfuggono al fiuto di poliziotto di Balistreri, che per troppi anni ha convissuto con i suoi sensi di colpa per non aver risolto quel caso anni prima, scegliendo per se una non vita.
Ma è arrivato il tempo di dare risposte ai suoi dubbi, spazzare via tutto il cumulo di menzogne che gli ha impedito di vedere la verità, anche se questo avverrà a prezzo di altre vite.

Tu sei il male è un thriller che si presta ad essere letto a più livelli: come giallo sullo stile di “Uomini che odiano le donne”, con un assassino spinto ad uccidere (proprio in quel modo efferato) tutte quelle donne, per motivi di rancore.
Come giallo psicologico, dove nessuno dei personaggi della storia (Balestreri compreso) è del tutto buono o cattivo. E, di riflesso, tutti potrebbero essere degli assassini se, come l'uomo invisibile, si fossero trovate in una certa situazione, in un determinato momento.
Oppure, ad un livello più alto, come noir alla Romanzo Criminale, in cui tutto (i rom che uccidono le donne, le morti dei personaggi che si avvicinano troppo alla verità, l'ambigua presenza dei servizi) sembra manipolato da un'entità politica, un puparo che usa assassini e investigatori per suoi fini.
Un ambiente degradato, rom e Casilino 900. Una puttana usata per filmare un incontro di sesso. Il mondo dei night, delle slot, dei soldi in nero. E quella berlina grigia ferma fuori dal Bella Blu. Un quadro che conosco bene. Ma cosa c'entra Samantha, cosa c'entrano le lettere incise sulle ragazze?
(pagina 345)

Il link sul sito di Marsilio, e il booktrailer.
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