10 novembre 2011

Il governo Monti

Le dimissioni di B. (se fossero vere)  potrebbero essere la fine di un inizio (la famosa rivoluzione liberale) oppure l'inizio della fine (se questa situazione di stallo politico dovesse andare avanti e lo spread salire).
Ma forse, l'ipotesi Monti, potrebbe essere accettata dal cavaliere (e dalla fronda del vitalizio, quelli che lo perderebbero se ci fossero elezioni): si preannuncia allora il governo tecnico dei banchieri (Monti, Bini Smaghi..)?

E cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi dal cavaliere: se ne starà lì buono preparando i bagagli da Palazzo Chigi, senza infilare nella manovra nessuna nuova norma ad personam e ad aziendam?
Non cercherà di comprare i deputati che oggi lo hanno tradito?

E cosa conterrà il famoso maxi emendamento? Sono tutti lì a ripeterci che dobbiamo fare sacrifici, rinunciare a qualcosa, fare tutti un passo indietro ..
Che certe norme le chiede l'Europa: ma se così fosse, come si spiegano le ttere di chiarimento che arrivano proprio dall'Europa sui nostri intenti?
Forse è vero il contrario: ci viene chiesto di ridurre il debito, di rilanciare l'economia, di riformare il mercato del lavoro ma non parlano di licenziamenti facili senza nessun ammortizzatore (come avviene invece in Europa).
Forse l'Europa vorrebbe una bella riduzione del costo della politica, delle norme di serio contrasto alla corruzione.
Qualche miliardo si potrebbe recuperare se si facesse la lotta all'evasione come fanno in Germania: con i CD presi anche illegalmente (come ha raccontato Report, mentre in Italia si distruggono le liste Falciani); con l'accordo con la Svizzera.

Per finire come la Grecia c'è ancora tempo, è vero. Ma non illudiamoci che con questo andazzo ci salveremo solo perchè italiani.
Il futuro (probabile?) governo Monti, non ha davanti una strada facile. Come anche questo paese. Possiamo farcela, solo se prendiamo atto di tutti gli errori commessi fino a qui.

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