25 novembre 2011

Servizio pubblico – punire i corrotti


Dopo le vignette di padre indignato (“don Verzè San Arraffaele”) e sulle note di “In questo mondo di ladri”, è iniziata la quarta puntata di Servizio Pubblico. La corruzione dentro le aziende pubbliche, in particolare Finmeccanica e Enav e il loro futuro. E soprattutto, il futuro dei posti di lavoro di queste imprese: saranno i lavoratori a pagare il costo della crisi? Oggi Finmeccanica ha i conti in rosso, eppure quei soldi servirebbero per rilanciare le imprese della galassia pubblica: per costruire treni, autobus ecologici.
Se lo stato non ha soldi e le banche, dovendo ricapitalizzarsi, hanno stretto il credito (in specie alle piccole imprese) chi metterà i soldi per investire in Italia?

Nella copertina, Santoro ha espresso la sua soddisfazione nel vedere in mezzo a Merkel e Sarkozy il neo premier Monti: ci aspettiamo ora che tiri fuori il coniglio dal cilindro, per poter poi discutere delle proposte nel merito. A rischio oggi non è solo l'Italia, ma tutta l'Europa e dobbiamo fare delle scelte su che strada prendere: sconfiggere la corruzione i conflitti di interesse. Sono scelte politiche che dovranno essere fatte dagli italiani.
E' arrivata una nuova citazione per danni da parte di Mediaset, perchè Santoro ha parlato di conflitti di interesse a proposito delle telefonate ai membri dell'AGCOM (sulla chiusura di Annozero), sulle porte chiuse a La7. E dopo il servizio del tg5 in cui si diceva che gli attentati subiti dai ripetitori se li erano fatti da soli.

Una miniriforma a costo zero? Togliere la politica dalle televisioni e il conflitto di interessi. Vedremo. Nel frattempo accontentiamoci di vedere Fiorello per 4 puntate, e magari Celentano e Luttazzi.
“Voi spettatori avete un petere più forte del telecomando: quando vi sentite stanchi ci potete spegnere. Ma per il momento, la puntata può iniziare”.

Bertazzoni l'implacabile si è messo sulle tracce dei politici tirati in ballo da Borgogni sulle tangenti di Finmeccanica. Gasparri, Matteoli, Giovanardi (non parlo, querelo, che male c'è?). E poi Casini (a cui Di Lernia dice di aver consegnato 200000 euro tramite il tesoriere Naro). E La Russa, che non parla perchè non ne sa niente.
Il duro lavoro del giornalista …

Il faccia a faccia ieri sera metteva a confronto Santo Versace e Maurizio Landini.
Landini ha iniziato parlando della chiusura degli stabilimenti di Termini Imerese, dove la Fiat non ha concesso ai propri dipendenti gli incentivi per andare in pensione (come ha fatto in altri impianti). Oggi a Termini la gente sta presidiando gli impianti: c'è molta rabbia, per essere stati lasciati da soli (e vedere che la Fiat può fare quello che gli pare) ma non rassegnazione. Landini ha anche ricordato che lo stabilimento è stato pagato dal pubblico, non ci hanno messo soldi gli Agnelli, e che le auto italiane che ora usa anche Monti non sono prodotte in Italia ma all'estero. Perchè in Italia, per il momento, la Fiat sta solo chiudendo gli stabilimenti.
Come l'Irisbus, che proprio ora servirebbe per rilanciare il trasporto pubblico, se solo esistesse un piano nazionale. L'europa ci potrebbe sanzionare per la vecchiaia del nostro parco mezzi: conviene pagare la multa piuttosto che non investire in nuovi bus?

Santo Versace ha parlato dell'importanza delle professioni manuali, su cui si basa buona parte del made in Italy, specie nel settore della moda. Certi lavoro per anni sono stati disprezzati, ma senza questi rischiamo di perdere una certa cultura industriale.
Versace ha proposto di trasformare gli ammortizzatori sociali in fondi per la formazione permanente.
Oggi con 60 miliardi bruciati per la corruzione e 40 miliardi per il trasferimento alle aziende, serve un cambiamento: si deve difendere la manifatturiera italiana.
E le tangenti dovrebbero essere equiparate al terrorismo: “dovremmo trattare questi corrotti con soldi pubblici come terroristi”.

Il caso Finmeccanica raccontato da Ruotolo.
Nelle ricostruzioni degli interrogatori coi magistrati, Borgnogni (responsabile relazioni esterne) e Cola (consulente dell'AD Guarguaglini) hanno spiegato il meccanismo dei fondi neri, creati come loro riserva personale all'estero, al sicuro dal fisco. Borgnogni aveva 6 milioni di euro, di cui 5 li ha pure scudati. Soldi che arrivavano da Italbrokers e da un affare con Fincantieri.
Le nomine di dirigenti espressione dei politici: Giorgetti, Letta, Giovanardi, Scajola.. Ma anche nomine di loro parenti e amici.

Come si costituivano queste riserve? Tramite sovra fatturazioni e fatture gonfiate: “fare i compiti” le chiamavano. Soldi pubblici. Che finivano come l'appalto di 5 milioni di euro dato da Enav a Optmatica (legata all'ex ministro Matteoli).
Cola “Enav ha due padroni: l'UDC e la ex An”.

Chidecide la busta paga dei padroni?
Il giornalista Dragoni ha approfondito il tema della paga dei supermamager del pubblico.
Tra il 2010 e il 2011 Finmeccanica ha avuto 5000 lavoratori in meno (e qualche altro migliaio verranno laciati a casa). Il gruppo ha qualche miliardo di buco e ora il presidente Orsi deve mettere in vendita il comparto ferroviario.
Ma Guarguaglini è uno dei manager più pagati d'Europa: 14,5 milioni in 3 anni.
Anche Marchionne è un metalmeccanico che guadagna 12 milioni di euro in 3 anni. Più 35 milioni in stock options. Non solo, è anche presidente di Sgs, per uno stipendio da 390000 euro. Un bel doppio lavoro.

Alitalia dopo la privatizzazione ha lasciato a casa 7000 lavoratori; la collettività ha pagato 3 miliardi per la bad company. Ma Fantozzi ha preso 6 milioni di euro lordi.

Il giuslavorista Michele Tiraboschi, ha parlato delle riforme sul tema del lavoro, su cui serve coraggio per portarle avanti.
Ma la vera flessibilità non vuol dire cinismo nei confronti dei lavoratori: Fiat sta sbagliando, perchè non si fa carico delle persone che hanno lavorato per lei per anni.

Il punto di Travaglio (prima parte)
Per par condicio, prima si è occupato del centrodestra e poi del centrosinistra. Per non scontentare nessuno.
Partendo dai 20 miliardi che Monti deve trovare per mettere al riparo l'Italia da altre speculazioni: li troverà dalla lotta alla corruzione? E allora servirebbe ratificare la Convenzione internazionale sulla corruzione, firmata nel 1999 e mai approvata dai governi che si sono susseguiti.
Autoriciclaggio, corruzione nel privato, conflitto di interessi e abuso d'ufficio dovrebbero tornare ad essere reati (e non solo una piccola sanzione mediatica, come per la Frattini).
Oggi dove i politici sono anche i controllori, per le imprese è più semplice: basta pagare solo loro, i loro giornali, le loro fondazioni, assumere i loro parenti.
E così le aziende falliscono (Alitalia, Rai) o portano a costi elevati, come quelli per l'Alta velocità.
Non bastano ai politici i 270 milioni dei rimborsi elettorali.
Travaglio ha poi raccontato del caso Tedesco in Puglia, del caso Pronzato (responsabile trasporto aereo del PD) e dei soli a Morichini (e alla fondazione di D'Alema).
La Protezione civile di Bertolaso e Gianni Letta, con la cricca della Ferratella. E le opere del G8 alla Maddalena da 295 sono passate a 476 milioni. E il parco Firenze (per i 150 anni dell'Italia) è passato da 80 a 236 milioni.
Anemone che pagava ristrutturazioni a sua insaputa al ministro Scajola (il suo controllore).
Il San Raffaele che prendeva soldi pubblici dal controllore Formigoni, la regione Lombardia, che poi andava in crociera con Daccò. E Fazio, il ministro, faceva pure affari con l'azienda ospedaliera.
Finmeccanica doveva essere controllata dagli stessi politici che prendevano le mazzette, e dai giornali che invece prendevano soldi per la pubblicità.
Naro avrebbe preso i soldi da Di Lernia (le tangenti Enav) per conto dell'UDC: è vero, non è Maria Goretti, ma nemmeno il tesoriere Naro è un giglio. Avendo alle spalle un condanna.
In Finmeccanica ha lavorato come consulente (?) Debbie Castaneda, e persino Tarantini voleva entrarci. A che titolo?



La giornalista Lauricella ha inveceraccontato del caso Alenia: a Pomigliano i nuovi capannoni rimarranno inutilizzati , in assenza di un piano industriale: fondi neri per i manager e poi lavoratori a casa.
Sergio Rizzo del corriere ha spiegato come la nomina di Giuseppe Orsi come presidente di Finmeccanica sia stata appoggiata da Umberto Bossi. Ma nel frattempo la sede legale di Alenia si è spostata da Pomigliano a Venegono, nel varesotto. Dove ha sede la Aermacchi, piccola azienda in confronto alla Alenia, dove per anni ha lavorato la moglie di Maroni.
Dove siederà come consigliere il presidente della provincia Galli, leghista.

Anche Massimo Mucchetti in collegamento ha voluto dare la sua opinione sul futuro di Finmeccanica: ora il governo come azionista pubblico deve intervenire per riportare rigore e etica. Ma oggi ha anche un problema industriale, perchè prende meno commesse dall'estero e dallo Stato (cosa che nel passato ha permesso di nascondere i problemi economici). Per risolvere i problemi di efficienza sarebbe meglio vendere la Ansaldo Breda, soluzione migliore per rilanciare questa azienda, visto che il pubblico non ha soldi.

Opinione diversa quella di Mario Landini che teme che lo spezzatino di Finmeccanica porti alla perdita di competenze e valore industriale.
Anche agli operai di Pistoia della Ansaldo erano state fatte delle promesse, nell'accordo di marzo. Ma probabilmente non potranno essere rispettate.

Anche qui, per il momento,pagano loro i fondi neri, la corruzione, l'incapacità dei manager (dagli stipendi di giada).



La seconda parte dell'intervento di Travaglio.



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