02 dicembre 2011

Quelle piccole palline nella pancia

Il primo attacco è stato a fine marzo, dopo un ciclo di antibiotici per un intervento ai denti. E poi, altri due, ad inizio aprile e l'altro verso la fine.

Un dolore, acuto e improvviso, in piena notte: in mezzo allo sterno e che poi col passare del tempo, si irradiava in mezzo alle scapole.

Un dolore che poteva durare anche delle ore e che, oltre all'impossibilità dal dormire, portava anche a nausea e vomito.
Colpa dello stomaco, mi disse il medico, devi fare la gastroscopia.

Non è un esame che mi sta molto simpatico e, per un po' ho voluto procrastinare, aspettare.

Non ho avuto altri attacchi fino a fine settembre: poi 4 altri episodi quasi uno in fila all'altro, sempre di notte, sempre il fine settimana, guarda caso quando si mangia di più o si fa più attività fisica.
Negli ultimi due episodi sono stato ricoverato in pronto soccorso (dopo 2 ore di questo dolore che sembrava come una pugnalata in mezzo al petto): lì, alla fine hanno scoperto che avevo i calcolialla colecisti.
“Lei dovrebbe decidersi a togliersela, la cistifellea”, mi disse il chirurgo lasciandomi un po' confuso?

Cosa vuol dire calcoli? Perchè devo togliermi un organo? I calcoli non si sciolgono o bombardano? Pare di no, almeno per quelli nella cistifellea.

E così, martedì mi sono operato e per me inizia ora una fase di recupero e riposo.
Operazione in anestesia totale, di video laparo colecistectomia di cui, non ricordo nulla, se non la paura prima di entrare in sala e la sensazione di soffocamento quando mi hanno risvegliato.
Col sondino nel naso, la flebo al braccio e i punti in pancia.

Tutto colpa di quelle sei palline dentro la pancia, che ad un certo punto della mia vita han deciso di muoversi. Di vedere come era fatto il mondo.Il primo attacco è stato a fine marzo, dopo un ciclo di antibiotici per un intervento ai denti. E poi, altri due, ad inizio aprile e l'altro verso la fine.

Un dolore, acuto e improvviso, in piena notte: in mezzo allo sterno e che poi col passare del tempo, si irradiava in mezzo alle scapole.
Un dolore che poteva durare anche delle ore e che, oltre all'impossibilità dal dormire, portava anche a nausea e vomito.
Colpa dello stomaco, mi disse il medico, devi fare la gastroscopia.

Non è un esame che mi sta molto simpatico e, per un po' ho voluto procrastinare, aspettare.

Non ho avuto altri attacchi fino a fine settembre: poi 4 altri episodi quasi uno in fila all'altro, sempre di notte, sempre il fine settimana, guarda caso quando si mangia di più o si fa più attività fisica.
Negli ultimi due episodi sono stato ricoverato in pronto soccorso (dopo 2 ore di questo dolore che sembrava come una pugnalata in mezzo al petto): lì, alla fine hanno scoperto che avevo i calcoli alla colicisti.
“Lei dovrebbe decidersi a togliersela, la cistifellea”, mi disse il chirurgo lasciandomi un po' confuso?

Cosa vuol dire calcoli? Perchè devo togliermi un organo? I calcoli non si sciolgono o bombardano? Pare di no, almeno per quelli nella cistifellea.

E così, martedì mi sono operato e per me inizia ora una fase di recupero e riposo.
Operazione in anestesia totale, di video laparo colicistectomia di cui, non ricordo nulla, se non la paura prima di entrare in sala e la sensazione di soffocamento quando mi hanno risvegliato.
Col sondino nel naso, la flebo al braccio e i punti in pancia.


Tutto colpa di quelle sei palline dentro la pancia, che ad un certo punto della mia vita han deciso di muoversi. Di vedere come era fatto il mondo.

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