26 dicembre 2011

Quello che importa è la fedeltà al partito


Nel film “Una giornata particolare” Ettore Scola fa incontrare due persone messe ai margini dalla società.
Due solitudini che si incontrano: Antonietta (Sophia Loren) perché è una mare di famiglia il cui unico compiti è crescere i figli e fare da mangiare. Lui, Gabriele (Marcello Mastroianni) perché omosessuale che non può trovare posto nel partito fascista. Che è un partito di uomini.

Mentre fuori scoppia l'esaltazione della retorica fascista per la visita del Fuhrer a Roma, Gabriele e Antonietta si incontrano, si conoscono e si raccontano le loro vite. 
C'è una scena, tra le altre, che merita di essere ricordata: quando la portiera, fascista e pure impicciona, va a bussare alla porta di Antonietta (dove si trova anche Gabriele per prendersi un caffè) e le consiglia di lasciar perdere il signore del terzo piano. Perché è un disfattista.

- ma come , a me sembra una brava persona – le risponde Antonietta
E la portiera, con l'aria di chi la sa lunga – c'era un ladro che veniva a rubare nelle case, e ora è a capo della milizia .. Non vuol dire che uno è una brava persona , quello che conta è la fedeltà al partito. No?

Il partito che, in quegli anni di dittatura fascista, voleva dire tutto lo stato. E chi era fuori dal partito era fuori dallo stato. Al confino. In carcere.
Partito che si richiamava alla virilità, all'ordine, alle radici storiche e cristiane del paese. Ma era solo la facciata, dietro cui si nascondevano ladri, profittatori, omunculi ridicoli in quelle divise di orbace. Padri provetti di giorno, puttanieri incalliti di notte, come il marito di Antonietta.

Quello che importa era la fedeltà al partito.
Ma per fortuna tutto questo è cambiato.

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