09 gennaio 2012

L'uomo a cui non chiedere mai

Dire non dire: parlare delle mosse del governo ma senza fare promesse nè scendere nei dettagli.
Nell'intervista con Fabio Fazio, il premier Monti ha parlato a tutto campo: evasione, lavoro, liberalizzazioni, della Rai e persino della maggioranza che appoggia questo strano "governo".
Abbiamo appreso che l'Italia appoggerà finalmente l'introduzione della Tobin Tax, a livello europeo e che intende andare avanti con l'eliminazione dei privilegi, i cartelli e i monopoli che impediscono la libera concorrenza e il mercato.
Che l'accordo con la Svizzera forse non si farà perchè potrebbe sembrare un condono, mentre nella riforma del lavoro non si acceteranno tabù (come pare si intenda l'articolo 18) "non abbiamo bisogno di simboli ma di lavoro non precario".
Molto pedagogico, molto professore, lontano anni luce dallo stile del predecessore (nessun contratto con gli italiani). Non capisci mai se le frecciatine che tira fuori ogni tanto siano volute o gli vengano fuori così, naturalmente (il riferimento alla cena di capodanno).

Sull'evasione però, è stato chiaro: si deve rispettare la ricchezza, che è un valore (che andrebbe anzi rivalutato ),  ma niente danneggia la convivenza tra i cittadini quanto la percezione che questo sia un paese ricco (e l'esibizione della ricchezza è cosa ben nota, basta andare a Cortina), ma con alto debito pubblico. Figlio anche dell'evasione.

Aumenterà l'IVA? "Fa bene a non aver capito".
E la Rai? "Mi dia qualche settimana e vedrà".
Vedremo, allora, se questa sobrietà (anche a Capodanno) e queste promesse (lavoro, equità, trasparenza) si rifletterà anche nelle prossime manovre del governo. In quei decreti che Passera promette con cadenza mensile.
Altre domande avrebbero meritato spazio nell'intervista: che fine faranno i lavoratori dell'ex Wagon Lits (tre di loro è un mese che protestano sulla torre del binario 24 a Milano)?
Quando ministri e sottosegretari pubblicheranno su internet i loro stipendi e patrimoni?
Come commentare le vicende dei suoi membri di governo, il sottosegretario Malinconico  (per le vacanze a spese di Piscicelli) e il ministro  Patroni Griffi (per la casa comprata a prezzo di favore)?
Che fine faranno le frequenze TV: verranno messe all'asta o cedute al duopolio Raiset (e non sarebbe anche questa una posizione contro il libero mercato)?
Quando vedremo i primi tagli ai costi della politica?

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