30 marzo 2012

Quando il giornalismo racconta il paese

I titoli dei giornali di centrodx, sul caso del giudice arrestato a Milano per le vacanze pagate dalla ndrangheta e sul lavoratore che si è dato fuoco.
Come a dire, tutto fa brodo per attaccare gli avversari

I roghi umani de Il giornale


E i giudici e le loro "cene eleganti"

Non è populismo

Sempre durante la puntata di Servizio pubblico, De Magistris è stato tacciato da Nicola Porro di populismo per le sue proposte "alternative" a quelle dell'esecutivo, per fare cassa.
Tagliare l'acquisto dei caccia F35, tagliare le missioni militari all'estero.

“Si potevano ricavare 30 miliardi di euro tagliando spese militari, privilegi ed altri sprechi. Il governo Monti non è un governo tecnico, le sue politiche sono peggio per certi versi di quelle del governo Berlusconi”.

Per quale motivo si può fare cassa tagliando lo stato sociale e invece non si può tagliare le consulenze esterne (a Roma nei ministeri, ma anche nei comuni nelle province e nelle regioni), in auto blu, in vitalizi (in diritto pregresso che non è stato toccato)?
Non è populismo.

Così come chiedere al governo una scelta industriale per Finmeccanica e Fincantieri (Landini, da Genova), per capire se ha intenzione di investire nel settore trasporti (i treni per il trasporto pubblico), non è la solita politica degli investimenti in deficit, tanto per fare.
Come mai possiamo investire nelle grandi opere perchè si dice che creeranno benefici futuri e non possiamo investire in autobus o treni?

Ruotolo da Genova

L'intervista a Tito Boeri


Servizio pubblico - lo stato sociale

Il governo che col consenso (che si autoassegna) intende annullare l'articolo 18 e sacrificare gli esodati sul Dio mercato.
Il paese alle prese con la recessione, con i prezzi che aumentano e la speranza di una crescita che non c'è: chi si sta preoccupando di creare nuovi posti di lavoro? Chi si deve preoccupare di pianificare lo sviluppo industriale, creare spazi ed opportunità se non lo fa più lo stato e le imprese vanno all'estero (non solo per l'articolo 18)?

In mezzo, una marea di persone che aspettano un segnale: c'è anche chi, strozzato da debiti, paure, non ce la fa più e con un gesto estremo si da fuoco.

"se otto ore vi sembran poche, provate voi a lavorare ..." non si poteva iniziare la puntata di Servizio Pubblico con un altra canzone.

Nella sua copertina Santoro si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: "per sapere cosa è giusto bisogna mettersi nei panni degli esodati". Ma anche nei panni di Servizio Pubblico che è arrivato alla 19 esima puntata senza avere alle spalle un editore.
La critica era rivolta anche a Feltri che, sul Giornale ha pubblicato un articolo sul libro di Masi.
"Santoro rifiutò 17 milioni" è scritto: ma Annozero costava 7 milioni e faceva utili per l'azienda.
Utili che oggi farebbero comodo alla Rai.
Ma dopo la parentesi su Feltri e i contenziosi legali col Giornale, si è parlato di lavoro e della riforma Fornero.

Con la conferenza del ministro di fronte alla rete delle imprese.
La mobilità lunga è stata tolta perchè "è il male del sistema attuale". E va anche bene: ma poi continua "oggi è difficile licenziare". Affermazione poi smentita nei fatti (per i casi Fincantieri, Pomigliano, Eutelia....) e nei dati (l'OCSE nella sua ricerca mette la Germania più indietro dell'Italia sulla licenziabilità.

Stefano Bianchi ha intervista Chiara e Anna, ex operaie della Fiat di Pomigliano, figlie di ex operai Fiat che con l'ingresso nella grande fabbrica pensavano di essersi sistemate per sempre: un posto fisso, la possibilità di chiedere un mutuo, una vita più serena ...
Non avevano messo in conto che la crisi le avrebbe messe ai margini del mondo del lavoro, senza un posto, senza sussidi forse.
"Quando sei precario nel lavoro, sei precario nella vita": chissà se tutti questi segnali dal mondo del lavoro verranno ascoltati dall'esecutivo e dal Parlamento.

Oppure si andrà avanti nel taglio allo stato sociale, alle pensioni, gli esodati abbandonati al loro destino, alle tutele dell'articolo 18 ...

Ichino, intervistato sull'articolo 18 dice che il PD deve decidersi se vuole entrare in Europa o accettare il fatto che questo percorso di riforme non è percorribile. In mezzo al guado non può stare.

A Ichino hanno risposto, in studio, il sindaco di Napoli De Magistris e il presidente del PD stesso, Rosi Bindi.
Non poteva essere più chiara, l'onorevole: sebbene il PD si riconosca in alcune parti della riforma (le tutele ai precari e lo stop alle finte partite Iva), avremmo voluto di più sulla lotta al precariato, è in ogni caso il nostro modello di riferimento è quello tedesco. Dove un giudice stabilisce se il licenziamento economico è lecito e, nel caso, se il lavoratore debba essere reintegrato.
Proposta che era sul tavolo ma che è stata ritirata all'ultimo momento come se qualcuno, questo accordo tra governo e parti sociali non lo volesse raggiungere proprio.

De Magistris ha commentato un passo della conferenza del ministro Fornero: "questo è il mandato che ci è stato dato". Ma da chi è stato dato?
E cosa è stato fatto per diminuire le diseguaglianze, per lo sviluppo: il sindaco vedeva nelle parole del ministro le stesse usate per il referendum su Pomigliano, per cui si sono accettati tagli ai diritti e sacrifici in nome di uno sviluppo che non c'è stato.

I giornalisti Porro e Bechis, hanno cercato di "mettere in difficoltà" , in senso giornalistico, il presidente Bindi, per la difficile posizione del PD su questa riforma.
E l'onorevole ancora una volta, è stata chiara: Monti deve rispettare la dignità dei partiti in Parlamento.
Nonostante la stima per Monti, il premier non può mettere in crisi il paese mettendo in rischio i diritti di chi lavora e lo stato sociale.
E inoltre, il problema dei lavoratori lo hanno anche gli altri partiti, non è dunque una sola questione ideologica, ma sociale di tutti.

Se il paese non è pronto, cosa farà Monti, cosa farà il ministro Fornero?
Non è stato questo stato sociale a portarci alla crisi, ma come la politica ha usato il welfare per crearsi consenso. E ora non si può scaricare tutto su chi lavora.

In studio, l'esodato della classe 1952 Michele Carruggi.

Gli operai di Genova.


L'intervento di Travaglio.
 

29 marzo 2012

I conti della Rai?

Qual'è il vero stato della salute della Rai?
Buono, come sembrerebbe dal comunicato del Cda (+4ML di utili)?
O cattivo, come racconta Carlo Tecce su Il fatto? : Circa 350 milioni di euro di debiti pregressi e 200 milioni di possibili perdite fra le voci di spesa che non ritornano e la raccolta pubblicitaria della Sipra che segna un rosso del 17%.

Che fine ha fatto la promessa del professor Monti a Che tempo che fa sulla Rai?

Le caramelle e il bastone

Una volta era la carota e il bastone. Oggi, sono passati gli anni e coi tecnici dobbiamo aggiornarci.
E prendere atto della distanza sempre più grande tra chi sta sotto e si prende il bastone e chi sta sopra con le caramelle.

Come i monaci tibetani, anche in Italia i primi casi di persone che si danno fuoco, per disperazione:

Operaio si dà fuoco a Verona
Era senza stipendio da mesi

Bologna, si dà fuoco davanti a sede del Fisco:
«28 - 3. Sono C. G., nato l´1-1-54. Ho sempre pagato le tasse, poco ma sempre. Quello che ho fatto l´ho fatto in buona fede. Lasciate in pace a mia moglie, lei è una brava donna: Vi chiedo perdono anche a Voi».

Passera: "Anno di piena recessione"
Semplificazioni, la fiducia del Senato

Dunque tutti questi sacrifici potrebbero pure essere inutili, e in Italia si scopre (?) che esistono migliaia di persone "esodate" senza lavoro, sussidio o pensione.

Ma esiste anche un'Italia che invece si prende le "caramelle":

Milano: Pescivendolo, casa popolare e 700mila euro di ricavi nascosti

Lusi sei ore in procura: «I soldi? Il 60% ai Popolari, il 40 ai rutelliani»

Frode fiscale, Lele Mora chiede di patteggiare sette mesi
Dall'evasione «tesoretto» da 13 miliardi
«Continueranno i blitz in stile Cortina»
Dal recupero dell'evasione incassati 12,7 miliardi nel 2011, +15,5% rispetto al 2010.


Bene, ma ne mancano almeno altri 40 di miliardi.

La politica delle riforme-truffa. Tagli parlamentari: 20 anni di bugie

Roma: truffe, appalti e mazzette Nuovi guai per Alemanno

Difesa: Camera, approvate mozioni per riduzione acquisto F35. Col parere favorevole del governo la commessa dagli inziali 131 velivoli sarà contenuta a 90. In proposito è stata boccita la mozione dell'Idv che prevedeva il blocco totale degli acquisti. Erano 15 i miliardi per l'acquisto dei 131 caccia F35, fatevi due conti.


Uno potrebbe pensare che a questi problemi, ci penseranno i nostri parlamentari. Se almeno conoscerrero i problemi di cui stiamo parlando.
Onorevole ignoranza: "Esodati? Devo consultare la Treccani"

C'era una volta il falso in bilancio

Lo ha spiegato bene il magistrato Francesco Greco a Milano, l'importanza di ripristinare il reato di falso in bilancio, al più presto
nel 2000 c'erano 146 indagati per il reato di falso in bilancio, con 8 rinvii a giudizio
nel 2012 ci sono 8 indagati e 0 rinvii a giudizio.

Senza possibilità di punire il reato di falso in bilancio, non c'è modo di fare screening sulle imprese per selezionare le imprese buone e punire quelle cattive, che usano fondi neri come riserva per le italianissime mazzette.
Il reato di falso in bilancio (e l'allungamento dei tempi di prescrizione)  dovrebbe essere in cima agli obiettivi del governo. E per fortuna che questo è un governo liberista di tecnici.
Governo che ha minacciato di immolarsi sull'articolo 18, ma accetta i diktat del PDL su giustizia e Rai.

Pare che la famosa frase di elogio di Obama nei confronti di Monti (e del suo operato) non sia vera: al forum sulla sicurezza nucleare, Monti ha lasciato la sedia vuota per una telefonata di Cicchitto, che presumibilmente chiedeva conto delle uscite del ministro Severino sul ddl anticorruzione.
"non accettiamo nulla a scatola chiusa .." dice Cicchitto. E allora perchè dovremmo noi accettare così com'è la riforma Fornero sull'articolo 18?

PS: lo scoop di Panorama --> non è Cicchitto che ha chiamato Monti, ma Monti che ha chiamato Cicchitto...

28 marzo 2012

Italiani chi?

Nei gialli dove l'omicidio avviene in una stanza chiusa, l'assassino è spesso il maggiordomo.
Con la faccia rispettabile degli attuali esponenti del governo, già al centro delle battute di Crozza di ieri sera.
Come il sottosegretario Catricalà che, nel governo dei liberisti dell'addio al posto fisso, sta seduto su un posto fisso e garantito da anni.

Il governo del consenso ("Governo ha consenso, i partiti no") che lo autorizza a fare le riforme prendere o lasciare ("La riforma del lavoro passerà, italiani d'accordo").
Ma gli italiani chi?

E perchè questa riforma del lavoro dovrebbe essere discussa solo tra Quirinale e esecutivo?
C'è stato per caso un colpo di stato che ha cancellato il parlamento ?
Qualcuno ha interpellato gli italiani su questa riforma con un referendum o una consultazione (per intenderci, nessuna ha chiesto agli italiani cosa ne  pensassero del referendum sulla legge elettorale o sulla TAV )?

Ma, se il maggiordomo è l'assassino, e se l'assassinato ha dato il consenso all'assassinio, si può ancora parlare di omicidio? 
Ci stiamo suicidando da solo. Come quella persona che si è data fuoco di fronte all'agenzia delle entrate a Bologna, quegli imprenditori che si suicidano perchè non sanno come fare per andare avanti.

Utili idioti

Se i vecchi partigiani vedessero ... eccoli qua, i migliori alleati di chi vuole costruire la grande opera.

Il futuro è già passato

Chissà se quanto sono scesi in piazza il novembre passato a festeggiare le dimissioni del cavaliere tornerebbero a festeggiare oggi, con questo governo dei professori tecnici.
Che non sono sono venuti a distruibuire caramelle, ma a salvare il paese.
E in pochi mesi hanno reso gli italiani più poveri, più precari, meno sicuri del loro futuro.
Da ultimo paese del sud Europa diventeremo il primo paese del nord'Africa dove chi può , scappa all'estero.
E chi rimane si dovrà arrangiare.

Ci ritroveremo dentro una nuova prima repubblica senza nemmeno aver toccato la terza, con la vecchia legge elettorale su  misura per la maggioranza "strana" di governo.
Con il debito in mano agli investitori esteri che si sono comprati i marchi e le imprese italiane.
La primavera italiana del 2011 è durata veramente il tempo di una stagione: quali privatizzazioni ci stanno aspettando? La Rai, la scuola tagliata (e l'università sempre più elitaria), la sanità in mano ai grandi gruppi e ai vecchi baroni (qualche reazione dal servizio di Report di domenica sul primario Frati?).

Il precedente governo governava in base al consenso e al voto degli elettori.
E questo governo si rifà allo stesso principio: "Italiani vogliono riforma .. Governo ha alti consensi, i partiti no".

E poi: "Sono fiducioso - ha detto Monti - sul fatto che la riforma del lavoro passerà, anche perché l'esempio delle pensioni mi lascia ben sperare" ed inoltre "credo nella persuasione". 
Infatti, qualcuno ha registrato all'epoca del salva Italia qualche polemica da parte di giornali e partiti politici (lega esclusa)?

E allora mettetevi il cuore in pace, casi sindacalisti della Cgil, esodati e tartassati da tasse ....

27 marzo 2012

Parlare dei problemi

Su una cosa si sono trovati d'accordo: non sulla questione dell'articolo 18, del rilancio dell'economia, degli esodati .. 


La legge elettorale che taglia via i partitini e si allontana un pò dal maggioritario: e ora, per settimane non parleremo d'altro.




Come in Sicilia si giochi la storia d'Italia - segreti di stato

Un passaggio del film di Paolo Benvenuti, sulla strage di Portella della Ginestra, Segreti di stato: "ecco come in Sicilia si giochi la storia d'Italia".

La “Santissima trinità” di Nicola Tranfaglia


La “Santissima Trinità”.
Mafia, Vaticano e servizi segreti all'assalto dell'Italia nel 1943-1947. Di Nicola Tranfaglia, con la collaborazione di Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino

Aula del Tribunale di Viterbo, processo per l'eccidio di Portella della Ginestra: Gaspare Pisciotta luogotenente di Salvatore Giuliano e imputato per la strage, dopo essere stato condannato, urla alla giuria e ai giornalisti presenti in aula

Banditi, mafiosi e polizia eravamo tutti come una cosa sola, come la Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo”, urla.
La stessa scena è stata inserita nel bellissimo film di Francesco Rosi “Salvatore Giuliano”. (*)

La santissima Trinità racconta la storia dell'Italia tra gli anni 1943 e 1947: dagli ultimi anni della guerra, i dubbi di papa Pacelli nei confronti dell'impegno anticomunista degli alleati, fino alla cacciata dei comunisti dal governo di coalizione di De Gasperi, nel 1947.
Lo storico Nicola Tranfaglia, (con l'aiuto di Giuseppe Casarrubea e Mario Jose Cereghino) “ha ricostruito [i retroscena di quegli anni fondamentali della nostra democrazia], attraverso ricerche negli archivi inglesi e americani aperti dopo il decreto del presidente Clinton nel 2000 e liberati dal segreto di Stato che invece in Italia domina ancora. La ricerca storica ha dimostrato che nel nostro paese le resistenze alla democrazia repubblicana sono state più forti dei partiti politici e delle correnti culturali che volevano fondare un nuovo Stato, democratico e repubblicano”.Mafia banditi e polizia, la trinità che ha forzato la storia del nostro paese in una ben precisa direzione: quella anticomunista, favorevole agli interessi politici del Vaticano e delle potenze alleate. Quella reazionaria del latifondismo agrario appoggiato dalla mafia rurale (prima che questa diventasse Cosa Nostra) che si voleva opporre alle spinte riformiste in Sicilia e nel resto del paese.
Una storia ancora da raccontare di spie, agenti doppi, ex fascisti e neofascisti, il papa e i suoi cardinali, le sue spie nel Vaticano, le SS e la “rete di invasione”, l'aristocrazia terriera, terroristi passati alla storia come banditi (come il bandito Giuliano,addestrato dalla RSI come agente della Rete invasione che le SS volevano innestare nei territori occupati dagli angloamericani).

Gli eventi di quegli anni: come nasce una Repubblica
Il libro inizia col rapporto del 23 febbraio 1943, diretto dal diplomatico tedesco van Bargen (Bruxelles) al ministero degli esteri di Berlino “Il papa è turbato dai successi miliari dei russi e dalla possibilità di un crollo della Germania, che apirebbe la strada al bolscevismo in Europa.[..] Il papa è angosciato innanzitutto dalla minaccia sovietica” .

Contestualmente Don Sturzo dall'esilio americano mette in guardia l'intelligence americana dall'atteggiamento di Pio XII.
Il papa detta la linea politica a De Gasperi, futuro capo del governo, al momento dentro una coalizione assieme a socialisti e comunisti: la DC “dovrà spostarsi verso destra e prepararsi a nuovi sviluppi politici”. In caso contrario il Vaticano è pronto a spostare il suo appoggio (e i suoi soldi) alla formazione dell'Uomo Qualunque.

In Sicilia, sotto il comando del governatore Charles Poletti riassegnano incarichi direttivi ad ex mafiosi, creando sconcerto nella popolazione (che sperava con la liberazione di liberarsi dei fascisti e dei capimafia), e l'intelligence USA registra che “il terrore mafioso sta rapidamente ritornando in auge”, suggerendo di abbandonare piano piano ogni tentativo di controllare militarmente l'isola.
Un ministro italiano, decenni dopo, arriverà alla stessa convinzione.
La mafia inizia ad uscire dal feudo.
Nel 1946 in Italia sbarca Lucky Luciano (con le credenziali del Controspionaggio americano), che importerà nel paese i germi della nuova mafia, che a breve col commercio della droga si trasformerà in “Cosa nostra”.

Le SS su ordini di Himmler , Herbert Kappler e Karl Hass mettono in piedi la “rete invasione”, un piano di sovversione militare nel sud d'Italia: per contrastare l'avanzata americana e preparare la lotta al comunismo (che tanto assillava il papa , ma che assillerà anche il futuro presidente americano Truman).
Gli agenti dell'OSS arrestano il principe Pignatelli che si dice convinto come “la sua classe sociale in Italia sarebbe certamente destinata alla catastrofe se un regime di tipo comunista dovesse conquistare il potere”.
Gruppi di resistenza si crenao in Sicilia, Puglia, Sardegna e in Calabria, con l'aiuto della RSI e dei tedeschi che fornisco le radio per far comunicare questi nuclei col nord'Italia, addestramento (tramite il battaglione Vega della X Mas) e soldi.

La banda di Salvatore Giuliano partecipa ai “Moti del non si parte” in Sicilia nel 1945: fioriscono altre formazioni neofasciste come le Squadre Azione Mussolini (SAM) e i Fasci D'azione rivoluzionaria (FAR) nell'esercito, mentre i carabinieri promuovono la creazione di bande armate nel sud da usare al momento opportuno, in funzione anticomunista.
Momento opportuno che sembra arrivare nel 1946, con i piani (lo dicono le carte da Londra) di un golpe dei militari, in contatto coi servizi americani e De Gasperi: mettere fuori legge il PCI, instaurare una dittatura e bloccare i lavori della Costituente.

L'intentona viene bloccata, dal “lago di sangue” di Portella della Ginestra che, alla luce di queste nuove carte, prende una luce nuova e più sinistra. Un messaggio terroristico e stragistico (alla stregua della bomba alla Banca dell'Agricoltura di Piazza Fontana nel 1969).
E anche il ruolo del bandito Giuliano, del luogotenente Pisciotta, dell'agente della polizia Fra Diavolo assume un nuovo significato. Spostare il baricentro politico del paese (o minacciare di volerlo fare con un golpe), secondo binari più consoni alla santissima trinità.
Da pochi mesi il fronte delle sinistre aveva vinto le elezioni regionali in Sicilia e si stava proseguendo con l'occupazione delle terre.
Il messaggio viene capito: il PCI esce dal governo e De Gasperi torna dagli Usa con l'assegno coi soldi per la ricostruzione.
Il sud rimane in mano alla mafia e al nord iniziano a formarsi le formazioni clandestine: a capo delle forze anticomuniste (ex militi, copri speciali di polizia, partigiani bianchi...) è messo il maresciallo Giovanni Messe per presidiare la pianura Padana dall'invasione che non avverrà mai.
Sarà il nucleo della Stay Behind italiana, la Gladio, che nel seguito della storia italiana rimarrà operativa nel nostro paese.

Il blog di Nicola Tranfaglia.
Lupara nera , di Giuseppe Casarrubea e Mario Cereghino.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati:


(*) Condannato all’ergatolo con altri 11 per la strage di Portella Della Ginestra – la sentenza di primo grado è del maggio 1952- Pisciotta chiede, nel febbraio del 1954, di parlare con un magistrato.
L’allora sostituto procuratore Pietro Scaglione va a trovarlo in carcere. Pisciotta gli comunica la sua decisione di smascherare una volta per tutte i mandanti della strage.
Il magistrato gli dà un appuntamento al giorno successivo, quando tornerà con un cancelliere per verbalizzare il tutto.
La mattina dopo Pisciotta muore nella sua cella all’Ucciardone per una dose di stricnina versatagli da qualcuno nel caffè o, molto più probabilmente, nella medicina che è solito prendere per la tubercolosi.

Il paese non è pronto

"Se il Paese non si sente pronto per un buon lavoro, non chiederò certo di continuare. "
Ecco, se c'è una cosa cui il paese non è pronto, e sottostare altri out out da parte di professori che forse si sentono salvatori della patria.
Non abbiamo bisogno di gente che da la ricetta amara (e non la "caramella") pensando di curare il malato, con la cura sbagliata.
Report domenica ci ha parlato del problema degli esodati, persone anziane che si potrebbero ritrovare (o già sono) in condizioni di povertà.
La riforma del lavoro, nella parte che annulla di fatto l'articolo 18, potrebbe causare una serie di licenziamenti finti economici per mascherare rese dei conti nei confronti di sindacalisti scomodo (e l'appoggio da parte del PDL a questa riforma fa capire come dietro ci sia una voglia di vendetta nei confronti della sinistra).

E dunque?
Il paese non è pronto ad altre medicine amare, senza prima una cura per la crescita.

Dopo la riforma Fornero sulle pensioni abbiamo l'età pensionabile più alta tra i paesi europei, ma con la peggiore aspettativa di pensione per chi oggi entra nel lavoro. Eppure diventeremo sempre più un paese di vecchi.

Con la riforma del lavoro andremo a togliere diritti in nome del mercato, ma nel contempo manteniamo gli stipendi più bassi d'Europa e la classe politica con gli stipendi più alti d'Europa.

26 marzo 2012

Modello tedesco


Salari più alti.
Il reintegro o l'indennizzo stabiliti sempre dal giudice, che stabilisce se il licenziamento è legittimo o meno.
Imprese che investono sul prodotto.
Sindacati che partecipano alla vita delle imprese (dentro i consigli di fabbrica, non vengono sbattuti fuori i cancelli se non firmano gli accordi). Imprese che fanno utili senza tagliare diritti e chiedere incentivi.
E, soprattutto, una classe dirigente dove, se succede uno scandalo, prima di tutto si dimette.
Signori, è il modello tedesco.
Ma noi, evidentemente, siamo interessati ad altri modelli.

La missione in Asia

Cosa andrà a dire in Asia il premier Monti, ai cinesi ai coreani, ai Kazakhi?

Venite in Italia, che vi abbiamo tolto l'articolo 18, con cui potrete licenziare quando volete, ma solo per motivi economici, non approfittatene?
E cosa risponderà quando gli chiederanno: ma noi nemmemo abbiamo l'articolo 18 e lo statuto .. vogliamo sapere che tempi avete per la giustizia, cosa state facendo per snellire la burocrazia per le imprese, cosa state facendo per combattere le mafie, la corruzione? .. Non vogliamo arrivare in Italia e dover pagare le mazzette all'assessore, alle ndrine ..

Cosa tireranno fuori: il processo breve, la messa all'asta dei beni confiscati alla mafia, il bavaglio alle intercettazioni ...

Forse in Cina e in Corea (dove l'Italia sembra più vicina alla Grecia che non alla Germania), sono preoccupati del fatto che da noi le imprese devono pagare le tasse in anticipo.
Ci sono leggi confuse (e scritte pensando non agli interessi dei consumatori)  sugli incentivi energetici, l'energia costa cara, sono alte le tasse sul lavoro (e gli stipendi sono bassi).

E poi, una domanda che faccio io da cittadino italiano: ma le aziende che dovrebbero investire in Italia, vogliono investire davvero o vengono solo per comprarsi i marchi e i brevetti, come ha fatto l'azienda indiana Videocon (che si è comprata Videocolor promettendo investimenti e non ha fatto nulla).

Dice il ministro riferendosi alla riforma del lavoro "Questo provvedimento potrà anche subire qualche cambiamento, ma chiediamo che il Parlamento sovrano ne rispetti l'impianto e i principi basilari. In caso contrario dovrà assumersi le sue responsabilità, e il governo farà le sue valutazioni". 

Vale anche il contrario: anche chi l'ha proposta questa riforma dovrà risponderne di tutti gli abusi che le imprese faranno. 
Perchè, forse certe notizie non arrivano ai ministeri, ma ci sono 33 lavoratori di Vodafone , ceduti a Comdata. Cessione giudicata illegittima dal giudice.
Nonostante la sentenza, l'azienda ha chiesto proprio per questi lavoratori la mobilità. Figuriamoci cosa succederà quando nemmeno ci sarà più il giudice...

Report : previdenza asociale

Le domande a cui il servizio di Bernardo Iovene sulle pensioni ha cercato di rispondere: del nostro stipendio, quanto verso per le pensioni, a chi va e quanto mi torna?

Se è vero che sulle pensioni si è fatta molta cattiva politica, specie per le pensioni baby nel settore pubblico da parte dei governi democristiani e socialisti.
Altrettanto vero che l'Italia spende una buona fetta del suo PIL per le pensioni: ma dentro questa fetta sono dentro non solo i baby pensionati, ma anche le pensioni d'oro e i vitalizi dei parlamentari.

IL ministro fornero, che è dovuto intervenire in fretta per sanare i problemi di bilancio, è intervenuto però in modo drastico, col passaggio al sistema contributivo.
Ancora una volta però, in modo poco equo: mentre per la maggior parte degli italiani questo sistema deve valere da subito, per i signorni parlamentari questo avverrà dalla prossima legislatura.

Inoltre la riforma non ha tenuto conto degli esodati e dei mobilitati: gli ex lavoratori messi in mobilità da Poste Italiane o che hanno accettato, firmando un accordo con lo stato, di uscire dal lavoro in attesa della pensione.
Attesa rinviata per un'altra legge dello stato, la riforma Fornero.
Così mentre i 300000 esodati o mobilitati sono rimasti senza lavoro, senza sussidi e con la pensione che si è allontanata, grazie ad una legge dello stato, non si sono toccati i privilegi di altri italiani perchè non è corretto intervenire sul pregresso.
Perchè "non è che le leggi sono sacre", come ha sottolineato la stessa Fornero con Iovene. Peccato che a pagare per questa insacralità del passato siano i pensionandi di oggi.

L'inchiesta di Report ha toccato tre punti della riforma: gli esodati, le pensioni dei più giovani (per cui si è fatta la riforma, dice il ministro) e i ricongiungimenti di chi ha spostato la pensione da un ente all'altro:
Ci sono i giovani che adesso iniziano a lavorare con stipendi bassi, e per maturare un anno i contributi dovranno lavorarne due. Quelli che devono ricongiungere più contributi e scoprono che l’INPS gli chiede cifre improponibili in alternativa devono accettare una pensione al limite dell’indigenza. Parliamo di migliaia di persone ma nessuno sa esattamente quanti siano. E poi ci sono tutti quelli che, con il benestare del governo, hanno firmato con la loro azienda un accordo per l’uscita dal lavoro. Siccome l’età si è spostata in avanti, adesso si ritrovano senza stipendio, senza incentivo, senza pensione. Tra esodati e mobilitati parliamo di 350.000 persone.

Sostiene la Fornero che non dobbiamo dimenticarci da dove venivamo e cosa abbiamo rischiato:
"Mi sforzo di far capire che c’è molto “per”, molto “a favore” di quello che non vedete che è l’allontanamento dal baratro: stavamo correndo un grosso rischio tutti e non è che anche i redditi mediobassi erano esenti da questo rischio. Aver ridotto fortemente questo rischio è qualcosa che è “per” il Paese non è “contro”."
Vero: ma chi pagherà per le caramelle che si sono distribuite nel passato (la Gabanelli ha ricordato la campagna elettorale del governo Rumor nel 1973, con le pensioni nel pubblico a 14 anni, alzate da Amato nel 1992 a 20 anni)?

Chi pagherà per il sistema dei vitalizi (sia per gli ex parlamentari che nelle regioni, un sistema in cui lo stato perde), per le pensioni d'oro (Amato, Dini, Sentinelli ex manager Telecom)? A loro, le caramelle continuano ad essere distribuite: tutto questo è equo?
Tra l'altro pare che tutti quelli che si sono occupati di riformare le pensioni, si siano messi prima sistemate le loro.
D'Antoni ex cisl, in pensione a 55 anni dopo 40 anni di contributi da professore.
Amato in pensione a 60 anni, come Brunetta e Fioroni.
Dini, autore della riforma del 1995, con doppia pensione dalla Banca d'Italia e dallo stato (40000 euro, ma sono lordi specifica).
Cesare Damiano, autore della riforma sulle pensioni dei liberi professionisti non iscritti agli ordini, in pensione dopo 39 anni di contributi.

I vitalizi oggi, sono caramelle un pò meno dolci: dopo 5 anni di attività parlamentare, si percepiranno 1000 euro di pensione: per arrivare a questa cifra il parlamentare verserà al fondo 4000 euro, lo stato cioè noi altri 1000.

I fondi dei precari e la gestione separata dell'Inps.
Sempre nell'inps confluiscono i fondi per le pensioni future dei precari (e il fondo è in attivo, visto che pochi precari riscuotono pensione ed è in comune col fondo da cui escono le pensioni d'oro) come anche quello dei liberi professionisti non appartenenti ad un ordine (come i consulenti, i pubblicitari, gli informatici, i traduttori, i ricercatori, i designer, i tributaristi, i videomakers).

La riforma è stata pensata per dare la possibilità di una pensione anche a chi entra ora nel mondo del lavoro (che dovrebbe prendere una pensione in base a quanto ha versato): ma la realtà è molto meno rosea.
Grazie proprio alla riforma Damiano, pagano cifre considerevoli alla cassa, quasi il 40% il primo anno e il 27 % negli anni successivi.
Siccome gli stipendi italiani sono quello che sono, molti di questi professionisti negli anni in cui non riescono a lavorare (per una malattia, per la crisi) devono poi stipulare un mutuo.
Col rischio di non riuscire più a recuperare i soldi alla fine, come se non avessero mai lavorato nella vita:

SUSANNA BOTTA - INTERPRETE
Poi quell'anno io per pagare l'INPS, ho dovuto contrarre un mutuo, cioè io ho
contratto un mutuo solo per pagare INPS.
Eccola qua. Quindi, complessivamente la cartella è di 27.840,32; di queste 27 mila,
almeno 7 – 8 mila euro sono di INPS.
Io mi sono fatta fare l’anno scorso un calcolo dal patronato, mi hanno fatto una
simulazione della mia pensione. É stato calcolato che io prenderò 735 euro lorde. Il
che significa nette 550 - 600 euro, quando la pensione sociale oggi è 550 euro.
Quindi io in questi anni, mi sto riempiendo di debiti per pagare l'INPS e alla fine della fiera, io avrò gli stessi soldi che avrei se non avessi mai lavorato.


Inoltre i pensionandi per la gestione separata possono andare in pensione solo quando maturano un importo di 650 euro (come la sociale): chi ne matura di meno, deve aspettare i 70 anni, come il ministro.

Gabanelli:
i giovani che versano alla gestione separata dell’INPS per maturare 1 anno
ai fini pensionistici devono avere uno stipendio annuo non al di sotto dei 16.000 euro
lordi. Molti di loro guadagnano molto meno. Questo vuol dire che lavori due anni per
maturarne uno. Comunque le casse previdenziali sono 24 e non ce n’è una uguale
all’altra. All’INPS se sei un dipendente versi il 33%, se sei un libero professionista il 27,70, se sei un muratore il 45, nelle altre casse invece da un minimo del 10 fino ad
un massimo del 20%. Poi ci sono i giovani avvocati, ingegneri, architetti quelli che
cominciano a lavorare che guadagnano poco, che stanno sotto i 16.000 euro. A loro le loro casse dicono - potete non versare nulla, perché vi tuteliamo lo stesso -. Gli
avvocati notoriamente non vanno mai in pensione ma a questo punto arriva l’INPS a
cui non piace agevolare i giovani.

Per una legge retroattiva di Tremonti del 2010 devono versare i fondi all'inps anche i giovani avvocati che versavano solo alla cassa separata dell'inps
A giugno del 2010 dentro la finanziaria Tremonti sono finite due norme retroattive e non modificate dal ministro Fornero, che stanno togliendo il sonno a migliaia di persone. La prima: “sei un libero professionista e versi alla gestione separata dell’INPS? Bene dovevi versare anche alla tua cassa! Sanzione. La tua cassa ti dice “puoi non pagare perché stai guadagnando poco e quindi io ti tutelo lo stesso”. L’INPS dice “sei un evasore, dovevi versare a me”.

Iovene ha raccontato poi dei contributi silenti (versati ma non riscossi), dei cattivi investimenti di alcuni fondi , come quello degli psicologi.
Soldi investiti in immobili che oggi devono essere venduti per fare soldi, mettendo per strada altre persone che non possono sottoscrivere mutui per riscattare la casa.
I ricongiungimenti delle pensioni, di chi passava dal pubblico al privato:
Chi negli anni successivi è passato dal pubblico al privato, anche non per sua volontà, ma perché il comune per esempio ha esternalizzato la tua scrivania, quindi tu hai mantenuto lo stesso stipendio e la stessa mansione, ora per prendere una pensione unica devi ricongiungere. Per fare questa operazione l’INPS arriva a chiedere fino a 300.000 euro. Questo per effetto di una norma infilata nella famosa finanziaria Tremonti di giugno del 2010. L’anno scorso si sono accorti che era sbagliata, avrebbero dovuto annullarla, il ministro Fornero l’ha confermata perché lei
dice: è giusta ed equa.
Della questione dei ricongiungimenti (o furbata dei ricongiungimenti) se ne parla  qui (politikese.blogspot.com).

Finale di trasmissione in cui la giornalista si è rivolta prima a Mastrapasqua e poi direttamente al ministro:
Questa settimana il signor Mastrapasqua dovrebbe trovare il tempo per spiegare se il miliardo e 4 è quello che deve tirar fuori l’INPS per pagare queste pensioni o quello
che pensa invece di incassare dai pensionati. Un po’ di tempo fa il ministro Fornero in una lettera al Corriere della sera ha definito questa norma giusta, che mette fine ai privilegi. E’ un momento terribile, lo capiamo tutti, però a mio parere le vigliaccate andrebbero chiamate con il loro nome. La differenza fra 1200 euro e 800 per un pensionato che non ha niente altro, è quella che passa fra la povertà e la dignità. Puniti solo per aver cambiato datore di lavoro. Ora lei dice - il sistema retributivo è un privilegio - di cui anche lei si avvantaggia. Bene intanto che ripensa a questa norma, e speriamo che ci ripensi per questo gruppo di persone, per questo gruppo di pensionati coinvolti in queste ricongiunzioni e diciamo non sappiamo che numero sono ma sono migliaia, intanto che dice “fate sacrifici”, ne faccia uno anche lei e rinunci al retributivo.

Qui trovate il pdf della puntata.

25 marzo 2012

Scalfari- Camusso: il simbolismo che non c'è


Botta e risposta tra Scalfari e Camusso: nel suo editoriale di oggi il giornalista attaccava la sindacalista per la sua posizione estremista in difesa di un simbolo. Difesa che potrebbe portare il paese allo sfascio (se cade il governo, cade il mercato, sale lo spread... ).
Peccato che qui, ad assumere una posizione poco dialogante (su una riforma che è è in discussione da appena un mese) sia stato anche e soprattutto e il governo.
E che anche i sindacati non Cgil (Ugl, Cisl e Uil) si dicono scettici nei confronti dell'abolizione dell'articolo 18.


Scalfari, provocatoriamente si chiede se la Camusso è favorevole o meno al modello tedesco: "abbia il coraggio di dirlo in pubblico: darebbe la forza a tutti quelli che vogliono arrivare alla sintesi tra i due simbolismi contrapposti".


Eccolo accontentato: intervitata da Lucia Annunziata, il segretario della Cgil ha spiegato come "il modello tedesco è una ipotesi utile".
Ora la palla passa al governo e al parlamento. Sperando che si smetta di concentrare il fuoco su Cgil, Fiom e quelli "che pensano solo gli interessi di bottega" (sempre Scalfari).

Gli esodati


Se il governo di Berlusconi era “il governo del fare”, questo dei tecnici è allora il governo del “fare in fretta”, specie se a subire l'azione dei decreti e delle riforme sono pensionati e dipendenti (e non professionisti o evasori scudati).
La riforma delle pensioni è stata la prima grande riforme del governo Monti, “largamente studiata” dal ministro Fornero: si disse allora, era il dicembre passato, che aveva messo in sicurezza il meccanismo delle pensioni. L'eta delle pensione veniva alzata a 67 anni e questa veniva calcolata col sistema contributivo.

La riforma scatenò da subito le polemiche, per il vuoto che creava attorno agli esodati: quei lavoratori che avevano accettato l'uscita del lavoro in attesa della pensione a 40 anni (le vecchie pensioni di anzianità, abolite, ma non per tutti). Attesa che è stata bruscamente rinviata, proprio per la riforma: noi in Italia non riusciamo a fare una via di mezzo, ma o tutto o niente. E così di punto in bianco, per l'innalzamento della pensione a 67 anni (ce lo chiede l'Europa, il ritornello) e la fine delle pensioni di anzianità, 70.000 persone sono rimaste scoperte. Sembra che all'improvviso, per certe categorie di persone (evasori e corruttori a parte) si debba fare tutto e in fretta, dimostrando uno zelo da primo della classe. Via dunque le pensioni di anzianità (l'Europa lo chiede), via le tutele per chi lavora (l'articolo 18, e sempre perchè l'Europa ce lo chiede). 
E le liberalizzazioni nei trasporti? Le frequenze? I costi della politica? L'evasione e la corruzione?


Di queste persone, gli esodati,di cui nessuno sembra volersene occupare più (visto anche che si fa fatica a trovare i soldi per aiutarli) se ne occupa la prima puntata della stagione 2012 di Report: “previdenza asociale”

Con la riforma Fornero, dal primo gennaio del 2012 la pensione sarà definitivamente calcolata con il sistema contributivo: tanto versi tanto prenderai. Nelle conferenze stampa che l’hanno annunciato, è stato presentato come il sistema più equo e giusto per tutte le generazioni. Primo effetto dell’allungamento dell’età pensionabile sui lavoratori (mobilitati e esodati) che avevano accettato di lasciare prima il posto nelle loro aziende in crisi con la garanzia della pensione al compimento del 40esimo anno di età lavorativa: resteranno dai 2 ai 10 anni senza pensione e senza lavoro. Su 70.000 si salveranno, forse, in 20.000. Chi ha cambiato datore di lavoro, passando dal pubblico al privato, dovrà ricongiungere i contributi se vuole la pensione piena (quella che viene data a chi è sempre rimasto nello stesso posto). La ricongiunzione verso l’Inps, che è sempre stata gratuita (perché peggiorativa), è diventata onerosa: devi ripagare i contributi due volte. C’è chi si è visto arrivare conti che arrivano fino a 300.000 euro, a fronte di stipendi da 2000 euro al mese lordi. Per i giovani invece qual è il quadro? Chi apre una partita iva, il primo anno di lavoro paga il 28% all’Inps, più l’anticipo per l’anno a seguire. Cioè se incassa 11 mila euro ne pagherà 4000 solo di contributi. Con il risultato poi che la sua pensione non supererà quella sociale.
Le casse degli ordini professionali invece sono state privatizzate e gestiscono un patrimonio che prima era pubblico. Il contributo che chiedono ai propri iscritti raggiunge al massimo il 20%, mentre ci sono delle agevolazioni per i più giovani. Gli agenti di commercio sono obbligati alla doppia contribuzione: Inps ed Enasarco. Solo a Roma Enasarco ha 15.000 appartamenti da dismettere. Poi ci sono i liberi professionisti iscritti ad un ente ed obbligati a versare i contributi ad un altro. La puntata fornirà numeri e procedimenti per orizzontarsi nella confusione che sta togliendo il sonno a qualche milione di persone.


Com'è andata a finire? CONCORSO NEL REATO


Report torna sulla vicenda del Magnifico rettore dell'Università La Sapienza di Roma Luigi Frati a quasi un anno dopo il servizio "Concorso nel reato" nel corso della quale era stata mostrata la fulminea carriera dei suoi parenti più stretti tutti precocemente saliti sul gradino più alto della carriera accademica nella stessa facoltà di cui Frati è stato Preside per 16 anni.Frati inoltre, in qualità di Preside ieri e oggi Rettore, continua a mantenere altri importanti incarichi: primario (ma non presente), direttore scientifico della clinica privata Neuromed e presidente di una associazione.Qualcosa è cambiato?

Sogno proibito di un nuovo partito

Spento il televisore alla fine della puntata di Servizio pubblico sui 20 anni da Mani Pulite, mi sono rimaste in mente due pensieri, dopo aver ascoltato gli interventi dei 4 pm di Mani pulite.

Che è estremamente difficile uscire dal cortocircuito dello scontro magistratura politica, se non si cambiano prima gli interlocutori dentro il mondo dei partiti. Oramai certi comportamenti sono entrati dentro il DNA delle persone e sono difficilmente scardinabili.
Secondo i ragionamenti di Mastella, non è che un politico ruba o commette un reato, è il magistrato che va a ad occuparsi di questioni che non gli competono.
E l'altro pensiero che mi girava per la testa, riguardava i partiti di oggi rispetto a quelli della prima Repubblica.
Partiti che non rappresentano più idee e valori, ma persone e leader. E gli interessi economici (anche quelli meno nobili) che queste persone intraprendono senza nemmeno un pizzico di pudore.

Vorrei che tornassero i partiti che, prima di parlare di leader, candidato o coalizione (foto di Vasto, o tweet di Casini?) si concentrassero sui programmi, sulle idee, sulle scelte.

Fioroni: «Foto dell’alleanza di Vasto? È scomparso anche il fotografo…»


Vorrei un partito che si occupasse, come prima cosa, della attuazione vera e completa della nostra Costituzione. A cominciaredall'articolo 1, sul lavoro per seguire via via tutti gli altriaspetti.

Lavoro, Monti: “Posto fisso? E’ monotono” 

La provocazione del viceministro Martone
"Laurearsi dopo i 28 anni è da sfigati"

Nel programma vorrei leggi e proposte contro le dimissioni in bianco, contro gli incidenti del lavoro e contro lo sfruttamento della persona.
[Sui morti sul lavoro]il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi
ha risposto che «la guardia resta alta (…) fosse anche uno solo non saremmo soddisfatti».


C’è da chiedersi con che faccia Sacconi facia un’affermazione del genere, quando il governo Berlusconi (in primis il suo ministero) ha stravolto il Testo unico la sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08) voluto dal governo Prodi, dimezzando le sanzioni ai datori di lavoro, rinviando per due anni l’obbligo della valutazione dei rischi da stress lavoro correlato, prorogando di 90 giorni la redazione del documento di valutazione dei rischi (DVR) per le nuove imprese
[Gilioli]

Melfi, la sentenza: i tre operai della Fiat licenziati “per liberarsi dei sindacalisti”
[Il Fatto]

L'importanza della cultura, la salvaguardia delle opere d'arte e dei musei. Come tesoro da preservare, come settore su cui investire, perchè investire in cultura non è vero che non da da mangiare.


I valori etici per chi ha un ruolo nelle istituzioni: l'essere eletto non è un lasciapassare per sentirsi sopra le leggi e stare attaccato alla poltrona per anni. 



 "La legge è uguale per tutti, ma non necessariamente lo è la sua applicazione", "Il premier non è 'primus inter pares' come vuole la tradizione liberale, ma 'primus super pares'".
Ghedini sul lodo Alfano


Chi viene eletto deve essere più trasparente dell'uomo della strada, non deve dare adito a sospetti, deve lavorare per la politica senza avere altri incarichi nella vita civile.
“Mi sento penalizzato con questo stipendio, io faccio una vita da cani per essere additato alla Casta?! La vera Casta è quella che ci governa in questo momento”. Lo ha dichiarato a La Zanzara Michele Pisacane, l’onorevole del PID balzato agli onori delle cronache lo scorso mese, quando si è scoperto che sua moglie è consigliere regionale della Campania e, contemporaneamente, amministratrice delegata dell’Istituto per lo Sviluppo Agroalimentare.

La legge uguale per tutti, con tutto quello che ne consegue.
Niente condannati in lista, se rinviati a giudizio sospesi dalle funzioni, fine della prescrizione facile, fine dei condannati e indagati in Parlamento.


Roberto Maroni, nel corso del dibattito con Alfano e Bersani. "Ci sono statali che, anche se rubano, non possono essere condannati"[Il tempo]

“In Parlamento, metà condannati e metà avvocati difensori”
[Di Pietro a Servizio Pubblico]
La lista dei parlamentari condannati


Non solo lo spacciatore o il borseggiatore è un pericolo per la società, ma anche il colletto bianco che truffa i cittadini sfruttando la sua posizione. Corrotti e corruttori. Evasori e persone con patrimoni nei paradisi fiscali.


Valentino Rossi si concilia con il Fisco: sborserà 35 milioni di euro per gli anni dal 2001 al 2006. Ma da Fisichella a Pavarotti e a tanti altri, è lunga la lista delle star con storie a lieto fine con l'erario. [Libero News]

La legge è uguale per tutti ma la tassazione deve essere proporzionale al reddito e al patrimonio. Perchè con i soldi delle tasse si danno quei servizi dello Stato di cui tutto godono.
E quando dico tutti, intendo anche l'abbattimento delle frontiere che ostacolano le donne nel lavoro: più asili, scuole, salari opportunità.

La scuola, l'istruzione, l'università stanno al centro dello Stato: se la cultura educa al bello, la scuola e la formazione servono proprio per far sviluppare il ragionamento nei cittadini di domani.
Il valore aggiunto di questo paese deve essere la sua ricerca, la sua inventività, la sua capacità di trovare strade nuove.

Lotta severa senza quartiere alle mafie: le mafie dentro la società, dentro le imprese, nelle istituzioni.

il concorso esterno è un “reato al quale non crede più nessuno”

Lo stato è uno solo, di tutto, e non può scendere a patti con l'antistato senza essere corrotto egli stesso.
Dunque le persone che lavorano per lo Stato devono semplicemente decidere da che parte stare: o dentro (nel rispetto della Costituzione) o fuori (nelle logge coperte, nelle mafie, ..).

Ascoltata dagli inquirenti lo scorso 14 febbraio, il ministro Prestigiacomo ricorda: «Bisignani mi parlò di una cena alla quale aveva partecipato con un giudice della Corte Costituzionale, con Letta e un altro magistrato...».
Il secolo XIX

Sicuramente ci sono cose che mi sono dimenticato (la tutela dell'ambiente, per esempio), ma questa base di partenza è già sufficiente per partire.
Ci sono ancora 6-8 mesi per trovare un'alternativa a questi partiti, così distanti oggi non solo dai cittadini, ma da molti dei principi sanciti dai nostri padri costituenti.

23 marzo 2012

A sua insaputa?

Finisce in archivio l'inchiesta per finanziamento illecito che vedeva indagato Massimo D'Alema per i voli della compagnia Rotkopf. Lo ha deciso il gip Elvira Tamburelli che ha accolto una richiesta, avanzata lo scorso novembre, dai pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini.

Anche secondo il gip manca in capo a D'Alema, presidente del Copasir, il requisito soggettivo, vale a dire la consapevolezza dell'esponente del Pd di commettere il reato.
[repubblica]

Anche lui, viaggiava a sua insaputa.

Dov'è questa sicurezza?


I contratti precari rimangono tali e quali (nessun disboscamento)
Nessuna garanzia che, dopo un licenziamento per motivi economici, il lavoratore sia messo in condizione (con corsi di formazione, i sussidi dallo stato) di rientrare nel mondo del lavoro.
Anzi, nessuna garanzia che abolendo l'articolo 18 si creino più posti di lavoro (in america, sono comunque serviti i soldi pubblici per salvare la Chrysler).
Insomma, essere preoccupati per questa riforma mi sembra ragionevole.
Da dove arrivano tutte le sicurezze di Napolitano?
Dove sono tutti questi  "nuovi investimenti, nuovi sviluppi e nuove iniziative in cui possano trovare sbocco soprattutto i giovani"?

Da dove arriva la sicurezza del ministro «il Parlamento approvi tutto il pacchetto così com’è oppure faccia cadere il governo». E se veramente si mandassero a casa i tecnici?
Lo spread, comunque, sembra non badare troppo a queste riforme (ieri era sopra quota 300).

Tecnici che, come al solito si dimostrano forti coi deboli e deboli coi forti.

Servizio pubblico - le mani pulite

20 anni da Mani pulite passati invano? Le cronache di queste settimane (ma potremmo dire di questi mesi e di questi ultimi anni) sembrerebbero dire di si.
Tangentopoli e i magistrati del pool di Milano (ieri sera in una reunion da Santoro), non hanno curato il male anzi, come ha raccontato anche Sgarbi, hanno solo contribuito a distruggere questo sistema dei partiti, che sono stati sostituiti con "altro", ovvero i partiti ad personam (quello di Bossi, quello di Berlusconi, quello di Casini, di Di Pietro ..).

Ma forse questa è solo una visione semplicistica della storia: l'Italia non è cambiata, gli italiani non sono cambiati, semplicemente perchè non era compito dei magistrati educare gli italiani, i partiti, le istituzioni.
La ha spiegato bene l'ex pm Colombo che, non a caso, ha dismesso i panni della toga per girare l'italia e intraprendere il più difficile percorso di educazione. Ovviamente puntando sulle nuove generazioni potendo fare ben poco sui reduci da Mani pulite.
"Oggi in Parlamento metà hanno problemi con la giustizia e l'altra metà sono i loro avvocati" il giudizio tagliente (e anche questo un pò superficiale dell'onorevole Di Pietro).

Ma nella copertina si è parlato di lavoro e della riforma della Fornero, dopo le note di Battiato "povera patria"

“Qualunque sia la vostra opinione in merito sulle riforme del lavoro e l’età pensionabile, ammettiamo anche che la prima cosa da fare sia tagliare le pensioni e la secondoa rendere tutti licenziabili, ma qualcuno mi può spiegare perché non si mette la stessa forza e la stessa pungenza per abbattere la corruzione e l’evasione fiscale? Vent’anni fa pensavamo che saremmo diventati tutti migliori invece la corruzione è cresciuta e nelle aule di tribunale questo ci costa ben 15 milioni di euro a cittadino”.

A seguire l'intervista di Ruotolo a Piscicelli che ora, sotto inchiesta, non ride più di fronte alle tragedie degli altri e racconta di come funzionano gli appalti in Italia.
"Tutte le gare del 150 esimo anniversario sono fasulle .. stanno gestendo centinaia di milioni di euro di gare truccate".
Povera patria.

La puntata è iniziata con la scheda dei principali indagati in regione Lombardia, partendo dalla famosa foto dell'ufficio di Presidenza.
A cominciare da Davide Boni  indagato per corruzione (comunque il Trota rassicura "se si accertano determinarte cose") per mazzette nel comune di Cassano D'adda, dove su un terreno ex agricolo (trasformato in edificabile) si voleva costruirci sopra.
Il facilitatore dell'opera sarebbe stato l'architetto Ugliola, che non compare mai nelle catre ufficiali del comune.

Massimo Ponzoni è indagato per corruzione e bancarotta, per una inchiesta riuardante un centro commerciale a Desio. Ponzoni è stato intercettato al telefono a parlare con boss della ndrangheta di Desio, ma la cosa non gli ha procurato danni essendo stato rieletto nel 2010.
Il facilitatore qui sarebbe stato Filippo Duzioni.

La parola al pool.

Di Pietro, ha voluto iniziare con l'articolo 18:
“E’ solo una forma di arroganza” e ancora: “Pure le pietre capiscono che la ragione per cui le cose in Italia non vanno bene è per colpa del debito pubblico, per l’evasione fiscale e la non credibilità delle istituzioni. Ora arriva Monti e crede di risolvere tutto rendendo più facile per l’impresa licenziare il lavoratore quando non piace più. L’idea di utilizzare il proprio potere per far pagare i conti alle fasce più deboli è proprio di una società del feudalesimo non di uno stato sociale!”

Clemente Mastella, che volutamente non è stato messo in mezzo agli ex pm ma più prudentemente sulla torre vicino a Travaglio, ha commentato la posizione della CGIL: il suo partito di riferimento sostiene questo governo che ha proposto questa riforma. Non è vero “che Monti è forte, è che i partiti sono deboli”.

Gherardo Colombo, sulla fine di Tangentopoli “Non credo che col processo penale si possano risolvere questioni che sono personali. Il colpevole è sempre qualcun’altro. Io credo che mani pulite sia finita perché via via le indagini ci portavano verso la corruzione quotidiana dal vigile urbano al medico al carabiniere… non le cose clamorose. Questo problema va risolto in maniera adeguata nelle sedi dell’educazione”.

Sempre sulla fine di Tangentopoli e sul suo ruolo, Di Pietro
“Non siamo stati sconfitti, non abbiamo perso. Noi abbiamo diagnosticato un male: la corruzione, che c'era allora e c'è oggi, soltanto Formigoni non se ne accorge. Noi del pool abbiamo scoperto la malattia. Invece di curare la malattia, sono stati curati i medici. Mancano le norme per contrastare che i condannati, politici e imprenditori, abbiano sempre il potere in mano
Il sistema aveva indebitato l’Italia ma bastava una norma: chi è condannato non può partecipare alla vita politica e che tutti gli imprenditori evasori e corruttori non possano partecipare alle cariche pubbliche. Questo farebbe resuscitare l’italia, non l’Articolo 18?.”.


E in effetti l'Europa ci chiede anche di contrastare meglio la corruzione, non solo dare più flessibilità nel mercato del lavoro.
Sempre che sia stata la BCE a inviare quella lettera al governo Berlusconi e non qualche italiano dentro la BCE ..

Colombo ha dovuto poi quasi giustificarsi di fronte a Mastella (che rivendicava certi sconfinamenti della magistratura e la fine deli conflitti con la politica) sulle loro esposizioni mediatiche, ovvero quandi si presentarono in video per criticare il decreto Biondi (che limitava la custodia cautelare in carcere e che non facilitava il lavoro della Procura di Milano) e prima ancora il decreto Conso.

Gli indagati in Lombardia seconda parte.
Nicoli Cristiano è indagato per corruzione e traffico di rifiuti per la vicenda di Cappella Cantone. La discarica d'amianto che nessuno tra i cittadini del posto voleva, ma su cui gli investitori erano molto sicuri di ottenere il lasciapassare della regione.
La regione infatti ha accelerato la procedura con un provvedimento approvato su proposta di Formigoni stesso e che non è finito sul bollettino regionale.

Infine, Francesco Penati e il sistema Sesto: corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti.
Il grande accusatore Peiro Di Caterina racconta dei soldi dati a Penati per poter accedere agli appalti nel settore dei trasporti, per finanziare la sua campagna elettorale.

Piercamillo Davigo ha dissertato sui nuovi aspetti della corruzione di oggi: la presenza dei mediatori coi politici, la moltiplicazione delle società partecipate, e dei general contractor.
“Si è aggravato il degrado dei partiti politici. Al loro interno può succedere qualsiasi cosa perchè non ci sono regole minime di controllo. E’ passata poi l’idea che per prendere le proprie posizioni la politica debba aspettare le decisioni dei giudici. E’ un’idea completamente sbagliata. La giustizia è una virtù cardinale ma lo è anche la prudenza”.

“Anche la mancanza di rapporto con l’opinione pubblica è paradossale”  Santoro a riguardo a molti che si rifiutano di spiegare la questione alla stampa e quindi all’opinione pubblica.

I politici rivendicano la centralità della politica da una parte ma poi in caso di guai giudiziari non accettano le domande dei giornalisti e si rifugiano nelle loro residenze, e dicono di voler aspettare che la magistratura faccia il suo corso.
Anche perchè in molti casi i procedimenti finiscono in prescrizione.

Sempre Davigo: “Anche se c’è la prescrizione ciò non trascende di essere giudicati dei fatti dall’opinione pubblica e dai propri compagni di partito. La prescrizione è un’istituzione di civiltà. La stravaganza italiana è che si possa andare in prescrizione dopo essere stati condannati in primo grado. Che io sappia solo due Paesi hanno questa abitudine: l’Italia e la Grecia. Non siamo in buona compagnia”.

In Italia la prescrizione continua anche dopo una condanna in primo grado: dovrebbero essere i cittadini a pretendere chiarezza e conoscere se è vero o no che una certa persona ha rubato o meno.
Dovrebbero pretenderlo anche i colleghi di partito: in questo modo non ci sarebbe alcuno scontro con la magistratura, infatti all'estero ci si dimette per questioni molto meno gravi di quelle di cui di discute oggi (per la Lombardia).

"Se fossi un segretario di partito e uno dei miei accettasse la prescrizione gli direi tu non ti candidi più".

E invece in Italia, nel Partito Democratico stiamo ad aspettare cosa succederà nel processo a Penati.
Dov'è la differenza con gli altri partiti? Solo perchè Penati non si fabbrica leggi ad personam (ma sfrutta quelle già fatte) o perchè Bersani non atacca i magistrati?

Corruzione ed evasione non si risolvono solo con nuove leggi, con un nuovo vorso politico (e nuove persone): già questo sarebbe un bel passo in avanti dal governo dei tecnici.
Come ha raccontato Colombo
“Non vedo che sia stato fatto niente per scoprire la corruzione e per combatterla. Io mi sono dimesso perché sono convintissimo che bisogna fare soprattutto dell’altro, queste cose non si combattono col processo Penati ma si combattono nel modo di pensare comune, nella capacità delle persone di gestire la propria libertà perché libertà è anche responsabilità”.

L'intervento di Travaglio.

Tutti i virgolettati sono presi dal blog Lanostratv.