01 marzo 2012

Cosa si può fare con 100 miliardi

Con i 100 miliardi alle banche italiane, prestati all'1%  (senza nessun vincolo sul loro utilizzo nemmeno una sforbiciatina a bonus e stipendi dei manager delle banche, per dire) si possono fare un mucchio di cose.
Per esempio finanziare l'acquisto di nuovi treni dei pendolari e non solo le grandi opere che fanno contenti solo i contractor (a proposito, anche in Val di susa ci sono le ndrine).
Per esempio finanziare i settori di ricerca delle piccole medie imprese, affinchè siano competitive sulla qualità (e non sulla quantità, perchè non possiamo competere con Cina e India).


Tante cose. Scrive Gilioli
La speranza di Draghi – ma è una speranza, appunto – è che così si riapra il credito alle imprese, in modo da rilanciare l’economia. Se vogliono, però, le banche possono semplicemente investire i miliardi ricevuti in titoli di Stato, guadagnandoci senza rischiare un tubo: «Si prendono soldi all’1 per cento per tre anni dalla Bce e si comprano titoli di Stato italiani al 6 con pari scadenza da offrire in garanzia del prestito. Morale: si guadagna il 5 per cento senza correre rischio alcuno. A queste condizioni tutti saprebbero fare il banchiere, anche lo zio di Bonanni». (Massimo Riva)
Se invece preferiscono, a loro purissimo arbitrio, le banche possono di nuovo tentare ardite speculazioni, proprio come quelle che hanno scatenato la crisi: «Le autorità politiche e monetarie avevano promesso riforme epocali del sistema creditizio di cui però non s’è saputo più nulla. Il rischio che la storia delle speculazioni avventurose si ripeta rimane perciò intatto» (ancora Riva).
Insomma, è tutto lasciato alla benevolenza e al senso civico dei banchieri: che, in verità, non paiono esserne dotatissimi, a quello che si è visto finora. Anzi, si fanno regolarmente gli interessi propri.
Non so, vedete un po’ voi come chiamarlo questo capitalismo qui.
A me sembra il peggiore possibile. Non solo per l’assenza assoluta di un sistema regolatorio nell’interesse della collettività, ma anche perché questo indecente mettersi a novanta gradi di fronte ai poteri finanziari è il carburante più efficace per ogni forma di contrapposizione – anche la più naif, anche la più violenta – a un modello economico la cui ragion d’essere sta solo ed esclusivamente nel migliorare le condizioni di vita complessive di una comunità.
A proposito, chissà se Draghi si ricorda che con il Big Bertha, poi, i tedeschi hanno perso la guerra.

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