01 aprile 2012

Report - Fincantieri e S Raffaele


Italia, paese di poeti, navigatori e santi.....

I poeti, come gli artisti sono una razza in via di estinzione, grazie all'operato di una classe politica che considera la cultura come un costo che non fa mangiare.


“Report :Fuori bordo” di Giovanna Boursier

Siamo in crisi, la domanda di nuove imbarcazioni è in flessione e la ricetta degli amministratori dell'azienda pubblica è scaricare questo costi sui dipendenti. Dunque cantieri da chiudere, operai in mobilità che, grazie alle future riforme della Fornero, significa un anno di sostegno e poi …

Forse si potrebbe sfruttare questa crisi per ristrutturare cantieri e strategie di Fincantieri (m lo stesso discorso si dovrebbe fare per Finmeccanica), fare i conti con chi ha governato l'azienda fino ad oggi (con strane assunzioni di familiari). Ma i nostri politici, e purtroppo anche i nostri professori, sono persone che non amano fare i compiti. Meglio scegliere la strada semplice. E i navigatori? Le navi per il trasporto (non solo per le crociere)? Forse non ce li possiamo più permettere.



Segue Sinossi:
Fincantieri è la grande industria di Stato famosa nel mondo per la costruzione di grandi navi, comprese quelle da crociera. Ha 8 cantieri sparsi tra nord e sud Italia, alcuni sarebbero da ristrutturare, ma bisogna fare i conti con la crisi che fa diminuire le commesse e dunque l'occupazione. Per questo l'azienda e i sindacati, tranne la Fiom, hanno firmato accordi che prevedono di far scattare la mobilità e la cassa integrazione per 3.640 lavoratori su un totale di circa 8.000 dipendenti. Ma poi ci sono anche le migliaia di ditte d'appalto impiegate in tutti i cantieri. Quando lavorano a pieno ritmo impegnano altri 30/40mila lavoratori. Ma forse non sempre rispettando le regole. Per questo ci sono inchieste aperte a Gorizia e Marghera perché alcune ditte avrebbero evaso il fisco e sfruttato i lavoratori. Giovanna Boursier è andata a vedere quello che accade in alcuni di questi cantieri, per esempio a Monfalcone, un cantiere strategico per l'azienda, pieno di ditte che lavorano in appalto e subappalto. A chi appartengono queste ditte? Poi è andata anche a Genova Sestri, dove stanno completando la costruzione di una nave e dove scarseggiano le commesse. Ma a Sestri Ponente c'è da fare i conti anche con lo spostamento degli stabilimenti. Il cosiddetto ribaltamento a mare,di cui si discute da anni, è ancora alle fase della progettazione e verrà finanziato dallo Stato per circa 70 milioni, anche se Fincantieri non ha dato la garanzia di mantenere in piedi i suoi stabilimenti. Report è andata a vedere anche dove sono finiti e come vengono conservati i traghetti della Tirrenia, altra azienda pubblica in crisi e commissariata.
Fincantieri, la giungla degli appalti (in famiglia)
I conti, le paghe tagliate e le ditte esterne L'ad Bono: cacciamo chi sfrutta gli operai - corriere.it (l'articolo di F. Caccia)

L'anticipazione del servizio della Boursier su Reportime


"Com'è andata a finire? LA DIVINA PROVVIDENZA"
Di Alberto Nerazzini



San Raffaele, Santa Rita .. in Lombardia i santi sono spesso legati agli scandali giudiziari della sanità privata convenzionata col pubblico.
Il crac del S Raffaele è avvenuto all'insaputa di chi, nel pirellone doveva controllare su gestione e costi (visto che milioni di soldi pubblici sono finiti nelle tasche del S Raffaele).
E ora non si può buttare il bambino con l'acqua sporca: si deve salvare l'ospedale, la ricerca e dell'ateneo dentro il polo sanitario, l'Università Vita Salute .


A quasi quattro mesi dalla nostra inchiesta «La divina provvidenza» torniamo sulle vicende legate al collasso finanziario del San Raffaele di Milano. Nel frattempo di cose ne sono successe, e tante: è morto il fondatore Don Luigi Verzè, il Vaticano si è sfilato dalla gestione dell'ospedale, ed è arrivato Giuseppe Rotelli, il re della sanità privata italiana che non ha badato a spese per accaparrarsi le attività ospedaliere del San Raffaele. Inoltre, il 19 marzo scorso la Procura di Milano ha concluso la prima parte delle indagini per bancarotta e, lo stesso giorno, i creditori del San Raffaele hanno votato sì alle condizioni del concordato preventivo. Noi però cerchiamo di guardare avanti, parlando dell'Università Vita Salute. Fondato da Don Verzè nel 1996, il piccolo ateneo del San Raffaele è un ente amministrativamente indipendente dalla Fondazione del Monte Tabor. Eppure ha sempre interagito con l'ospedale grazie a una convenzione che difficilmente potrà essere rinnovata da Gruppo San Donato di Rotelli alle stesse condizioni, poiché la gran parte dei costi dell'università ricadevano sulle spalle dell'ospedale. Quindi cosa potrà accadere, visto che gran parte dei medici e dei ricercatori dell'ospedale sono dipendenti dell'università? Una speranza però arriva dalla Svizzera: la Fondazione Marcus Vitruvius, costituita ad hoc per finanziare l'università del San Raffaele. Con quanti soldi? Addirittura con un miliardo di dollari. Domenica raccontiamo la storia della Fondazione Marcus Vitruvius. E nella nostra inchiesta c'è spazio anche per un'altra Fondazione, quella della maga Ester Barbaglia che da anni dice di voler donare tutto il suo patrimonio all'Opera di Don Verzè.

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