19 aprile 2012

Respiro corto, di Massimo Carlotto

Una nuova razza criminale si è affacciata sul tavolo da gioco degli affari della criminalità: sono giovani arroganti, forti, che hanno studiato nelle migliori università e sanno come si sta al mondo. Sanno come comunicare da un capo del mondo all'altro, come creare in pochi minuti società offshore verso cui far confluire proventi di guadagni illeciti facendoli scomparire per sempre.
Parlano più lingue e sono il frutto malato del mondo globale, dove la regole le stabilisce chi è più forte: e il più forte è quello che riesce a ragionare più in fretta, ha in mano il coltello dalla parte giusta e non si fa affatto scrupolo di usarlo.
Sanno quali sono gli affari più remunerativi (nel settore costruzioni di lusso per pochi fortunati, nelle telecomunicazioni, nello smaltimento illegale dei rifiuti e nelle bonifiche di zone inquinate, nel settore del traffico di organi ..)
E ora, hanno deciso di soppiantare la vecchia mala.

Respiro corto racconta di quattro ragazzi che hanno studiato assieme economia a Leeds e che provengono da famiglie benestanti da diversi angoli del mondo: sono la "Dromos Gang".
Per una serie di circostanze che accadono ad inizio della storia, si ritrovano a Marsiglia, decisi a conquistarsi la città.
Un bricio di riconoscenza dovremmo però averlo per le nostre odiate famiglie, - suggerì il russo. - In fondo ci hanno mandato a Leeds ed è stata la nostra fortuna. Lì abbiamo capito che potevamo essere migliori di loro senza far parte del loro mondo.
pagina 88
Zosim Kataev, usato dal FSB come talpa dentro Organizatsya e ora spedito a Marsiglia sempre dai servizi federali russi per smaltellare una rete di terroristi ceceni
"Marsiglia è la porta tra l'Europa e l'Africa ed è il crocevia dei traffici degli estremisti islamici con cui i ceceni hanno rapporti più che stabili. Uomini, armi .. dobbiamo avere la possibilità di intercettarli prima che arrivino in Russia e mettano bombe nella metropolitana. Non ti abbiamo mandato qui solo per riciclare e far fruttare  soldi della tua compianta Organizatsya. Dobbiamo usare le risorse economiche che tu gestisci per mettere su una rete efficiente e stabile".
pagina 50
Sunil Banerjee, rampollo di una famiglia di proprietari di alberghi, spedito a Leeds per studiare economia. E ora imprenditore nel settore dello smaltimento rifiuti in fondo al mare (o nelle discariche dell'Albania) e in quello del traffico di organi umani ("pezzi di ricambio", li chiamano) per trapianti. Organi provenienti da ignare famiglie dell'India.

Inez Theiler, dirigente di una banca a Zurigo e per questo in grado di individuare meglio i polli da contattare per finanziare le imprese criminali.
Infine Giuseppe Cruciani, il camorrista riuscito a sfuggire alla prigione grazie ad un accordo (e un milione di euro di mazzetta) con la polizia cin cui ha fatto incarcerare gli altri membri della banda. Ora importante imprenditore nel settore della chirurgia estetica nonchè nel settore trapianti illegali.

A Marsiglia si scontreranno col commissario Bernadette Bourdet, B.B. per gli amici: dopo un periodo di disgrazia per una indagine contro un politico finita male, è ora a capo di una squadra che combatte le bande di narcotrafficante con metodi "poco ortodossi"
Il patto era questo: B.B. e i suoi uomini indagavano e smantellavano le bande dei narcotrafficanti, ma le scartoffie e i meriti andavano ad altri. Era meglio per tutti che non entrassero in contatto coi giudici e non finissero sui banchi dei testimoni. [..]
Nel frattempo Marsiglia, la città degli eccessi, era diventata incontrollabile. Quella che la stampa chiamava apertamente «guerra dei territori» veniva combattuta a raffiche di Kalashnikov da bande di giovanissimi comandati da vecchi 'caids' che spesso finivano ammazzati per strada. [..]
I capi della polizia, pressati dal governo e dall'opinione pubblica, avevano deciso di reprimere il fenomeno con fermezza e l'Ocrtis [l'antidroga] aveva affidato a B.B. il comando di una squadra che si occupasse delle bande dei narcos che provenivano dal Centro e dal Sudamerica.[..] Aveva stretto un patto con col boss della mala corso-marsigliese Armand Grisoni, che controllava buona parte dei traffici della città e aveva a sua volta buoni rapporti con il crimine organizzato maghrebino. Tutti avevano convenienza nell'impedire l'espandersi dei latinos e procuravano informazioni preziose alla squadra che, in cambio, non indagava sulla coca che arrivava dalla Colombia.
B.B. era convinta di difendere la città. Corsi e nordafricani ormai ne facevano parte da troppo tempo ed era impossibile debellarli. Si potevano però limitare i danni chiudendo le porte di Marsiglia a tutti gli altri.
pagina 66

Carlotto in questa storia condensa il massimo della crudeltà, del cinismo e dell'assenza di qualsiasi umanità: da una parte questa nuova razza criminale che sa come vestirsi bene e quali sono le strade del denaro.
Dall'altra la vecchia mala di Marsiglia, "protetta" dal commissario Bourdet: la sua lotta senza quartiere (e senza scrupoli sui mezzi per portarla avanti) contro i latinos porteranno le loro strade ad incrociarsi, in uno scontro dove è destino che a sopravvivere sia il più forte.
Una storia dove si viaggia dal Paraguay alla costa dell'India, dalla Siberia alla Svizzera, per finire nella Marsiglia, terra di conquista delle nuove bande di spacciatori di droga. Tutti a caccia del guadagno milionario della coca, come Esteban Garricha, solo omonimo del famoso calciatore.
Non è una lotta del bene contro il male, nè del buono contro il cattivo, anzi. Se anche solo una parte di quanto ha scritto Carlotto (e sappiamo che Carlotto è uno che fa bene i compiti prima di scrivere un romanzo) corrisponde al vero, c'è da avere paura.

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La scheda del libro su Einaudi e il primo capitolo in pdf
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