06 luglio 2012

La prima volta

La bomba fatta scoppiare martedì scorso, davanti casa del procuratore di Mantova Giulio Tamburini è un segnale: chi ha piazzato l'ordigno, sapendo dei danni che avrebbe potuto creare alle cose e alle persone voleva lasciare un messaggio.
Quale fosse, è facile capirlo: il giudice, della DDA di Brescia, si sta occupando delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella provincia di Mantova.
"Il magistrato mantovano, 54 anni, è anche distaccato per la Dda di Brescia e si occupa di delicate indagini sulla criminalità organizzata. Gli investigatori non escludono alcuna matrice dell' attentato, ma privilegiano quella della criminalità organizzata che a Mantova sta alzando la testa.

Da tempo Tamburini è infatti titolare di importanti indagini penali che spaziano dall'inquinamento (a Mantova è pm nel processo in corso contro l'inquinamento del polo chimico contro la ex Montedison), alla criminalità organizzata, da quella di etnie straniere, soprattutto di provenienza indiana, sino a singoli procedimenti riguardanti minacce e aggressioni riferite a cittadini italiani e stranieri."
E' la prima volta di un segnale intimidatorio del genere, contro un magistrato, qui al nord.

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