30 settembre 2012

La balcanizzazione dei partiti

PD e PDL alle prese coi problemi delle rispettive correnti, o anime, o partiti fondatori.
AN e FI che non riescono a stare assieme, esponenti storici che se ne vanno (la Prestigiacomo ieri). Tremonti che ha preso vita propria. E la Lega che ha preso la strada del doppiopetto, flirtando con industriali per catturare i voti dei delusi del PDL.

Nel PD le due anime, DS e Margherita, non sono mai andate del tutto d'accordo. Sull'appoggio al Monti bis assisteremo ad una probabile lacerazione. Renzi contro Bersani, montiani contro l'ala laburista.

Non è detto che la balcanizzazione dei partiti, che potrebbero dividersi in piccoli partitini, sia una cosa cattiva. Se questa porterà a facce nuove. Altrimenti sarà il ritorno alla prima repubblica, purtroppo.

Anche Scalfari, per motivi diversi, parla del rischio scissione nel PD, prendendosela con Renzi:

Renzi. Per quanto riguarda il suo programma politico, per il poco che risulta dalle sue carte e dalle sue prolusioni, si tratta di un'agenda generica che enuncia temi senza svolgerli. I temi sono quelli che campeggiano da mesi sui giornali, le soluzioni però Renzi non le indica. Quindi il suo programma è carta straccia.
Una sola cosa è chiara: Renzi sa parlare e richiama molto abilmente l'attenzione sotto l'oculata gestione di Gori, ex dirigente di Fininvest. Renzi piace perché è giovane. È un requisito sufficiente? Politicamente è molto più di centrodestra che di centrosinistra. Se vincerà le primarie il Pd si sfascerà ma non perché se ne andrà D'Alema o Veltroni o Franceschini, ma perché se ne andranno tutti quelli che fin qui hanno votato Pd come partito riformista di centrosinistra.
Non a caso Berlusconi loda Renzi pubblicamente; non a caso i suoi sponsor sono orientati più a destra che a sinistra e non a caso lo stesso Renzi dice che queste due parole non hanno più senso. Hanno un senso, eccome. Nell'equilibrio tra i due fondamentali principi di libertà e di eguaglianza la sinistra sceglie l'eguaglianza nella libertà e la destra sceglie la libertà senza l'eguaglianza. Questa è la differenza e non è cosa da poco.
Io sono liberale di sinistra per mia formazione culturale. Ho votato per molti anni per il partito di Ugo La Malfa. Poi ho votato il Pci di Berlinguer, il Pds, i Ds e il Pd. Se i democratici andranno alle elezioni con Renzi candidato, io non voterò perché ci sarà stata una trasformazione antropologica nel Pd, analoga a quella che avvenne nel Partito socialista quando Craxi ne assunse la leadership, senza dire che Craxi aveva una visione politica mentre Renzi non pare che ne abbia alcuna salvo la rottamazione. Francamente è meno di niente.


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