14 novembre 2012

Guardare i segnali

Bisognerebbe iniziare a raccogliere i segnali che arrivano dal territorio, anzichè ignorarli o rispondere solo con i cordini delle forze dell'ordine.

La Fornero, che ovunque si sposta, porta con sè cortei e manifestazioni di precari, esodati, gente senza lavoro. Perché non basta essere disponibili al dialogo (magari senza giornalisti che poi scrivono titoli ..): oltre ad evitare ulteriori gaffes (che aumentano le tensioni quando non ne avremmo bisogno) bisogna dare alle persone delle risposte.

Ieri i ministri Passera e Barca costretti alla fuga in elicottero dal Sulcis, per evitare le barricate e la guerriglia. Anche qui, per l'ex distretto industriale, si prevedono tempi difficili: trovare un'alternativa all'Alcoa? Da quello che si capisce (dalle parole dei ministri) non è compito della politica, almeno non di questa politica di tecnici, professori e banchieri.

Il ministro dell'interno che ancora non ha risposto  ai sindaci contrati alla grande opera in Val di Susa (che avevano chiestoun incontro): la notizia sulla bocciatura della corte dei conti francese (per i costi) non ha causato effetti sul versante italiano. E per chi protesta, nessuna sponda per il dialogo. Le trivelle possono andare avanti.

I pasticci sulla legge di stabilità non stanno di certi aiutando a distrendere il clima: la coperta degli esodati che si scopre sempre troppo corta. I soldi per i malati di Sla. Ieri il ministro della pubblica mministrazione Griffi ha annunciato via Twitter 4000 esuberi nella pubblica amministrazione per un risparmio di 342 ml di euro.
Quanto è distante il parlamento dalle piazze?
La legge elettorale sarà ritagliata sugli interessi dei partiti.
La legge anti corruzione un'occasione persa.

E infine ieri, nel segreto dell'urna, si è consumata la vendetta dei senatori (Lega e Api ma anche altri) contro i giornalisti. Dovevano salvare Sallusti e invece ancora una volta hanno dimostrato la loro incapacità.

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