02 novembre 2012

La Guinea, Pier Paolo Pasolini


[...] 
L'intelligenza non avrà mai peso, mai 
nel giudizio di questa pubblica opinione. 
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai

da uno dei milioni d'anime della nostra nazione, 
un giudizio netto, interamente indignato: 
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,

di questo popolo ormai dissociato 
da secoli, la cui soave saggezza 
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.

Mostrare la mia faccia, la mia magrezza - 
alzare la mia sola puerile voce - 
non ha più senso: la viltà avvezza

a vedere morire nel modo più atroce  
gli altri, nella più strana indifferenza. 
Io muoio, ed anche questo mi nuoce. 
[...] 
(Da: "La Guinea", Poesia in forma di rosa, in "Bestemmia", volume primo, Garzanti, Milano 1993)

Sono passati 37 anni.
Che direbbe della società di oggi il poeta?

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