06 novembre 2012

Mediatori tra mafia e stato

Quanto alle condotte degli uomini dello Stato imputati di concorso
nella minaccia al Governo (SUBRANNI, MORI, DE DONNO, MANNINO
e DELL’UTRI), sono tutti accusati di aver fornito un consapevole
contribuito alla realizzazione della minaccia, con condotte atipiche di
sostegno alle condotte tipiche che si sono risolte nell'avere svolto il ruolo di
consapevoli mediatori fra i mafiosi e la parte sottoposta a minaccia, quasi
fossero gli intermediari di un’estorsione. Con l'aggravante, nel caso di
specie, che il soggetto “estorto“ è lo Stato e l'oggetto dell'estorsione è
costituito dal condizionamento dell'esercizio dei pubblici poteri, così sviati
dalla loro finalità istituzionale e dal bene pubblico.
Dalla memoria dei pm di Palermo (pagina 15), relativamente al processo sulla trattativa stato mafia.

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