20 febbraio 2013

Il debito dei DS

L'inizio dell'articolo di Stefanio Feltri per Il fatto, sul debito dei Ds: una bomba che potrebbe scoppiare subito dopo le elezioni.
LA BOMBA DEL DEBITO DS ESPLODERÀ DOPO LE ELEZIONI
LE BANCHE VOGLIONO 200 MILIONI DI EURO MAI PAGATI SU CUI C’È LA GARANZIA DELLO STATO, PALAZZO CHIGI PRONTO AL CONTENZIOSO
di Stefano Feltri
Tra i primi compiti del nuovo governo ci sarà quello di gestire la bomba dei 200 milioni di debiti lasciati dagli ex Ds che potrebbero essere pagati dallo Stato. E chissà se Pier Luigi Bersani, nel caso diventasse premier, si spenderà per evitare il salasso ai contribuenti o invece favorirà la soluzione tombale del peccato originale del Partito democratico, cioè l'aver lasciato alle sue spalle una montagna di debiti verso le banche dovuti alla componente Ds di cui il segretario faceva parte.

Breve riepilogo di quanto rivelato dal Fatto domenica scorsa. Quando è nato il Pd, il tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti, ha trasferito lo sterminato patrimonio immobiliare del partito a “fondazioni” locali, lontano dal Pd e dai creditori. A garanzia dei debiti non c'erano quindi più case e palazzi, ma solo una fideiussione dello Stato sui finanziamenti che, tra interessi e mora, sono arrivati quasi a 200 milioni. Se le banche non riusciranno a far annullare le donazioni degli immobili, come chiedono in tribunale a Roma, toccherà al contribuente ripianare la montagna debitoria lasciata dai Democratici di sinistra.

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