07 maggio 2013

Il potere che logora chi non ce l'ha

Non meriterebbe nemmeno una riga di un post, la notizia della morte dell'ex ministro, presidente etc etc Andreotti.
Eppure, il coro commemorativo di ieri e di oggi sui giornali, il minuto di silenzio in sua memoria, le parole dei commentatori da bar "rispetto ai politici di oggi era un grande" .. impongono almeno due parole.

Non è vero che sarà la storia a giudicarlo. La storia lo ha già giudicato oggi. E anche la magistratura


Ha scritto la corte d'appello
“con la sua condotta (non meramente fittizia) ha, non senza personale tornaconto, consapevolmente e deliberatamente coltivato una stabile relazione con il sodalizio criminale ed arrecato, comunque, allo stesso un contributo rafforzativo manifestando la sua disponibilità a favorire i mafiosi”.
Ci sono i suoi rapporti con la mafia. Lima, i fratelli Salvo, Gioia.
E' stato a capo dei governi negli anni in cui scoppiavano le bombe nelle banche e sui treni. L'uomo dietro i misteri d'Italia (guerre puniche a parte, gli fa dire Sorrentino nel film "Il divo").
Negli anni in cui la mafia entrava nelle stanze del potere, nell'economia nel sistema.

Ieri a commentare la triste notizia veniva intervistato il compagno di cordata Pomicino: nessuno dei giornalisti ha ricordato all'ex ministro che il nostro debito pubblico (quello per cui Draghi ci ricorda che non dobbiamo dimenticare l'austerità) è nato ai tempi del Caf.

Non è odio nei confronti di Andreotti. E' la storia, sono i fatti.
Il potere che ieri ha celebrato il senatore a vita, condannato per mafia con sentenza prescritta, è il potere che celebra se stesso. Andreotti è statista solo perché ha incernato quel potere. Cinico e spregiudicato.

Di lui, Aldo Moro, uno che lo conosceva bene scrisse nella sua prigionia:

Si può essere grigi, ma onesti; grigi, ma buoni; grigi, ma pieni di fervore. Ebbene, On. Andreotti, è proprio questo che Le manca. Lei ha potuto disinvoltamente navigare tra Zaccagnini e Fanfani, imitando un De Gasperi inimitabile che è a milioni di anni luce lontano da Lei. Ma Le manca proprio il fervore umano. Le manca quell’ insieme di bontà, saggezza, flessibilità, limpidità che fanno, senza riserve, i pochi democratici cristiani che ci sono al mondo. Lei non è di questi. Durerà un pò più, un pò meno, ma passerà senza lasciare traccia.
E adesso basta.

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