14 maggio 2013

Povera Italia

Da oggi i parcheggiatori in doppia fila potranno pacificarsi coi vigili urbani.
I graffitari con i funzionari dell'ATM.
Quelli che viaggiano senza biglietto con i controllori.
Gli amici del cemento, con gli amici dell'ambiente.
Gli amici del pizzo (inteso come racket), con quelli della legalità.
Integralisti di tutte le religioni e laici.
Le vittime dei femminicidi coi loro carnefici.
Quelli che inquinano e vogliono avere le mani libere (perché altrimenti andiamo in Cina) e quelli che si battono affinché il lavoro non sia schiavitù.

La pacificazione, ha compiuto il miracolo. Povera Italia (dove il debito aumenta nonostante l'austerità e le politiche di rigore,e la produzione è in calo).
Nemmeno il porcellum cambiaranno!


Elio petri aveva ritratto il crepuscolo della Democrazia Cristiana in "Todo modo" il film tratto dal libro di Sciascia: anche qui, la classe dirigente del paese, trova rifugio in un eremo, per un ritiro spirituale.
Chissà se anche domenica hanno recitato il rosario:
E c'era di che. Quell'andare su e giù nello spiazzale quasi buio, non come quieto passeggio ma a passo svelto, appunto come chi ha paura del buio e si affretta a raggiungere la zona di luce (che era quella dell'ingresso dell'albergo: e lì infatti il loro passo si faceva più lento, a indugiarvi prima di riaffrontare il percorso verso la parte più buia); quelle loro voci che si levavano verso il Padrenostro, nell'Avemaria, nel Gloria con un che di atterrito e di isterico; la voce di don Gaetano , che succedeva alle loro, distante e fredda: e da quella voce espressioni come 'misterioso messaggio', 'mistero della salvezza', 'antico serpente', 'spada che trafiggerà l'anima', si intridevano in un senso tutto fisico, non più metafore ma eventi che stavano realizzandosi, che si realizzavano, in quel posto al confine del mondo, al confine dell'inferno, che era l'hotel di Zafer.
E in quel momento anche chi, come me e il cuoco, li vedeva nell'abbietta mistificazione e nel grottesco, scopriva che c'era qualcosa di vero, vera paura, vera pena, in quel loro andare nel buio dicendo preghiere: qualcosa che attingeva all'esercizio spirituale: quasi che fossero e si sentissero disperati, nella confusione di una bolgia, sul punto di metamorfosi. E veniva facile pensare alla dantesca bolgia dei ladri.” [pagina 50]


 

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