21 maggio 2013

Visto da lontano

Visto da lontano, nemmeno sembra un governo a presieduto dal PD, o con una guida di centrosinistra.
Visto da lontano sembra il solito governo che in emergenza, promette tutto a tutti, ma in realtà accontentando pochi.
Le priorità sono il lavoro si continua a ripetere: così prioritario che il primo atto ha riguardato l'IMU sulla prima casa, e non sui capannoni industriali.

Un favore a B. che ha già spiegato che le sorti del governo non viaggiano assieme ai suoi processi: l'importante è che il PD voti quello che vuole il PDL in giunta, lasci passare l'ex ministro Nitto Palma in commissionee non si sogni nemmeno di ritirare fuori questioni come conflitto di interesse o corruzione.

L'emergenza è il lavoro? E allora bisogna preoccuparsi di imprese e posti di lavoro da creare. Dare soldi per la cassa integrazione, o prorogare di qualche mese i precari della ppaa è il minimo sindacale. Giusto per campare un altro pò.

Che serve mettere qualche euro in tasca alle famiglie, se poi aumenta l'IVA (aumento deciso da B, che però sarà bravo a nasconderlo)?
Senza lavoro, è in discussione la democrazia stessa, ha commentato Rodotà sbato scorso alla manifestazione (e lui è uno che anche da lontano è di sinistra).

Servono soldi per l'IVA, per detassare il lavoro, per pagare i debiti del pubblico alle imprese private?
E allora la risposta è in pochi provvedimenti urgenti: per esempio far votare gli italiani un solo giorno come avviene in altre democrazie europee.
Rinunciare alle missioni internazionali di pace.
Tagliare le spese militari.

E poi la lotta alla corruzione e all'evasione, investire in cultura e turismo (come fanno all'estero con meno tesori dell'arte di noi).

Forse così, potremmo credere di avere un premier di centrosinistra anche da lontano.
E non pensare che, cambiano le persone (ma neanche tanto), per non cambiare mai nulla.

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