13 giugno 2013

Il nesso tra disagio sociale e riforme

Scusate, sarà un mio problema ma non trovo il nesso.
Il presidente della Repubblica ai prefetti ha parlato del disagio sociale che stiamo vivendo

"Oggi, alle difficoltà per molti aspetti drammatiche di imprese e mondo del lavoro, si accompagnano tensioni da affrontare con forte attitudine al confronto e all'ascolto - avverte il presidente, rivolto ai prefetti -. Vi si legano anche il rincrudirsi di certe tipologie di delinquenza comune, sia il manifestarsi di focolai di esasperazione estremistica e perfino di violenza eversiva". "Quello delle ricadute della grave recessione, che purtroppo persiste, e di un conseguente ampio disagio sociale - indica Napolitano - è dunque il fronte principale su cui dispiegare oggi l'impegno delle Prefetture e dei Prefetti".

Si riferisce anche a quanto successo ieri a Roma, la città ex governata da Alemanno, in nome della sicurezza, dove un vigilante ha ucciso "per futili motivi" una persona e poi la folla ha assalito i soccorritori.

Ma poi il presidente tocca il tema delle riforme:
"La stabilità politica e istituzionale è la condizione primaria per il rilancio del Paese e per portare a termine le riforme. Non c'è alcuna contraddizione - ha aggiunto Napolitano - tra stabilità e riforme. Riforme, concretamente
quelle che la Commissione di studio appena insediatasi prospetterà e subito dopo il Comitato parlamentare metterà in cantiere, che sono l'opposto di un approccio conservatore, di una comunque motivata o camuffata difesa dell'esistente".


Alla stabilità si arriva con una nuova crescita occupazionale, maggiori tutele e diritti nei posti di lavoro.
Le riforme che i saggi hanno in mente, a cosa porteranno?
Ad una forma istituzionale dove il potere è nelle mani di poche (una) persona con meno contrappesi (da parte degli altri poteri dello Stato)?

Non credo.
Sempre notizie di oggi sono lo scoop del fatto riguardo la richiesta di B. ai servizi, per eliminare Gheddafi.
Della proposta di estendere i domiciliari per chi ha pene fino a sei anni.
Come furti, rapine e scippi.

Anziché rivedere la legge Bossi Fini o la Fini Giovanardi, questi qua mandano a casa i ladri.
Anziché rivedere il meccanismo di tassazione, l'evasione e la corruzione, si occupano del presidenzialismo (e abbiamo visto chi sono i candidati).

Sono quelli, la metà della maggioranza, che hanno fatto togliere l'IMU (e fatto la legge per l'aumento dell'IVA) dicendo che avrebbero preso di soldi dall'accordo con la Svizzera.

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