25 luglio 2013

Ricatti




Il comune di Milano concederà alla moda milanese, i suoi spazi: la Scala, la Galleria.
Alla fine ha funzionato la minaccia (ricatto?) dei due stilisti di andarsene da Milano, per le polemiche sorte con l'assessore D'Alfonso.
Il comune dice che non c'entra nulla.

Dopo la sentenza della Consulta sulla Fiat , in merito alla rappresentanza dei sindacati (
anche non firmatari degli accordi) negli stabilimenti , Marchionne sta valutando l'ipotesi di andarsene dall'Italia.
Altra minaccia (o ricatto).

Sul Giornale, nei giorni che precedono la decisione della Cassazione sul processo Mediaset, esce l'intervista di Pomicino dove si parla della maxitangente Enimont. E dove si tira dentro il presidente della Repubblica.
Un messaggio perché ciò che deve?

Il governo Kazako minaccia l'Italia, per la richiesta di espulsione dell'ambasciatore a Roma (Quello che ha diretto la rendition di Alma all'insaputa del ministro Alfano). "Attenti reagiremo".

A questo governo, dice il primo ministro Letta, non c'è alternativa, nemmeno con le elezioni. E aggiunge, basta fare "i fighi, contano i fatti".Appunto ...
Ai tempi del governo Monti, si diceva che le elezioni fossero un impiccio, che "come sarebbe bello se si andasse in continuità col governo che ha salvato il paese ..".

Perché se salta il governo (perché B. viene condannato, perché passa una legge contro la corruzione, perché si mette mano al tema dei conflitti di interesse ..) si rischia il default.
Si rischia che intevenga la troika, o magari che arrivi un'altra lettera dalla BCE come nell'estate del 2011.

Viviamo sui ricatti.
E sulla paura.

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