30 settembre 2013

Come si seleziona una classe politica

"Come siamo arrivati a questo punto?" si chiede Report, nella scheda della puntata di questa sera. Come si è arrivati a questa situazione tragicomica, dove il paese in bilico è tutto nelle mani di un senatore condannato per frode fiscale.
In che modo viene selezionata una classe politica? Quella che decide e propone le leggi di questo paese, effettua le scelte su dove investire (e dove tagliare), decide le nomine nelle società pubbliche controllate o partecipate (vedi nomine Rai, coi conti in rosso o nell'Aci), nelle authority (vedi Agcom o altre).
Quella che dovrebbe regolare i conflitti di interesse, ma non lo fa perché non lo potrebbe fare.
Il centrodestra per evidenti motivi di non autolesionismo.
Il centrosinistra per i suoi conflitti, piccoli, ma esistenti. Vedi caso Chiamparino, banchiere dentro la Fondazione Intesa che può decidere del futuro del suo AD, ma anche candidato governatore del PD in Piemonte.

L'inchiesta di Bernardo Iovene sarà come al solito un ritratto impietoso di quello che è oggi il nostro Parlamento e in particolare, del governo delle larghe intese.
Quello che dovrebbe salvare l'Italia, quello che chiede sacrifici ma non è stato capace nemmeno di fare completa trasparenza dei propri redditi.

Per raddrizzare la Concordia è stato messo in piedi un team, composto da esperti di tutti i paesi - si chiede ironicamente la Gabanelli nello spot della puntata: "Il Governo chi ha scelto in questi mesi per rimettere in piedi un Paese devastato da una crisi senza precedenti".
Ecco, questa sera vedremo chi sono ministri, sottosegretari e presidenti di commissione.
Per occuparsi di pubblica amministrazione serve una competenza?
A sentire la Biancofiore no, d'altronde nemmeno il ministro ha le competenze.
De Luca, da Salerno a Roma, per fare il viceministro, ma senza deleghe. Ma con lo stipendio, a quello non si rinuncia.
Alla domanda sulle sue esperienze in ambito infrastrutture ha risposto "me ne trovi un altro migliore". Per poi attaccare sui giornali il giornalista di Report.

Sabrina De Camillis non ha voluto rispondere alla domanda sul suo doppio ruolo, come sottosegretario (rapporti con il Parlamento) e consigliere regionale (anzi, è il giornalista che deve dire chi lo sta pagando ...).
Il ministro delle politiche agricole deve vigilare su un consorzio dove il direttore è il padre.
Micciché confessa di non avere le competenze, mentre Mazione è un tecnico in quota renziana, sottosegretario all'Interno.
Bubbico, viceministro all'Interno, spiega che non si possono scegliere i migliori perché  "nelle esperienze umane non sempre le buone volontà vengono confermate".
Walter Ferrazza, fidanzato della nipote di Samorì, ha spiegato che è seduto sulla poltrona di sottosegretario (agli Affari Regionali) per farsi quella esperienza che, altrimenti, ai giovani è preclusa.

Qui l'anticipazione della puntata sul corriere:


L’inchiesta realizzata negli ultimi 3 mesi del governo Letta è partita da una domanda: con quale criterio si scelgono i membri del governo, qualcuno valuta i curriculum e le loro competenze?
«In tutti i campi la competenza è fondamentale, lei va da un barbiere che non sa fare il barbiere?» Risponde Marco Vitale, economista d’impresa.

«Se il potere è disciplinato dalla competenza e dal senso di responsabilità allora è un bene. Se non è sorretto da queste cose diventa distruttivo. E si mette nelle mani della burocrazia. Ma oltre alla competenza ci vuole un’altra cosa, la spina dorsale, l’integrità. L’obiettivo deve essere il benessere e l’interesse del paese, viceversa quando andiamo nella congregazione di questa o di quella parte siamo nemici del paese».

Emerge che l’unico requisito è l’indicazione del partito, che spesso premia persone non elette. Questo sistema ha dato vita ad una classe dirigente debole, le cui capacità (se ci sono) non emergono, e dove ognuno corre per sé, mentre il paese agonizza.

La scheda dell'inchiesta sul sito di Report:
"ISTANTANEA PRIMA DELL'INCIDENTE"
Di Bernardo Iovene

Come siamo arrivati a questo punto? Perché se un capo partito schiocca le dita tutti sono pronti ad obbedire? Forse la risposta sta nel fatto che più che la competenza o l'amore per la cosa pubblica in un parlamentare si cerca la fedeltà a chi ti fa eleggere. Caratteristica favorita anche dal Porcellum, un sistema elettorale che tutti criticano ma che nessuno cambia. Ma poi c'è da far funzionare un Paese.

Per raddrizzare la Concordia abbiamo chiamato i migliori esperti mondiali. Il Governo chi ha scelto in questi mesi per rimettere in piedi un Paese devastato da una crisi senza precedenti? Quali sono i criteri di nomina dei ministri, sottosegretari e presidenti di Commissione? Siccome al di là della crisi di governo dovremmo ancora farci i conti per un po', abbiamo cercato di comprendere quali siano i requisiti necessari per ricoprire cariche cruciali.

Per questo abbiamo anche contattato tutti i componenti del Governo: ministri, viceministri e sottosegretari per chiedere direttamente a loro quale competenza avessero per ricoprire il ruolo a cui sono stati assegnati, perché sono stati scelti e da chi. Ci hanno risposto in pochi, gli altri non erano interessati alla domanda o non avevano tempo. Bernardo Iovene ha fatto la radiografia a una decina tra ministri e sottosegretari.

Alcuni hanno già dimostrato incompetenza nel settore a loro assegnato, altri la competenza specifica non ce l'hanno per niente. E quale potrebbe essere è l'immagine dell'Italia all'estero se il presidente della delegazione parlamentare della Nato era nello stesso tempo agli arresti domiciliari? E soprattutto qual è la ricaduta sull' intero sistema quando chi dovrebbe farlo funzionare dichiara che "imparerà strada facendo?" Abbiamo scattato un'istantanea del primo governo a larghe intese prima dell'incidente, a futura memoria con la speranza che a chi spetterà in futuro, scelga i migliori.

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