02 ottobre 2013

La fiducia - cambiare tutto per non cambiare niente

Le stampelle per Letta arriveranno dal PDL, dall'UDC, dal Gal, da ex M5S e (ovviamente) dal PD.
E con questo frazionamento di partitini (al centro) possiamo dire che il maggioritario è stato ormai superato.




Il corriere, involontariamente, mette in prima pagina il tweet di Cazzullo "si profila una netta vittoria di Napolitano".
E anche la repubblica parlamentare, come la conoscevamo, possiamo dirla superata.



Quelli del 5 stelle che minacciano la ex compagna di partito.
E anche l'apriscatole possiamo metterlo da parte.


Berlusconi alla fine ha votato per la fiducia: mettiamo da parte anche le sue ultime dichiarazioni (le irrevocabili dimissioni, no al governo delle tasse ..) e i suoi penultimatum.

Certi atteggiamento no, rimangono immutati.
"Berlusconi ha annunciato che vuole un governo balneare e che vuole cercare i voti uno per uno. È una compravendita penosa e vergognosa. L’unico atto da compiere è prendere atto che la maggioranza non c’è più e dimettersi".
Questo diceva Letta il 9 settembre 2010 (frase ripresa oggi da Travaglio sul FQ).

I cambi di casacca, il coprire con la parola stabilità e responsabilità gli inciuci tra i capi partito.
i cambi di cassa oggi sono fatti per salvare il paese: "L’Italia corre un rischio irrimediabile e fatale".

Berlusconi invece, nel 2010, sempre secondo Letta, "sta cercando di fare un governicchio, un governo balneare fatto di compravendita di deputati".

Forse non lo sa, ma il paese verrà salvato dai 23 ex PDL, molti dei quali già deputati ai tempi del governicchio ..

Cosa succederà adesso con la scissione? Cosa daremo in cambio a questo nuovo gruppo, I popolari?
Premesso che Letta non è B., rimane da capire quanto il nuovo governo sarà resistente alle pressioni del PDL rimasto con B.
Per dire, prima delle elezioni si parlava di conflitto di interessi, costo del lavoro, legge anticorruzione, di sfoltire i costi della politica.
E invece si è toccato IMU, IVA, la tassa sulle barche e gli incentivi sui lavori in casa.

Dovevano rifare la legge elettorale, una vergogna come ha anche ricordato il presidente della Repubblica il giorno del suo giuramento.
E invece ho l'impressione che non la si voglia toccare.
I cambi di casacca, i nominati senza competenze, i parlamentari che devono essere fedeli ai capipartito pena la non ricandidatura, sono tutte cose figlie di questa legge.

In troppi hanno interesse a mantenere le cose così come sono.


PS: i lettori di Libero l'hanno presa bene

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