11 ottobre 2013

La lezione di democrazia

Ho ascoltato con molto piacere la lezione di democrazia che il professor Rodotà ha fatto ieri sera con i suoi interventi a Servizio Pubblico.
Lezione di democrazia e di buona educazione, che non fa mai male.

Ieri sera la puntata prendeva spunto dalla tragedia di Lampedusa e dalle politiche della paura (sugli immigrati) messe in piedi dalla politica per raccogliere voti, Grillo compreso.
Per arrivare a parlare poi della Costituzione e del ruolo che questa assegna a partiti e parlamentari.
Che presidente della Repubblica poteva essere: non solo per la sua conoscenza della Costituzione (per buona parte non ancora applicata nei principi fondamentali) ma anche perché diversamente da altri, l'avrebbe anche rispettata.

E invece .. la speculazione dei morti di Lampedusa e anche quella dei detenuti nelle carceri, per arrivare all'ennesimo provvedimento ad castam (l'indulto). Il gioco delle parti del governo su Imu e tasse sul lavoro: governo che ha promesso molto e rinviato altrettanto.

Anziché concentrarsi sulle piccole cose utili al paese ora (e alle famiglie di imprenditori in crisi come quella di Laura, di Venezia), questa maggioranza vuole riformare la Costituzione senza averne alcun mandato e senza nemmeno rispettare le regole scritte per riformarla.
Non è una cosa da poco il non voler rispettare le procedure ordinarie: qui l'obiettivo è dare più potere al governo mettendo all'angolo le opposizioni.
Siamo al "grado zero della politica": una politica e un governo sbriciolato che si muove senza una visione, dove nemmeno più questa Costituzione fa più da collante (come successo in altri periodi bui della nostra storia).

Il consenso dei partiti è al 6%.
Anche per questo si ritroveranno tutti assieme, Libera, Cgil, alcuni costituzionalisti sabato prossimo quei movimenti che negli anni passati sono stati vincitori nelle loro battaglia.
Quelle sull'acqua pubblica e sul nucleare. Quelle per far rispettare i diritti di tutti i sindacati (non solo la Fiom). Quelle sui beni confiscati alla mafia. fatte da Libera.
Tutte battaglie fatte nel solco e nel rispetto della Costituzione.

Oggi rischiamo una guerra tra poveri, tra immigrati e italiani, tra chi ha lavoro e chi è precario senza diritti.
Per tutte queste persone, precari, immigrati, lavoratori, imprenditori, dovrebbe valere una norma superiore: il rispetto della loro dignità.
Che non può essere toccato da nessuna norma. Anche da quelle che regolamentano i flussi dei migranti, anche se queste leggi sono impopolari e poi il M5S perde voti (la prossima volta proporranno la pena di morte.

Gli interventi di Rodotà










1 commento:

Anonimo ha detto...

Le verità scottano, fanno male, lo so:
me ne rendo conto.
Ma io non ho mai visto risolvere un solo problema con le menzogne e con l'ottimismo.
http://www.ilcittadinox.com/blog/maroni-saviano-il-cancro-mafia-e-le-metastasi.html
Gustavo Gesualdo