08 aprile 2014

Report: caffè, il caso Verona e le nomine

Bernardo Iovene: Espresso nel caffè

Come si gusta un buon caffè? Noi italiani forse ce lo siamo dimenticato. Tra filtri sporchi, acqua delle macchinette che non viene spurgata (e ogni caffè si porta dietro la tazzina precedente) : anche il caffè,  la bevanda più amata è diventata un prodotto di massa da consumare in fretta senza gustarsi nemmeno aromi e sapori. D'altronde nemmeno i baristi esperti, come ha mostrato Iovene, sanno come si serve né che qualità stanno usando.
Le razze sono due: l'arabica più ricca di aromi e la robusta, economica e di qualità e sapore inferiore.
I grandi torrefattori usano in mix, importando buona parte della robusta dal vietnam, portandosi dietro sapori di terra o legno. È il mercato del caffè che è cambiato: il vero prodotto chw si vende ai bar sono i servizi aggiuntivi. Le macchinette in comodato, soldi per le ristrutturazione.

Più che aziende importatrici di caffè, che dovrebbero vendere un buon prodotto, si sono trasformate in finanziarie che vincolano i bar a comprare i loro prodotti, con un finto risparmio.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Proviamo ad orientarci: la qualità robusta è un caffè forte che non ha aromi, e quando ce li ha non sono buoni. La qualità arabica invece, quando è buona, di aromi ne ha fino a 2000. Agli italiani piace un caffè forte
e quindi c’è chi mette una per centuale di robusta dentro all’arabica. Ma dev’essere una percentuale molto alta visto che importiamo il 50% di robusta, la maggior parte vietnamita. Perché costa meno, e infatti invece della crema fa la schiuma. Dopo la pubblicità ,vediamo l’espresso nel mondo e poi lui, che fa impazzire il mondo , nel senso del Nespresso .
Prima di passare nel magico mondo delle capsule, vediamo che cosa ci stiamo perdendo.
Noi siamo fra i maggiori esportatori di caffè tostato. I grandi numeri li fa Lavazza, Illy, Kimbo e Vergnano e la Segafredo Zanetti. Ma ci sono anche i piccoli, che stanno cominciando a puntare sulla qualità, vanno sulle piantagioni e non sottopagano i coltivatori locali. E hanno capito che se un rito non diventa cultura e
non esaltiamo il nostro brand, che ormai si beve in tutto il mondo, e le qualità le stanno studiando in tutto il mondo, rischiamo di perdere il treno del mercato mondiale.

La buona notizia è quella sulle cialde: sulla base degli studi attuali, non sono emersi problemi per la salute.
L'unico problema riguarda lo smaltimento di queste capsule: Nespresso le raccoglie, ma non tutti gli italiani hanno ancora preso la cultura della differenziata.
Ma questo è anche un nostro problema, non solo delle grosse aziende.

Il link per rivedere la puntata: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-56d1b2c3-35ab-4dc5-bc6c-f492adf4b3a5.html

Il pdf con la trascrizione del servizio: http://www.report.rai.it/dl/docs/139689613614702_espresso_nel_caffe_report.pdf

Sigfrido Ranucci - L'arena
Forse il sindaco Tosi avrebbe farto meglio ad accettare l'intervista di Report, anziché usare la strada della querela preventiva. Perché se è vero che Ranucci è caduto mella trappola della coppia Borsato e Giacobbo (in 17 anni è la prima volta) , alla fine il servizio è andato in onda lo stesso anche con la parte di video che Tosi non ha portato in procura. Come mai, cosa c'era da non vedere?
I due intermediari si sono presentati al giornalista dicendo di avere un video hard con cui si ricatta il sindaco. Nel servizio, Ranucci ha raccolto testimonianze secondo cui Giacobbo avrebbe raccolto le stecche da altri imprenditori in difficoltà per la lega. L'altro, ex cantante, è uno che voleva ricattarlo.
Per cosa? Si parla di appalti concessi a famiglie calabresi che hanno appoggiato la sua campagna. Appaltopoli e parentopoli.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Proviamo a riassumere. A Crotone un imprenditore border line sponsorizza la cena per la fondazione di Tosi. Un collaboratore di giustizia dichiara che a Crotone c’è stato un
summit con capi cosca e imprenditori venuti da Verona, che poi hanno appoggiato Tosi e i suoi assessori alle elezioni, e sono gli stessi che parlano di appalti, e di una
parte che tornerebbe alla politica. L’assessore Giorlo, si è appena dimesso, ha negato ogni coinvolgimento, quindi fino a prova contraria non è responsabile di alcunché. Il
vicesindaco invece è stato arrestato un mese e mezzo fa con l’accusa di concussione.
Entrambi erano quelli che portavano più voti, stanno dentro la fondazione di Tosi che si batte per i valori della trasparenza e del merito. A proposito di trasparenza non
sappiamo chi la finanzia, e tantomeno chi ha sborsato 278.000 euro per finanziare la sua ultima campagna elettorale. Per quel che riguarda il merito: 11 dirigenti delle
partecipate sono nel processo parentopoli, nella sua amministrazione invece come funziona?

I quadri della moglie del comandante della Gdf esposti a spese del comune. Appalti finiti a pareti dei finanziatori della sua campagna. La moglie dirigente della sanità senza laurea né concorso. La sorella nominata nel cda di una banca. Lìex presidente dell'Agec, l'ente appaltante del comune che denuncia al sindaco casi di corruzione, che gli ha risposto “sono tutte sciocchezze o ti adegui al sistema o vai fuori dalle palle”.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Appaltopoli, direttopoli, parentopoli. Ora, se alla base di decisioni non proprio
trasparenti e spiegabili c’è il mistero di video o foto hard noi non lo sappiamo.
Sappiamo che qualche interrogativo la sua amministrazione lo pone. Se Tosi avesse
accettato un confronto con noi si sarebbero magari chiarite molte cose, anche le sue difficoltà a gestire situazioni roventi. Ha preferito la strada delle querele preventive, e adesso di tutto quello che abbiamo visto, per lui, il problema siamo noi.

Il link per rivedere la puntata, e la trascrizione pdf della puntata.

Infine, Luca Chianca e le prossime nomine pubbliche.
Enel, Eni, Rai, Consap ....
Vediamo se la svolta buona è solo sulla carta.

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