18 aprile 2014

Servizio pubblico - sciamaninn

Aspettando gli 80 euro in busta paga (con quali coperture, saranno per sempre o solo un bonus?), il jobs act che darà i suoi frutti nella perenne fase due, i tagli di Cottarelli, le solite sforbiciate ai costi della politica .. nel paese cresce una sacca sempre più grossa di insofferenza da parte di quanti, da questo stato, non si sentono rappresentati. Gli esclusi.

Dietro gli indipendentisti, in Veneto, ci sono molte altre persone che vorrebbero farla finita con questa Italia, con l'Euro, col resto del paese.
Sono giovani, che nel nordest del miracolo economico riscoprono la povertà. Imprenditori in crisi, per la crisi e per la chiusura del credito dalle banche.
Ci sono le proteste dei senza casa, dei senza lavoro: giovani e non, le cui manifestazioni sfociano in scontri con le forze dell'ordine. L'unica risposta dello stesso Stato di cui sopra.
Abbiamo i palazzi sfitti, vuoti, e gli occupanti scacciati fuori, per strada, perché ci sono le leggi.
Spesso sono immigrati e allora vale il ragionamento “non abbiamo case per noi italiani ..”.

La politica dovrebbe saper cogliere queste tensioni e dare delle risposte. Non cavalcare l'onda emotiva.
Ieri, la puntata di servizio pubblici, mi è sembrata poco utile a questo fine: inconcludente mi è sembrato il dibattito in studio tra i politici presenti.
Sembra ormai che né i partiti, né i singoli esponenti vogliamo più parlarli e confrontarsi tra di loro.
Colpa anche di una classe dirigente di oggi, in stile“sciamaninn”, che rende persino nobile la pacchianeria della classe politica della prima repubblica.
“Chi lo avrebbe detto che io sarei diventata ministro ...”.

La lega cavalca l'onda populista del no euro, no Europa e, già che ci siamo, no anche Italia.
Salvini è quello che sta coi poliziotti (anche quelli che han fatto il blitz nella sede di via Bellerio? Anche coi carabinieri che hanno arrestato gli indipendentisti): perché rischiano la pelle per 1200 euro al mese, mentre quelli che protestano sono magari figli di papà.
Pensavo che certe sciocchezze le avevamo lasciate alle nostre spalle, dai tempi dei baluba di Feltri e dei pirla in piazza.
Altra perla del segretario: “dopo tre giorni, l'immigrato è in un hotel a 3 stelle sul lago di Lecco”. Quanta ignoranza del presente, della realtà di come stanno le cose.
Di fronte a questi, perfino una giovane parlamentare come la Sarti, con tutti i suoi limiti, fa la figura dello statista.

Ieri sera Emiliano e Sarti han provato a dialogare: “avremmo potuto fare grandi cose”, riferendosi all'accordo PD e M5S. Ma la realtà, passati tutti mesi possiamo dire che nessuna delle due parti aveva intenzione di farlo, quell'accordo.
Il PD al massimo voleva solo i voti, il M5S non si sarebbe mai fidato.

Il paese è stato consegnato così alle larghe intese: quelle del taglio all'Imu prima, e delle riforme con l'asse Renzi Berlusconi, oggi.
Quelle delle finte abolizioni, degli 80 euro, del lavoro sempre precario.
Delle trivelle al sud, dei tagli alla sanità, ..
Le persone senza casa continueranno a non averla, la casa e un lavoro, e i poliziotti guadagneranno sempre i loro 1200 euro al mese.
Emiliano ha almeno ammesso “per noi è un problema fare le riforme con Berlusconi”. È un problema soprattutto per gli elettori e per il paese.
Per fortuna che il problema era l'antiberlusconismo: il partito democratico l'ha superato assorbendolo al suo interno. B. è vivo e continua la sua politica personale, sebbene i continui abbandoni.

Le promesse di Renzi ricordano quelle di Berlusconi, ha spiegato ieri l'onorevole Sarti. Slogan facili che parlano alla pancia del popolo. I professoroni, la palude, i tagli agli enti inutili.
Dimenticandosi però che anche Grillo parla alla pancia dei suoi: il referendum sull'euro (e poi come la paghiamo l'energia?), il no all'abolizione del reato di immigrazione clandestina, le polemiche inutili e pesanti con la comunità ebraica...

Sta prendendo piede la tendenza della piccola patria: Santoro ha commentato così in studio, quanto sta succedendo in Italia e anche in Europa. Contro i rischi della globalizzazione ci si chiude in se stessi: una moneta locale (panacea di tutti i mali, diceva il signore dal Veneto), le barriere ai confini.
Rivangando un'epoca del benessere a cui ormai non possiamo più tornare.
Con una certa difficoltà ha cercato di spiegarlo Guido Brera, manager di una società di investimenti, ospite in studio e autore del libro “I diavoli”, secondo cui l'uscita dall'euro è una follia.

L'intervento di Gianni Dragoni su Eni e Marcegaglia: saprà separare gli affari suoi affari da quelli dell'Eni?






L'intervento di Travaglio: come può un condannato continuare a fare politica e andare in TV?


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