30 gennaio 2015

Servizio pubblico – la coppia scoppia

Il patto del nazareno che è vivo o è morto, la coppia che forse scoppia (come il titolo della puntata di Servizio pubblico). Un presidente del consiglio, che è anche presidente del maggior partito di sinistra, di area democristiana che propone come presidente della Repubblica un democristiano.
Forse Renzi ha fatto scacco, con la nomina di Mattarella, mettendo Silvio all'angolo. Ma di certo la coppia non scoppierà, deus vult e soprattutto Mediaset vult (come dimostra la discesa di Confalonieri a Roma).





La copertina di Santoro:
La Lega porta in aula un manifesto di 32 anni fa “Non moriremo democristiani”: mettiamo indietro la lancetta di 30 anni?
Lega e NCD hanno criticato la scelta di Mattarella. Per questioni di metodo dice De Girolamo.
Berlusconi dice che il patto non è stato rispettato a metà. Serviva Amato.
Vediamo esemplari del secolo scorso, perché i rottamandi sono meglio dei rottamatori, non abbiamo selezionato una classe dirigente migliore.
A dirigere i comuni ci vanno gli scarti della casta.
Ora ripetiamo Tsipras a vanvera, ricordiamo Pertini con la pipa.
Abbiamo istituzioni deboli, partiti deboli, elettori sfiduciati che siamo costretti ad aggrapparci a quel poco di buono che rimane della prima repubblica.
Ridateci Andreotti, Craxi , sentendo Berlusconi gridare a Renzi “hai voluto la bicicletta” ..

Berlusconi affida ai comunisti il ruolo di affondare Renzi, per far uscire il jolly: un presidente amico del cavaliere. Uno che non è come Mattarella.
Se anche Mattarella verrà abbattuto dai 101, allora Renzi rimarrà l'ennesimo capitolo di una notte della repubblica che non finisce mai.

Che aria tira nel palazzo: Bertazzoni vs Verdini che cerca di scappare in macchina.
L'incontro Berlusconi Renzi che salta.
Le proteste fuori dal nazareno, dei 5 stelle.
L'incontro a Palazzo Chigi dell'altro giorno.
La senatrice Taverna “è tutto uno scambio di favori”. Con l'Italicum avremo 80% di senatori nominati e il presidente di Renzi e B. che sceglierà 8 senatori a vita ..
Orfini “stiamo parlando con tutti, ci proviamo”.
Fassina: “qualcuno dei cinque stelle [su Prodi] non mi basta”.
Ma metterebbe in difficoltà il nazareno. Anche se non sarebbe il modo migliore per eleggere una figura di garanzia in un paese come il nostro.
Berlusconi: “non abbiamo fatto nomi”.
Gotor: “un colpettino al patto del nazareno”.

Gli ospiti in studio erano: Mara Carfagna, Giuliana Ferrara, Gad Lerner e Pippo Civati.
Prima e seconda repubblica anche in questo talk. Dove si è parlato ancora di prima repubblica, di Berlusconi, del nazareno (che è sotto gli occhi di tutti).
Ma col nome di Mattarella il patto è stato violato?
Renzi all'incontro con gli elettori del PD: “fare il nome è la richiesta degli altri partiti, perché il PD rappresenta il 45% dei grandi elettori”.
Di fronte alla platea, Renzi ha spiegato come al colle serva una candidatura autorevole, con la schiena dritta e che sappia dire dei no anche a quelli che lo hanno candidato.
Se falliamo questo passaggio non sarà una sconfitta: se si sceglie quel candidato, dopo non ci sono altri candidati del PD”. Renzi si gioca tutto. Almeno a parole.
Se fallisce chi sarà il candidato vero?

Ferrara: il presidente della Repubblica non sarà il deus ex machina, perché oggi è eletto dal presidente del Consiglio (non come la prima repubblica).
La scaramuccia tra Renzi e B. è solo una reazione emotiva. La coppia politica non scoppierà, dice Ferrara. L'irritazione rientrerà, dopo l'elezione di Mattarella.
Renzi sa che senza B. non ha maggioranza e B. sa che senza il rapporto con Renzi potrebbe rimanere ai margini della vita politica.

Lerner: è emersa la vera natura del patto, che non è un accordo tra pari. Il patto è una astuzia, perché Renzi si è appoggiato alla debolezza oggettiva del suo avversario. Anziano, decaduto, con limitazioni della libertà, col partito in crisi. Renzi ha dato a B. quel po' di ossigeno ma al dunque comanda Renzi. Comanda non da solo, avrebbe preferito un altro al Quirinale.
Mattarella è uno che sa dire di no: per questo lo ha scelto, Renzi. Altro che patto occulto, scambio di favori, lasciapassare politici.
Questa elezione compatterà il partito.

Carfagna: il problema non è il nome di mattarella. Quando si dice che è un problema di metodo, si parla della larga condivisione che anche Renzi aveva auspicato. Noi ci fidavamo del suo modo di procedere: se la Costituzione prevede un quorum alto, ci si aspettava una scelta comune.
In realtà non risulta una larga condivisione su questo nome: è una scelta personale di Renzi per compattare il partito, per avere un presidente con poca autorevolezza internazionale, che non gli faccia ombra.
Perché non Prodi e Veltroni allora? Avrebbero un maggiore autorevolezza internazionale.

Però Berlusconi aveva messo un veto su candidati divisivi e non ex segretari di partito.
Berlusconi, dice l'ex ministro, non chiede la grazia, non pretende la libertà con un codicillo infilato in una legge a Natale.
Cattiveria di Renzi allora? Una dimostrazione della sua forza? Comunque la legge salva B. e la legge salva grandi evasori è rimasta lì, nel congelatore, pronta per essere ritirata fuori.

Civati: avevo chiesto un presidente non espressione del patto del nazareno.
Mi hanno attaccato tutti: avevo proposto Prodi per questo, un nome che poteva piacere a Sel e al M5S. La convergenza su Prodi ha spinto sul nome di Mattarella, dice Civati.
Un nome al di sopra di ogni sospetto.

De Angelis: Mattarella ha bisogno di 505 elettori, su carta ne ha 580 (con Sel e i dissidenti grillini). Ma non si sa mai.
Si parla di militarizzazione del voto, ma c'è la variante Berlusconi.
Letta ha cercato di convincerlo a votare Mattarella, sarebbe anche una tua vittoria.
Meglio di Prodi.
Berlusconi barcolla: stasera ha detto ai suoi di far cadere il governo, con l'aiuto di Alfano.
Perché Renzi rompe il patto allora?
Renzi ha detto Amato mai, perché era una candidatura imposta da Berlusconi e D'Alema. Mattarella serve per stoppare questa trama.
Bersani ora dice di si a Mattarella. Berlusconi potrebbe votare scheda bianca.
Berlusconi vorrebbe incassare qualcosa, ma può rompere solo un po' ….

Travaglio:
Siamo sicuri che con Mattarella, Berlusconi è morto?
Sono 20 anno che lo dicono. Abbiamo cambiato cinque leader a sinistra.
Solo B. è rimasto in sella che aveva paura solo di Prodi. I leader del dialogo rimangono in pace nella tomba del Caimano.
Renzi si è messo insieme a lui da un anno: nella tomba di famiglia ci sono altri posti liberi. Berlusconi nel frattempo è risorto: non può votare ma fa la legge elettorale e rifà la Costituzione, è indispensabile per il Quirinale, al governo.
Renzi non tocca la prescrizione, ci mancherebbe.
Forse B. è ancora in piedi, grazie ai giornali e alle televisioni.
Il conflitto di interessi lo denuncia oggi Forza Italia, che cerca di smarcarsi da Renzi.
Ma Berlusconi ascolta solo i consiglieri delle aziende di famiglia, che lo consigliano sempre di essere filo-governativo.
Come i suoi giornali.
A Berlusconi del suo partito non gliene frega niente: solo le sue aziende. I suoi affari vanno meglio quando governano altri al posto suo, con le garanzie che Violante ha spiegato nel 2002 in Parlamento.
Berlusconi ha regalato FI a Renzi, che ha fatto tutto quello che voleva fare B. ma non ci è riuscito.
Condono fiscale, riforma del falso in bilancio, articolo 18, riforma dei giudici, le ferie dei magistrati. Lo sconto di Agcom sulle tasse per le tv di Berlusconi, le frequenze rimaste a Berlusconi e non passeranno alle compagnie telefoniche.

Ora B. può suicidarsi oppure alzare il prezzo della trattativa stato mediaset e sabato votare Mattarella.
Renzi ha chiamato Confalonieri per far dialogare Berlusconi.
Berlusconi non ha interesse a tornare in Senato. Ha solo interesse che si salvino le aziende, le frequenze.
Se si va a votare, con l'Italicum B. può scegliersi tutti gli eletti. B. non vuole governare, meglio lasciare tutto a Renzi che è giovane.
Il bipolarismo all'italiana ..


L'intervento di Travaglio ha risvegliato sia Lerner che Ferrara: sappiamo quale sia la concezione della politica del direttore del Foglio. Non mi aspettavo un Lerner così filo renziano, che ha rinfacciato al vicedirettore del Fatto di aver detto le stesse cose di cinque anni fa.
Lerner: Renzi persegue un disegno centrista, e ha raccolto voti moderati con cui vorrebbe trasformare il PD. Ma si è reso conto che il gioco poteva diventare pericoloso: allora meglio tenere in piedi un rapporto coi gufi.

Lerner – Travaglio: Renzi non usa Berlusconi, i due la pensano allo stesso modo. Su giudici, stato sociale, falso in bilancio la pensano alla stessa maniera.


Ferrara – Travaglio: quei poveretti dei cinque stelle …


De Angelis: Renzi ha usato Mattarella per bruciare Prodi. Se salta, potrebbe tornare comodo Padoan, che in Europa sappia con chi parlare.
Ci sarebbe un rimpasto al governo, per arrivare al 2018.

Insomma non moriremo democristiani, forse. Ma di certo la politica (e il governo) continuerà ad essere una guerra per bande.

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