11 febbraio 2015

Eh che, so' Pasquale io

La Corte dei Conti, dopo il procuratore generale della Cassazione, lancia l'allarme sulla corruzione.
La corruzione aumenta la crisi, crea delle disparità sul mercato, perché solo i più furbi (o immanicati coi politici) vanno avanti.
Stesso discorso per l'evasione, un danno erariale che non ci possiamo permettere.
I magistrati continuano a ripetere che servirebbero strumenti contro l'autoriciclaggio, regole certe contro i casi di corruzione, lo stop della prescrizione (altrimenti inutile fare certi processi contro i potenti).

Niente, inutile.
Da quell'orecchio la nostra casta, i nostri politici, i governi, non ci sentono.
Il falso in bilancio (che è il modo con cui creare provviste da cui attingere per corrompere) rimane difficilmente punibile.
La prescrizione galoppa.
Solo per tagliare le ferie ai magistrati hanno agito per decreto.
E sulla giustizia civile iniziano ad arrivare i primi effetti della riforma. Poco entusiasmanti.

Viene in mente la scenetta di Totò con la sua spalla,  Mario Castellani.

“Mi è venuto incontro un pezzo di giovanottone, grosso così, mi ha guardato fisso negli occhi, mi ha detto: Pasquale!” Ride da non riuscire a parlare, “era un pezzo che ti cercavo, figlio di un cane! Finalmente ti ho trovato! Alza la mano, pum! Mi ha dato uno schiaffo, ma forte…” ride sempre più convulsamente.
“Io pensavo, chissà sto stupido dove vuole arrivare?” ride ancora, “mi ha preso per il petto sbattendomi al muro e io lo lasciavo fare.
Pasquale! Te possino ammazzatte!  Pum! Mi ha dato due schiaffi…. oddio sta cosa mi scompiscia…io pensavo fra me e me, chissà sto stupido dove vuole arrivare?” Si piega dal ridere….
“Pasquale! Togliti il cappello! Non gliel’ ho fatto dire due volte. Pasquale, maledetto! Ti debbo sfondare il cranio! Pum!”  Sempre ridendo, “un cazzotto qui, che c’ho ancora il ficozzo. Io pensavo, chissà sto stupido dove vuole arrivare?”
Ormai è solo risata.
“Ma perché non hai reagito?” chiede Mario Castellani.
Totò risponde, divenendo subito serio: “E che mi frega a me, che so’ Pasquale io!”.

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