23 aprile 2015

Garantisti (non sul lavoro)


Sempre in tema di lavoro e dell'asticella che dovremo deciderci a che livello piazzare.
Fino a dove può spingersi la flessibilità (in termini di lavoro e stipendio) nei confronti di un dipendente, in questo caso giornalista?
Cosa è diventato il lavoro oggi e cosa sta diventando il mondo del giornalismo (dove è anomalo chiedere lo stipendio ..)?

Il caso del giornalista (co co co, ma non erano stati cancellati tutti i precari?) del Garantista:
“Chiedi lo stipendio? È sintomo di un malessere, valuta le dimissioni”. È la risposta data a una giornalista del “Garantista” che da novembre aspettava i suoi compensi per la collaborazione con il giornale di Piero Sansonetti, nato 9 mesi e già in crisi tanto che, a inizio aprile, l’assemblea di redazione ha indetto alcuni giorni di sciopero delle firme. A rispondere in questo modo è stato il presidente del consiglio di amministrazione della “Società Cooperativa Giornalisti Indipendenti”, Andrea Cuzzocrea, che è anche il presidente di Confindustria Reggio Calabria. È proprio il ruolo di Cuzzocrea, rappresentante degli imprenditori della città dello Stretto, che lascia l’amaro in bocca davanti a una legittima richiesta di un giornalista che lamentava di non essere stata pagata a differenza di altri colleghi che avevano ricevuto lo stipendio.
Una risposta affidata a una mail inviata dall’editore del “Garantista” non solo alla diretta interessata ma anche alla redazione centrale del giornale, a tutti i colleghi delle redazioni periferiche e al consulente del lavoro del quotidiano calabrese.Tutti, quindi, sanno. Compreso il direttore Piero Sansonetti che, dopo l’esperienza di “Calabria Ora” fallita pochi mesi dopo le sue dimissioni, ha fondato “il Garantista” la cui presentazione è avvenuta a Roma davanti all’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti.
In sostanza, la giornalista (di cui volutamente non riportiamo il nome) lamentava di non aver ricevuto il bonifico dei compensi che gli era stato promesso dai vertici del giornale. Con toni sicuramente accesi ma giustificabili da chi non viene pagato per cinque mesi, la collaboratrice del “Garantista” pretendeva di non essere vittima dell’ “ennesima presa per i fondelli”, chiedendo l’intervento del sindacato. Ed ecco la risposta del presidente locale di Confindustia: “Domanda: Lei che tipo di contratto ha? A me risulta co.co.co. È così? Se è così i detentori del predetto tipo contrattuale non sono stati oggetto di pagamenti in questa tornata”. Fin qui, anche se non espressamente, Cuzzocrea ha cercato di chiarire che, all’interno del suo giornale, ci sono giornalisti di serie A che percepiscono lo stipendio prima di quelli di serie B che, se si lamentano, occore ricordargli che sono co.co.co. e in quanto tali non possono permettersi di alzare troppo la voce.

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