07 aprile 2015

L'arte delle promesse: da l'Aquila a Expo

Oltre agli scandali, la gestione emergenziali, i lavori in ritardo, un altro filo lega Milano e l'Aquila. Le promesse a fondo perduto.
Come i miliardi promessi da Renzi: dei 652 milioni stanziati nel 2014, se ne sono persi per strada 165. E dei 478 ml deliberati nel 2015 in Abruzzo ne sono arrivati zero.
Miliardi e promesse che fanno il palio con quelli che dovevano arrivare dalle slot machine.
Quanti di questi sono arrivati per la ricostruzione?
Nel 2010 diceva Bertolaso: “In 8 anni l'Aquila può rinascere più bella e sicura di prima, ma solo se ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.
Cinque anni dopo i lavori in città non superano il 10%, in provincia il 3%.

Promesse, anzi sparate, anche a Milano, per Expo: 1 milione di visitatori dalla Cina.
Al momento i visti in ingresso dalla Cina segnano solo un +13mila (articolo di Barbacetto Maroni).
E gli altri? In tre settimane?
E dove li mettiamo questi cinesi?
Coi tagli al TPL (e l'aumento dei biglietti) deciso dalla regione, far viaggiare i visitatori sarà una scommessa che si baserà più sulla buona volontà di chi lavora sui mezzi e sulle ore di straordinario.
A meno che la Brebemi e la Pedemontana non servano a questo. Dovevano reggersi sul project financing e invece ora invece è lo stato che deve intervenire. Per coprire il buco per i mancati pedaggi.


L'unica cosa certa, per il momento, sono gli extracosti: circa 30ml, su cui il presidente dell'autorità anticorruzione Cantone dovrà dare un parere.

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