29 aprile 2015

Oro bianco, di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso – presentazione alla Feltrinelli di Milano



Non è un caso che presentazione di un libro che parla di droga e del narcotraffico, sia proprio a Milano, considerata “coca city”: ma a Milano sembra che si sia dimenticati il problema. Almeno a guardare i dati dei fascicoli aperti dalla DDA: dai 134 fascicoli aperti nel 2007 2008, siamo arrivati ai 34 fascicoli di oggi.

Ha aperto la presentazione (alla Feltrinelli in corso Piemonte) di “Oro bianco”  il giornalista di Mediaset Gianluigi Nuzzi: “chi ama è felice”, ha esordito, ricordando un'espressione del padre. Quando guardo questi due signori sono felici perché hanno a cuore il voler far conoscere a tutti questo mondo, della ndrangheta e del traffico di droga.

I loro libri sono tradotti in tanti paesi: Nicaso è un professore che vive in Canada, scrive libri che cercano le radici storiche della ndrangheta.
Il procuratore Gratteri è invece quello che sta sul campo: oggi è in ferie e per questa presentazione non sta rubando nemmeno un euro allo Stato.
Un signore che non ha bisogno di rimborsi.

Gianuigi Nuzzi: c'è poco interesse per le inchieste sulla droga, perché sono quelle che non vanno sulle prime pagine.
Nonostante ci siano tante inchieste aperte e la droga abbia un alto impatto sociale ed economico.
Purtroppo non c'è immedesimazione, non siamo attratti da questo fenomeno: Nuzzi ha ricordato la sua inchiesta sul consumo di droga a Perugia, andata in onda con uno share bassissimo su La7.

Il primo a introdurre i temi raccontati nel libro è stato il professore Nicaso: la cocaina è la droga più ricercata, quella che la ndrangheta mobilita in maggior quantità, arrivando ad un fatturato da 44 miliardi.
Per ricostruire questo traffico i due autori hanno girato il mondo: dal sudamerica della Colombia, La Bolivia, il Brasile, fino all'Africa. Poi il Canada, gli Stati Uniti.
La ndrangheta ha rapporti in tutto il mondo con le organizzazioni criminali e la sua credibilità è così alta che può comprare la coca in Colombia a credito.
Ma in America latina e in Calabria lascia dietro di sé una povertà forte: i soldi del traffico ritornano sempre nelle banche occidentali, vengono investite nei paesi ricchi.
E nessuno, in questi paesi, pensa di rinunciare a questi soldi: Antonio Nicaso ha ricordato il caso del prestanome che ha aperto un conto nel Credito Sanmerinese, per 1,5 ml di euro, in banconote di doversi tagli, in sacchetti di plastica.
Il direttore, nonostante la prudenza suggerisse il contrario (il prestanome aveva anche dei precedenti alle spalle).
Sono cose che succedono in tutto il mondo: a Londra nessuno vuole notare questo flusso di denaro, anomalo, che corrompono banchieri, professionisti, politici.
La ndrangheta non crea ricchezza, ma distrugge il lavoro delle persone oneste.
I soldi finiscono lontano dalla Calabria: qui non arriva nemmeno un euro della ndrangheta.

Nicola Gratteri ha spiegato che la ndrangheta sarà l'ultima mafia a morire. Per la sua natura familiare, perché prima di entrare in una ndrina devono passare un lungo tirocinio.
Negli anni questa mafia ha occupato tutti gli spazi lasciati da Camorra e Cosa nostra, messa in crisi da Riina, il boss più odiato dai mafiosi.
Non ci sono pentiti nella ndrangheta, mai un capo si è pentito, sono solo dei gregari, dei portatori d'acqua quelli che collaborano coi magistrati.

Il potere della mafia: in Colombia la ndrangheta cerca di modificare geneticamente le piante, per resistere agli affumicamenti e al veleno usato dal governo colombiano.
Compra i satelliti per sapere prima dove far passare i propri sottomarini, senza essere intercettati dall'alto.
Coi soldi della droga, i narcos comprano armi, dettnao l'agenda politica die governi, cmoprano giornali e televisioni per manipolare la popolazione.
Questo sta accadendo nel silenzio generale, anche da parte dell'Onu.
Quanto costerebbe riconvertire le culture, per distruggere il traffico? Meno di un terzo della spesa che i governi nel mondo spendono nel contrasto al narcotraffico.
Basterebbe andare lì: invece sui giornali si sentono proposte che parlano di liberalizzare la vendita della droga.
Una soluzione sbagliata, secondo Gratteri: l'indotto del traffico di mariuana è del 5%, il 75% di questi sono minorenni.
Non potendo vendere la droga ai minorenni, significa che anche la maria di Stato non coprirebbe la domanda.
Inoltre c'è un problema di costi: allo stato 1gr di maria costa 12 euro. Nel mercato clandestino costa 4 euro: i ragazzini andrebbero a prenderla tutti lì.
Eppure questi sono i ragionamenti fatti sui quotidiani da presunti esperti che non hanno condotto né una inchiesta né esperienza.
La guerra in Afghanistan ha arricchito i talebani che ci hanno inondato l'occidente di eroina, a basso costo.
Le politiche attuate fino ad oggi sono state sbagliate: confischiamo solo il 10% della coca.

In Parlamento europeo ci sono dei masochisti: ci invitano (a me e a Nicaso) a parlare di mafia e noi non siamo teneri. E succede che i parlamentari tedeschi, quando gli si parla della ndrangheta in Germania gli viene l'orticaria.
Nel semestre europeo non siamo riusciti a cambiare nemmeno un comma delle leggi a contrasto sulla mafia: in Europa non si riesce a far ritardare le confische, per cercare di mettere le mani sui livelli superiori dell'organizzazione. Perché i governi preferiscono l'uovo oggi e non la gallina domani, arrestare i pesci piccoli e accontentarsi.
Nessuno parla delle mafie in Europa: perché la ndrangheta vende droga e ricicla denaro, non ammazza nessuno per strada. Anzi, coi soldi che investe compra alberghi e locali e, nelle vie, preferisce che non ci sia la criminalità da strada.

I governi stranieri non ammetteranno mai la presenza della mafia: primo perché non vogliono scoraggiare gli investitori stranieri, poi perché dovrebbero spiegare ai propri cittadini come mai non se ne sono accorti prima.
Come a Londra, dove vedi girare auto di lusso: evidentemente non si fanno problemi di dove arrivano i soldi.

La ndrangheta non investe in Calabria: hanno interesse afifnché la Calabria stia sempre con la mano tesam bisognosa di aiuto, deve aver bisogno del politico per un aiuto, per un posto.

Antonio Nicaso: la forza della ndrangheta sta nella quantità di denaro che entra con la droga. Compra 1 kg di coca a 1200 euro (grazie alla fiducia che raccoglie) e la piazza a Milano 40000 euro, moltiplicando ogni volta la ricchezza.
Oggi, per portare la droga in Europa, aprono i container sulle navi per infilarci dentro i sacchi: non ha nemmeno nbisogno di costituire società di comodo, per trasportare frutta.
Con questi soldi la ndrangheta ha investito al nord – Gratteri: si è sottovalutato questo pericolo: con questi soldi è entrata nell'economia, nel tessuto sociale.
Il suo obiettivo è conquistare il potere e il denaro è solo funzionale al potere.
La ndranghetaha sempre cercato di intercettare i politici , per prednere appalti, per eleggere sindaci e consiglieri.
È un problema registrato qui in Lombardia, in Piemonte e in Emilia.
Ma succede anche in Germania (dove un ministro di un land si è dovuto dimettere) e in Australia.
La ndtrangheta è un sistema di potere: usa i suoi profitti per entrare nelle istituzioni e condizionare le la politica. Rendere edificabile un terreno, prendere un appalto peruna grande opera.

In Europa non hanno voluto nemmeno prendere il nostro consiglio di ritirare le banconote da 500 euro, quelle più usate dalle narcomafie: la ndrangheta preferisce gli euro perché con le 500 euro risparmiano spazio. In una 24 ore ci stanno dentro 1 ml di euro, sono comode da spostare.

Eppure l'Europa non ha voluto accogliere la loro proposta...


Oro bianco, di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso (la scheda sul sito di Mondadori).

1 commento:

Anonimo ha detto...

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