01 maggio 2015

La festa del lavoro senza lavoro

I numeri sull'occupazione vanno in direzione ostinata contraria alla propaganda governativa. Pare che la gente si ostina a non voler avere un lavoro: a marzo 138000 disoccupati in più e 70 000 occupati in meno rispetto all'anno scorso …
Più 92 mila posti a marzo 2015, disse il ministero del lavoro poche settimane fa. Poi la precisazione: i veri nuovi posti sarebbero solo 19mila, frutto degli incentivi alle assunzioni e non della riforma del lavoro. Che comunque, piaccia o non piaccia, non sta dando effetti. Forse perché è presto per valutare. O forse perché è la soluzione che è sbagliata. Come il famoso contratto a tutele crescenti dove uno può essere licenziato per ogni pretesto, senza giusta causa che tenga.
La destra che oggi gongola, dovrebbe ricordarsi che Renzi sta applicando le sue ricette.
Il lavoro è diventato un numero, da usare come strumento per la campagna elettorale perenne. Un numero e non più qualcosa che caratterizza le persone.
Che lavoro fai?

Questo prima maggio si celebra per la prima volta il lavoro in epoca renziana, post ideologica: si festeggia il lavoro come se fosse la zucca o la mortazza di Eataly.
Non si parla più della crescita personale che il lavoro da, l'esperienza formativa e sociale, del mondo del lavoro.
L'Expo a Milano rappresenta bene questo cambiamento (che non è di oggi): si dovrebbe parlare di fame nel mondo, di crescita sostenibile, di cibo. Dovevano esserci serre e campi. E invece vedremo opere incompiute, sprechi, camouflage con l'incognita del dopo Expo.
E il lavoro? Stipendi dei manager a parte (Glisenti, Stanca e Sala per esempio), il volano per l'occupazione è diventato occasione per volontariato, stage pagati poco, turni di lavoro massacranti (per finire i lavori) e poco controllati (come la vicenda dell'ingresso non vigilato in cui entrerebbero lavoratori a nero).
Ieri sera, per il concerto dell'inaugurazione, piazza Duomo a Milano era transennata per separare i vip che stavano dentro, dal popolino fuori che, forse, non si è nemmeno goduto il concerto.
Che lavoro fai?


Buon primo maggio (con questa vignetta di Natangelo), nonostante gli scandali, la propaganda, i diritto tolti.

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