29 giugno 2015

Uno spettro si aggira per l'europa

Siamo improvvisamente diventati tutti esperti di diritto costituzionale, di macro e micro economia, di finanza. Soprattutto dei diritti e della finanza altrui, quella greca.
Per una volta l'italietta del bunga bunga, di mafia capitale, della piovra (dove una ragione è tenuta ostaggio dai problemi giudiziari del neo presidente inopinatamente eletto), è messa in secondo piano dai problemi della Grecia.
Per 7 miliardi è saltato l'accordo tra un governo democraticamente eletto (beati loro) e la ex Troika: il punto dolente era da dove prendiamo i soldi? Dai soliti noti (che pure in Grecia godevano di molti privilegi) o proviamo a prendere i soldi da qualche altra classe sociale?

Chiaramente, il governo di Syriza che aveva promesso la fine dell'austerità (e per questo aveva avuto il mandato dagli elettori) non avrebbe accettato altri tagli a pensioni e stato sociale. La rottura registrata, che ha portato poi al referendum (e alla corsa ai bancomat e alla chiusura delle banche), è solo una questione politica.
Fa paura che in Europa ci sia un governo di sinistra che faccia cose di sinistra?
Che si dimostri che esista una diversa strada?

Torniamo a noi: siamo gli ultimi che possono puntare il ditino e rinfacciare agli altri il non rispetto degli impegni.
A parte che un governo eletto ha tutti i diritti a rivedere (non annullare, ma almeno ridiscutere) accordi presi dai predecessori: lo stesso Renzi, all'inizio del semestre aveva detto che avrebbe lottato per rivedere il vincolo del 3%.
Noi italiani siamo quelli dove i governi hanno scaricato sulle generazioni del dopo tutte le cattive scelte politiche che hanno gonfiato il nostro debito: Italia 90 e le rate del mutuo ancora da pagare, i condoni di Berlusconi, le grandi opere miliardarie, i contratti capestro per TAV e per lo stretto di Messina ..

Troppo comodo caro Tsipras, scaricare sul popolo le tue promesse elettorali che sapevi di non poter rispettare ...
In Italia, in quanto a promesse, meglio stare zitti.
La statalizzazione di MPS.
Il daspo sui corrotti.
La rottamazione della vecchia politica.
Le provincia e i risparmi miliardari.
Il jobs act che metteva fine al sistema duale (protetti e non protetti), che avrebbe tolto alibi alle aziende ..
La buona scuola, le scuole da mettere in sicurezza ..
E la spending review?

E ancora: il piano Juncker da 300 miliardi, la flessibilità sui conti, la web tax sui giganti di internet, l'emergenza dei profughi dalle zone di guerra ..

Forse Tsipras è stato presuntuoso, non è la persona giusta per salvare la Grecia. 
Ma l'alternativa è proseguire con la medesima cura che non ha funzionato.
Prestare soldi alla Grecia con cui può pagare gli interessi e le rate dei prestiti ai creditori.
Vogliamo andare avanti così con questa ipocrisia (europea)?

Sembra che ci si voglia accanire più con questo governo che non coi precedenti che hanno fallito il loro mandato. O che hanno taroccato i conti. O che avevano i conti all'estero, nella lista Falciani ..

Ps ieri il ministro Padoan ripeteva (per tranquillizzarci) che non c'è rischio contagio, se la Grecia dovesse fallire.
Eppure ancora oggi si leggono articoli dove si parla dell'esposizione italiana per 40-60 miliardi. Chi ha ragione?

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