05 luglio 2015

La figlia più bella, Hans Tuzzi

Milano, giugno 1986Oltre i vetri, la pigra calma serena di una domenica di fine giugno: uno spicchio di quel cielo di Lombardia, così bello quando è bello; il silenzio, rotto dal lento rintocco della campana di Santa Maria Incoronata. Come ogni domenica mattina, dato da mangiare a Kim, erano usciti per una prima colazione in una caffetteria di corso Garibaldi, altro angolo di Milano che stava velocemente mutando volto: non più corso povero e popolare, vedeva fiorire qua e là, al posto dei vecchi esercizi al minuto, localini alla moda, negozietti superflui e stravaganti. Poi, acquistati i giornali, passeggiata al Parco Sempione per lo scodinzolare gioioso di Kim e per la prima pipa della giornata, quindi ritorno a casa. Da quasi un anno il vicequestore Norberto Melis aveva rinunciato allo sgroppare a cavallo in brughiera nei fine settimana.Interruppe la lettura, scosse la testa: «E anche questo finirà in nulla»...

Cosa sta leggendo il vicequestore Norberto Melis, da farlo sbottare nella sua lettura domenicale del giornale? È un caso di omicidio avvenuto nelle campagne di Abbiategrasso: una ragazza trovata morta con la testa dentro l'acqua della roggia. Non un incidente mortale, perché l'assassino le ha tenuto la testa sott'acqua. Uno di quei casi che per qualche giorno occupano le prime pagine dei giornali, “la ragazza affogata nella roggia”, per poi sparire nel nulla se non si riesce ad arrivare subito al colpevole.
Questa è la cosa che fa rabbia a Melis: che anche questo, come altri casi, rimanga un delitto insoluto.
Il caso, o la sfortuna, vuole che sia proprio Melis a doversi occupare del caso: il commissario incaricato, che non godeva della sua personale stima ha un incidente e il Questore lo distacca temporaneamente in loco, commissario reggente che condurrà le indagine sull'omicidio, a fianco del viceispettore Gambardella. Perché tutti, la stampa, il ministro, vogliono la soluzione del caso. In fretta.

E quali sono i dati del caso: glieli elenca il vice Gambardella, in quel tono da questurino (ma sono i questurini a risolvere i casi, Sherlock Holmes non esiste, ricorda Melis alla compagna Fiorenza)
Lunedì 16 giugno Giovanna Bertagna, di anni diciannove, di Giuseppe e Lina Bosina, domiciliata in località Cascinazza, al momento occupata presso l'azienda agricola della famiglia - «oh, poche vacche e poche pertiche, niente di più, dottore» - dopo pranzo aveva annunciato che sarebbe andata ad Abbiategrasso èer acquistare materiale di cancelleria - «sa, ha studiato da ragioniere, era lei che seguiva la contabilità della famiglia». La sera,non vedendola tornare per cena, i genitori e lo zio..”

Da dove partire per l'inchiesta? Dall'ambito familiare, chiaramente: peccato che i membri della famiglia (i genitori, lo zio, la sorella piccola con la sindrome di down) si diano l'alibi l'uno con l'altro. E lo stesso vale per la famiglia della cascina vicina, i Villa.
“… oppure, come spesso accade in quei casi, bisognava cercare fra i torbidi desideri senza voce nella stessa casa di quella poveretta, o fra i Villa [i vicini]? Può accadere di tutto, in una famiglia: poteva saperlo meglio di lui, che in quasi vent'anni di servizio .. Come poteva essere sporca l'umanità. E invece ..”.

L'arrivo di un poliziotto da Milano e il perdurare dell'inchiesta, muovono la superficie torbida delle acque in quella cittadina, dove ci si conosce e dove in tanti avrebbero anche qualcosa da nascondere.
L'ex calciatore ora proprietario di una palestra frequentata dalle signore bene in cerca di qualche svago.
Il fotografo che oltre ai soggetti civili, non disdegna anche qualche obiettivo osè.
Il porno attore del paese, tal Egidio Persichetti, noto e famose nella provincia anche per essere dentro il giro della droga che allieta le serate dei ragazzi benestanti.
E una pista porterebbe anche al cavaliere Mariano Clericetti, industriale nel settore agricolo, figlio del vecchio capostipite Onorio e padre del debosciato Luca ..
Giovanna avrebbe avuto un colloquio nella sua azienda, poi non proseguito oltre. Che ci fosse un rapporto tra lei e qualcuno dei Clericetti?

Il direttore del giornale locale e il cavaliere, in un colloquio sul filo del detto e non detto, che lo avvisa dell'arrivo in città del vicequestore:
«Bé, la ringrazio ma .. non vedo .. sì, insomma, perché me lo dice?»Il già bel Pietro fece boccuccia a a culo di pollo.«Ingegnere mi perdoni, ma credo di far bene. Mi muovono la stima, l'amicizia e la certezza che noi condividiamo gli stessi valori morali e politici».Alla faccia del pistolotto. E quanto ai valori morali, si disse Clericetti, non male per uno che, cognato dal cattolicissimo presidente della pingue Banca Locale, in campagna elettorale si era schierato pubblicamente per la moglie del pubblico amante di sua cognata. Ma lui, Clericetti, avrebbe forse potuto scagliare la prima pietra, lui? No, certo che no, si disse pensando alla propria moglie.«Insomma» stava iniziando Ballista, «questo viceispettore Gambardella sta iniziando a scavare intorno al Persichetti. Lei forse non lo conosce, il Persichetti, Egidio Persichetti, uno che fa, sì, insomma, diciamo l'attore .. perché sembra che sia .. molto dotato. Insomma, mi ha capito, no? E dove c'è sesso c'è droga, al giorno d'oggi».«E io che c'entro?» chiese, non brusco ma gelido, Clericetti.«Lei no, ingegnere. Ma suo figlio .. Purtroppo, Luca e il Persichetti» stava per dire “sono culo e camicia”, ma si trattenne in tempo, «frequentano lo stesso giro. Oh, son certo che non c'è nulla, sia chiaro, ma mi è sembrato giusto preavvertirla, tanto più che, se la cosa va in mano ad un commissario di Milano, non ci possiamo aspettare quelle cautele, quei saggi distinguo che le autorità locali san bene essere necessari quando si ha a che fare con gentiluomini».

Se Giovanna non è stata violentata, per cosa è morta? Per aver rifiutato le avances di un gentiluomo che non ha accettato rifiuti?
L'indagine di Melis e dell'ispettore, porta a scoprire tutti gli altarini della provincia italiana, la sana provincia italiana delle sane famiglie italiane. Quelle che si reggono su una facciata di sola ipocrisia e che dietro nascondono tradimenti, vizi, malignità, arrivismo sociale (e politico).
La sana provincia italiana. La sana destra italiana. I valori. Sì, i valori bollati”.
Non l'aiutano certo le lettere anonime (non una tipicità del sud, dunque), capaci solo di gettare fango sulla vittima e nel portare gli investigatori su false piste ..

Siamo nel 1986, nell'anno dei mondiali di Maradona, con quel gol fraudolento con l'Inghilterra, fraudolento come il secolo che si sta chiudendo. Quello della Milano da bere, dell'illusione della ricchezza e delle città violentate dalle colate di cemento e dalle colate di ignoranza e incultura, instillate anche nei ragazzi:
Per tornare a Milano, scelse di bordeggiare il Naviglio. Prima di viale Famagosta accostò: era tardi, stava finendo il tabacco e quella serranda ancora alzata avrebbe quantomeno consentito un ripiego sino al mattino dopo. In un cortile, al ritmo di Fischia il vento tre bambine vestite come puttanelle cantavano in coro:Salta il rospo salta anche la ranachi non salta è un figlio ..Salì in macchina. Perché l'Italia non gli era mai sembrata squallida come quella sera?”

Melis, aiutato anche dai suoi collaboratori della squadra milanese, scoprirà un giro di droga, soldi facili, sesso, che coinvolge un giro di insospettabili. E con cui si dovrà muovere con cautela.
Ma non sono questi i responsabili dell'omicidio della povera Giovanna.
No, la verità arriverà alla fine di questa storia, quasi per caso.
E sarà una verità dura e crudele da accettare.

La figlia più bella è uno dei romanzi migliori, tra quelli che ho letto ultimamente: merito della storia raccontata dall'autore, l'indagine dentro i vizi della provincia col colpo di scena finale.
Merito anche della scrittura di Hans Tuzzi: raramente mi è capitato di leggere un libro in un italiano così bello e alto.
Ironico e pungente contro le malattie di quell'Italia (che poi è molto vicina a questa di Italia): è l'Italia dove il segretario del partito di opposizione lanciava inascoltato il monito sulla questione morale. Sulla deriva dei partiti che avevano occupato tutti i posti disponibili dentro il potere.
“Volevamo l'immaginazione al potere, vi abbiamo insediato l'ignoranza”.

La scheda del libro sul sito dell'editore Bollati Boringhieri.

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