12 ottobre 2015

La passione per il delitto – le presentazioni degli scrittori (1 parte)

Marco Proserpio e Paola Pioppi l'organizzatrice della rassegna

Maurizio Matrone

Cecilia Scerbanenco e Chiara Beretta Mazzotta


Aldo Pagano e Katia Trinca Colonel

Manuela Lozza e Paolo Moretti

Patrick Fogli e Cecilia Scerbanenco


La rassegna letteraria dedicata allaletteratura noir è cominciata con una breve intervista a Cecilia Scerbanenco: Chiara Beretta Mazzotta ha chiesto alla figlia un aneddoto sul padre:
“siete le mie principessine”, diceva alle figlie, riprendendo le origini del nonno, che aveva sposato una contessa polacca. La principessa che si era innamorata del contadino.

Di cosa parlerebbe oggi, Scerbanenco? Racconterebbe storie di viale Monza e via Padova: zone che hanno subito una grande trasformazione, zone di conflitto e di immigrazione, la piccola malavita che lui amava particolarmente.

Mio padre era un giornalista, pur avendo buttato via tutto, aveva mantenuto un archivio con gli articoli scritti dal 1934 al 1964. Poi, pur avendo intrapreso il lavoro di scrittore, ha mantenuto la rubrica con le lettere. Questo essere giornalista gli ha dato il suo taglio umano.

Aldo Pagano – La trappola dei ricordi
Protagonisti, un giornalista (Roberto) e un magistrato (Emma), che chiede di trasferirsi al sud, nella città dove è nata.
Il libro parte con la morte, apparentemente naturale del giornalista.
Da giovani, erano stati amanti: Emma deve tornare alla sua giovinezza per capire il motivo perché Roberto è stato ucciso.
Torniamo all'Italia degli anni 80, allo scontro tra destra e sinistra, comunisti e fascisti.
La storia è ambientata nella città di Baldella, che è Bari, la città dove l'autore è cresciuto, ma che in realtà assembla Bari e Palermo, le città in cui è vissuto.
E dove dovrà fare la sua indagine Emma, una donna magistrato che segue il suo codice etico, diverso da quello giuridico, e compie delle scelte e fa degli errori.
Emma ha il cruccio di non riuscire ad arrivare alla verità per la presenza di un segreto di Stato, anche questo un forte richiamo alla realtà, per esempio per l'inchiesta sul rapimento Cia di Abu Omar.
Nel libro si racconta la storia dei nostri 30 anni, lo si può fare solo con un noir: per il giornalismo è stata un'occasione persa. Come accade nel libro, dove il giornali attaccano la protagonista del romanzo dopo la morte di un suo indagato.

Le sorelle Martignoni – Il duca che non poteva amare. Presenta Nicoletta Sipos
Non è che non sapeva amare, il duca di Montefeltro,è che non poteva proprio: protagonista del romanzo è il figlio di Federico da Montefeltro, Guidobaldo, l'unico maschio dopo tante femmine, ma che non poteva avere figli perché impotente.
Un particolare che influì sulla storia di Urbino: è un romanzo storico, come nello stile delle sorelle Martignoni, che da appassionate del Rinascimento italiano hanno studiato a fondo la storia del ducato.
Una figura noiosa, all'apparenza, questo Guidobaldo: ma era grande amante della pittura, come la moglie, una Gonzaga, legati da una comune passione per la cultura. Era un signore molto amato nella sua città.
Ci sono poi altri personaggi che rendono la storia più frizzante.
L'intrigo politico di cui si parla nel libro è un po' frutto della nostra fantasia: il nemico di Guidobaldo era il Borgia.
Nel libro si parla anche della violenza sulle donne: nei tempi non era considerato un crimine la violenza contro le donne. Che facevano paura, come le streghe.

Samuela Lozza: La milanesa e l'amica immaginaria, con Paolo Moretti

Secondo romanzo con protagonista Michela Borellini, la “milanesa”, in un giallo ambientato a Napoli. È la storia di una commissaria varesina che sceglie di lavorare a Napoli perché ha sempre voluto fare indagini approfondite su certi filoni, come la Camorra.
Capace sul lavoro, ma pasticciona nella vita privata: nel libro si racconta anche la napoletanizzazione della protagonista, in una Napoli romantica, lontana dalla città delle vele e del degrado.
Come è nata la protagonista? La notte, quando cerco di addormentarmi, mi invento delle storie- ha spiegato l'autrice. Da qui è stata partorita Michela.
Che non mi sono mai immaginato, dal punto di vista fisico, perché ho sempre visto le storie attraverso i suoi occhi.
Il cattivo nei miei romanzi non c'è: sono una persona che odia i contrasti, per mia indole non metto antagonisti nei racconti.

Franco Bergoglio, Sassofoni e pistole
Una storia di jazz, musica e noir: l'autore è un critico musicale, odio la categoria dei critici.
Così mi sono chiesto, alla fine della scrittura, cosa diranno i critici del mio libro?
Cercheranno gli esclusi, nel saggio: alla fine chiedo pietà, in modo romanzato. Essendomi accusato da solo, per le tante mancanze, ho spuntato loro l'arma.
Presentava il libro Maurizio Pratelli, autori di un saggio sul rapporto tra vino e vinili.

Io sono alfa, Patrick Fogli presentato da Cecilia Scerbanenco.

Una storia di un nostro futuro che può cominciare anche domani. Una storia di bombe che iniziano ad esplodere nel paese e anche la storia di un politico, un medico, un giornalista: come reagiscono a questi attentati, cosa pensano?
Questo libro è nato anni fa, prima dell'Isis: la domanda da cui è nato è “che cosa vorremmo preservare di questa società, di fronte ad una minaccia che fa sul serio? Cosa ci lasceremmo fare di fronte alla richiesta di sicurezza?
Che cosa pensiamo sia necessario a noi, per vivere?”.
Il libro racconta di una società in preda ad una paura: l'uomo nero, il gruppo terrorista che compie gli attentati con bersagli diversi, è Alfa.
Personifica il terrore che può colpire chiunque.
Il libro racconta come cambia la gente di fronte alla minaccia: come reagiscono i personaggi?
Nel libro c'è una critica spietata alla società, ai disvalori: un mondo dove tutto quanto vale e dove tutto no vale, dove si cerca qualcuno che sia il mandante delle nostre cazzate (come nella vignetta di Altan).
Pretendiamo di vivere in un mondo con la sicurezza assoluta, è impossibile: viviamo in un modno così terrorizzato, che abbiamo perso tutti i riferimenti.
Viviamo già in un mondo di Alfa, senza gli Alfa: vorrei che non arrivassero mai.

Bruno Morchio, Il testamento del greco con Chiara Beretta Mazzotta

Una spy story internazionale: troviamo i servizi segreti prima e dopo la caduta del muro di Berlino, e un agente che fa parte di un gruppo che deve controllare agenti stranieri.
Uno di questi, Il greco, dopo la morte della moglie, si trasferisce in un casale: il figlio Alessandro viene allevato e cresciuto dal padre, che lo mette a conoscenza anche di suoi segreti.
Dopo l'arrivo del testamento del padre, Alessandro deve tornare a Genova: una città completamente trasformata dopo gli anni.
Il porto, i centri storici. Il turismo che una volta non c'era, a Genova.
A Genova ritrova la madre, visitando la tomba, ritrova il mare e l'amore.
E si rimette in moto la guerra, vissuta dal padre..

In fuga dalla legge Vittorio Nessi, La stanza dei dottori, Luca Bosio, presentati da Giorgio Bardaglio.
Nessi è un procuratore aggiunto a Torino, Bosio avvocato a Monza. Ad entrambi è stato chiesto perché questo libro? “Ogni volta rispondo, non lo so” - ha iniziato a rispondere Nessi.
E Bosio “è un libro che è venuto da se, sapevo che protagonista sarebbe stato questo avvocato, in una scrittura di getto. Mi è piaciuto scoprire dove sarebbe andato a finire la storia, mentre scrivevo”.

Vittorio Nessi: un magistrato che scrive un libro “In fuga dalla legge”. Perché? Protagonista è un pm che deve indagare di un omicidio. Nel frattempo, sgomberando una casa, ritrova una scatola, da cui emerge la storia della sua famiglia nel 900.
Il filo rosso che lega le due storie è il male: il male che ha subito la sua famiglia e quello dell'omicidio. Perché il male si riproduce, nel tempo? Perché ritorna?
La legge è lo strumento inventato dagli uomini per bloccare il male: dalla legge fuggono i criminali, ma a volte a fuggire dalla legge erano i galantuomini. Come gli ebrei, dopo le leggi razziste del fascismo.
E una donna che aiuta un immigrata ad espatriare, e che finisce sotto processo.

Sulla distinzione tra invenzione e realtà: per uno scrittore non esiste differenza, ogni volta che una storia entra nella mente dello scrittore, diventa reale.

Chiara Beretta Mazzotta ha presentato “Marco Palmezzano” di Maurizio Matrone e “Soltanto silenzio” di Massimo Cassani.

Maurizio Matrone: il libretto è la storia di un artista, nel 1400. Non un bravo artista, ma un simulatore.
E' un giallo interiore: c'è un furto di identità, per questo pittore forlivese, ma anche un furto da sé.
Questo è un libreggio, un furto con destrezza di un altro libro: il mio personaggio uccide un altro pittore più bravo di lui e ne acquisisce l'identità.
Alla fine della storia rimane un autoritratto, che è quello che siamo.

Massimo Cassani: al suo personaggio il commissario Micuzzi, succede di tutto. Sbattuto in via Padova, con tre colleghi, la ex moglie Margherita gli chiede di fare da testimone, conosce il nuovo fidanzato della moglie che ha un senso della morale scialbo.
La memoria e la nostalgia: dice Micuzzi nel libro che “la nostalgia è la versione zoccola della memoria”. Ovvero è nemica della memoria: il tema della memoria è un filone importante dei miei romanzi.

Romanzi dove la verità alla fine si raggiunge ma è difficile da digerire. Non è consolatoria.

Nessun commento: