01 ottobre 2015

Le ceneri di Ingrao

Erano lì, tutti bellini, col pugno alzato, al funerale di Ingrao, a chiedere la luna. Che sia rossa mi raccomando.
Mai che si chieda qualcosa che sia più a portata di mano, chessò, diritti allo studio, alle cure, i treni per i pendolari ...

Comunisti così, come diceva Mario Brega nel film di Verdone.
Comunisti che si contentano della mossa del pugno alzato, dei bei discorsi, per poi chiudersi nei loro salotti a ricordarsi di quanto era bravo Berlinguer.
E non è solo la Roma della Grande bellezza, anche a Milano potremmo parlare della giunta arancione che ha vinto le elezioni andando nei quartieri fuori dalla cerchia del centro, per poi dimenticarseli in questi anni.

Il comunismo che doveva portare alla libertà dei popoli, delle grandi utopie e che invece ci ha consegnato a questa italietta da uomo medio.
L'uomo medio che bisognerebbe impiccarli tutti questi che rubano. L'uomo medio che ci vorrebbe un altro duce col manganello.
Che prima gli italiani. Prima noi. Prima me. Che discutono di calcio come se parlassero di politica e viceversa. Che tanto è la stessa cosa.
Che gli ecologisti hanno rotto le scatole, vogliamo il nucleare, che tanto il nucleare c'è in Francia, ma voi con cosa vi asciugate i capelli, col fuoco?
Che non hanno tempo per leggere libri, che i giornali portano solo brutte notizie ..

Si, lo so. C'è un pelino di acredine in tutto questo. Qualcuno era comunista perché pensava di poter cambiare le cose nel senso di rendere più equo questo paese. Di ricchi e poveri.
Dove sono i frutti di questa utopia?
Che cosa ci ha lasciato?
I pugni alzati?



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