03 novembre 2015

La metamorfosi

Gregorio Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo. Riposava sulla schiena, dura come una corazza, e sollevando un poco il capo vedeva il suo ventre arcuato, bruno e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta del letto, vicina a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le gambe, numerose e sottili da far pietà, rispetto alla sua corporatura normale, tremolavano senza tregua in un confuso luccichio dinanzi ai suoi occhi.
Il personaggio del romanzo di Kafka si sveglia una mattina, accorgendosi di essersi tramutato in un insetto.
Lo stesso stupore immagino, dovrebbe cogliere l'elettore "storico" del partito democratico, di fronte agli ultimi sviluppo del suo fu partito.
La mutazione verso altro è completata e non sarà più reversibile: gli ultimi segnali l'intervista di Casini su Repubblica e quella della senatrice Repetti a Otto e mezzo.
Casini è stato chiaro: a fronte del suo 4-5% chiede al PD di smetterla con sta pretesa delle primarie, che tanti disastri hanno creato nel paese (immagino si riferisse a roma e non a Milano).
In che senso?«Tutti vedono che con la liturgia delle primarie si sono creati disastri che hanno fatto giganteschi regali ai Cinquestelle».Quale sarebbe la soluzione?«Alcuni giorni fa mi è capitato di rileggere Don Luigi Sturzo, il quale scrisse più di 60 anni fa pagine profetiche sul degrado della politica per l’occupazione da parte dei partiti degli enti locali. Capisco la diffidenza dei nuovisti ma andrebbero rottamati tanti candidati, non Sturzo….Dunque, più società civile e meno apparati dei partiti?«Le personalità migliori di una città hanno il dovere di mettersi in gioco».Presidente, con queste parole sta tirando la volata a Marchini e a Sala per Roma e Milano?«Il modo migliore per screditare questo ragionamento è riportarlo ai singoli. Penso che entrambi, Marchini e Sala, non accetteranno di farsi fagocitare dalle primarie dei democratici o dai riti del centrodestra. Alfio comunque è una persona seria e lo ha dimostrato in questi due anni in Campidoglio».
Sala è il nome giusto, visto che ha tanto bene operato per Expo (non ha visto, non ha rubato la scena), ma mica possiamo chiedere un parere agli elettori.
E anche Marchini a Roma, che essendo costruttore è società civile (nonostante si sia presentato alle primarie PD e sieda al Campidoglio).

La senatrice Repetti, assieme al compagno Sandro Bondi, ha abbandonato Forza Italia per appoggiare il governo Renzi sta facendo così bene, con le sue riforme per il paese. Alle domande sul perché del loro cambio di casacca questa è stata la loro risposta: non è un salire sul carro del vincitore (per carità) ma solo un voler contribuire al cambiamento. Via l'articolo 18, via i pesi e i contrappesi tra esecutivo e gli altri organi dello Stato, una giustizia spuntata

Bondi e Repetti non sono  nemmeno gli ultimi acquisti: l'elettore PD, se è anche lettore della fu Unità di Gramsci, si ritroverà il compagno Cicchitto, tra le firme del giornale.

C'era una volta il partito dei gazebo, delle sezioni, dove si discuteva. Si è trasformato nel partito della nazione (che non esiste ma c'è), dei prefetti e dei commissari.
Dell'ottimismo e della fede nell'unico capo.
L'Expo è stato un successo alla faccia dei gufi e guai a chi parla di problemi.
Buon risveglio Gregorio Samsa.

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