17 maggio 2016

Sul referendum e su chi vota no

Temo che nei prossimi mesi il tifo calcistico su riforme e referendum sarà destinato a monopolizzare lo spazio delle notizie.
Non si potrà parlare d'altro.
Nemmeno del contenuto delle riforme: su cosa si voterà? Sul Senato dei 100 nominati (non si sa bene ancora come) o su Renzi?

Al referendum sulla riforma Costituzionale che si terrà ad ottobre, è previsto che possano vincere i Sì o che invece prevalgano i No, i favorevoli e i contrari. 
Non sta scritto da nessuna parte che se non passa la riforma Renzi deve rassegnare le dimissioni, che finisce le legislatura con nuove elezioni.
Se la riforma viene bocciata è perché gli italiani la considerano sbagliata.
Lo stesso se vince il Si: gli italiani considerano l'impianto della riforma positivo per il bene del paese.

Non ci sarà il diluvio e nemmeno l'invasione delle cavallette.
Se viene bocciata magari si trova un'altro governo che sistema le storture dell'Italicum: premio di maggioranza, preferenze solo per i capilista.
Correggerà anche l'impianto della Boschi laddove parte dei costituzionalisti italiani ne vedono delle pecche: gli scarsi contrappesi al potere dell'esecutivo che optrà scegliersi presidente della repubblica, i membri laici del CSM.
Come vedete, non si sarà perso tempo invano, se passa il no.
Così come è sbagliato dire che se passa il si, si risparmieranno soldi e tempi per il Senato: si risparmieranno solo i 50 ml per gli stipendi dei senatori cancellati (solo il costo del lunedì elettivo è di 100ml di euro, per avere un'idea di dove sono gli sprechi) e i senatori rimasti potranno entrare nell'iter approvativo delle leggi (viene cancellato il bicameralismo perfetto, non il Senato).

Chi giudica positivi gli aspetti della riforma, voterà si: maggiori poteri al presidente del Consiglio, forse tempi più veloci per le leggi (del governo, si presume).
Questo sarà positivo per il paese?
Togliamo di mezzo Renzi, questa maggioranza, Verdini, Boschi, Alfano ..
Di questi nuovi assetti ne trarrano beneficio anche i governi e le maggioranza future per approvare le loro leggi, i loro decreti d'urgenza. Lo abbiamo già visto nel passato e forse ci siamo dimenticati.

I lodi per salvarsi dai processi per reati comuni e non politici.
Grandi opere come le centrali nucleari, trasformate in impianti strategici coi soldati a difesa.
Il blocco dei processi, l'assoggettamento dei pm all'esecutivo, il bavaglio alla stampa (tema che ritorna sempre) ..
La politica che viene decisa da pochi e che non è assogettata al vaglio popolare, coi cittadini che si dovranno contentare della chat col presidente.
A qualcuno magari piaceranno queste idee, e probabilmente voteranno si. 
Ad altri, che potete anche chiamare professoroni o archeologi, tutto questo modello non piace e voteranno no.

Per difendere ciò che c'è di buono nella Costituzione e per cercare di migliorare questa riforma.
E confrontarsi sui contenuti, sui temi dell'agenda politica dimenticati (le mafie, il futuro industriale del paese, il turismo, un piano energetico..).

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