16 settembre 2016

Picchi di genialità – dal libro Non devi dirlo a nessuno

Lamon - foto presa da http://mapio.net/s/54520440/
Più cresceva e più Luca era ammirato dalla fantasia con cui i lamonesi si inventavano le bestemmie. A Genova l'intercalare più comune era belìn, che andava bene in ogni situazione.In Veneto, invece, si usava la bestemmia, ma quest'abitudine a Lamon toccava picchi di genialità. In dialetto lo chiamavano porconare, ma i lamonesi non si limitavano alle banali bestemmie. In base al contesto o al grado di forza dell'imprecazione potevano usare accostamenti creativi tra Dio e animali come il lupo, l'orso e il serpente.Una volta Luca aveva sentito anche un azzardato diopino e si era immaginato un albero immenso con le fattezze del Creatore.


Non devi dirlo a nessuno, di Riccardo Gazzaniga

Leggendo questo passo mi è tornato in mente lo spettacolo di Paolini sul Vajont, quando parla di Erto e Casso, delle osterie dove fioccano le bestemmie.
Che non puoi "cavar" dal discorso, perché altrimenti non scorre.
E del prete che dice che siccome "esula dal suo compito":
Nelle osterie si gioca, si discute, e si bestemmia con una regolarità impressionante.
Tanto che i due parroci hanno rinunciato a estirparle. Dice che esula dalla missione pastorale. Ma è vero! A quel puntola bestemmia centra più niente con la religion.
Centra con la sintassi. Essa sostituisce tutti gli articoli e le congiunzioni tra una parola e l'altra! (risate)
Cavi la bestemmia non scorre più il discorso! 

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