19 settembre 2016

Sinceri democratici

Due articoli da Repubblica 18 settembre: l'editoriale di Scalfari e l'intervista a Pisapia.
Tema, referendum e legge elettorale.

Scalfari, dopo l'ennesimo schiaffo europeo a Bratislava, infiocchetta il suo ragionamento con un titolo quasi poetico "L'europeismo fa cadere le spine e fiorire le rose" si accorge dell'Europa a pezzi e che il triumvirato era buono solo per le foto di gruppo a Ventotene.
Anche l'ex direttore parlando di spine di Renzi chiede, anzi invoca una modifica alla legge elettorale: 
"Le spine di Renzi sono il referendum e la legge elettorale. Finalmente ha capito il legame tra quei due argomenti e si è impegnato a modificare la legge elettorale prima che il referendum abbia luogo. Altro finora non sappiamo. Ma una cosa sappiamo (non io soltanto, da cittadino ed elettore, ma molti nel Pd e molti anche tra i moderati democratici). Sappiamo che legare la legge elettorale al ballottaggio è un gravissimo errore, come è altrettanto sbagliato introdurre le preferenze, frutto marcio di lobby e clientele perfino mafiose".
Solo le persone in malafede tengono separati referendum e legge elettorale che, viste assieme, spostano gli equilibri parlamentari senza ammetterlo esplicitamente.
La legge elettorale, ora che rischia di far perdere il PD, va cambiata - ci dice Scalfari. 
Niente ballottaggio e niente preferenze.
Alla faccia della Consulta. Alla faccia dei cittadini che le chiedono.
che grande rispetto per gli elettori: sembra di sentir parlare Volontè ne "Indagine su un cittadino":
"L'uso della libertà, che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni. Noi siamo a guardia della legge che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la città è malata .. ".

A proposito: le preferenze no perché dietro ci sono lobby e mafie. Le Olimpiadi e le grandi opere che dietro hanno lobby e mafie invece sì?

Nelle pagine milanesi, l'intervista all'ex sindaco Pisapia: non vuole schierarsi ma, lo capirebbe anche un bambino, voterà sì al referendum.
Non c'è niente di male, ci mancherebbe: stupisce il suo non volersi schierare, come se temesse brutte reazioni dal suo popolo arancione.
Che abbia ancora delle velleità politiche?

Anche qui, un'altra perla di democrazia:
"Questa riforma non aumenta i poteri del presidente del Consiglio e rafforza il ricorso a leggi di iniziativa popolare. E voglio ricordare che, quando ha dichiarato incostituzionale il Porcellum, la Consulta ha detto espressamente che sono obiettivi di rilievo costituzionale anche la stabilità del governo del Paese e l'efficienza dei processi parlamentari".
Avvisiamo Pisapia che per le leggi di iniziativa popolare servono ora 50mila firme: con la riforma ne serviranno 150mila.
E non è detto che in una Camera di nominati le leggi di iniziativa popolare vengano poi discusse.

E questi sono i sinceri democratici.. 

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