27 ottobre 2016

Sotto le macerie


Gli hanno pure inventato un nome di battesimo, alla vicenda dei frigoriferi abbandonati lungo le strade di Roma.
Frigogate, un nome che ricorda l'inchiesta del Post per lo scandalo Watergate.
Era su tutte le prime pagine dei giornali, con tanto di sberleffi alla sindaca romana e alle sue tesi complottistiche (che in verità avevano spiegazioni più chiare). 
Mentre la magistratura arrestava e indagava manager e costruttori e anche figli di come Monorchio jr e Lunardi jr. 
Quest'ultimo figlio del ministro che diceva che con la mafia bisognava convivere.
E anche con la ndrangheta che, nelle intercettazioni da prendere con le pinze, si vantava di aver realizzato il 70% delle opere di Expo.

L'expo dei miracoli ha fatto fare cassa alle ndrine, soldi pubblici. E lo scopriamo (su alcuni giornali, dopo le notizie sui frigoriferi e sulle barricate di Goro, sull'ultimatum alla UE del governo italiano..). E non è solo Expo la grande opera finita sotto inchiesta: è in buona compagnia assieme al terzo valico e all'autostrada Salerno RC.
Tutte grandi opere strategiche, così dicono, necessarie, frutto della legge obiettivo, la legge "criminogena" (così la definì il procuratore Cantone, all'Anac) che avremmo dovuto riformare dopo l'inchiesta che ha fatto saltare Lupi dalla cadrega di ministro.

Soldi pubblici che spariscono nelle tasche di direttori di lavori, tecnici e imprenditori.
E soldi pubblici che poi mancano per la messa in sicurezza del paese. In un paese a rischio come il nostro.
Nella triste giornata di ieri abbiamo avuto la sintesi di tutti i mali di questo paese: l'informazione disattenta, la politica dei tagli dei nastri e delle opere monstre e la cattiva imprenditoria famelica. 
Da una parte quelli che ridono a macerie ancora fumanti, pensando ai facili guadagni.
Dall'altra quelli che piangono davanti quelle macerie.

PS: consiglio la lettura del breve articolo di Marco Lillo ("Ma coda deve fare la ndrangheta ..")

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