16 gennaio 2017

Distaccarsi dalla realtà

L'intervista di Ezio Mauro al segretario PD Renzi
Sono uscite in effetto stereo le due interviste, su due dei maggiori quotidiani italiani, di due dei maggiori narratori che abbiamo mai avuto in politica.
Berlusconi sul Corriere e Renzi su Repubblica.
Il primo che si ricandida a leader del centro destra per vincere le prossime elezioni, corte di Strasburgo e Severino permettendo.
Il secondo che fa autocritica spiegando ad Ezio Mauro che siamo noi a non aver compreso la portata delle sue riforme. Ma vedrete la prossima volta, ci fa sapere.
Si sceglierà gente nuova, altro che il giglio magico dei Lotti, Boschi, Manzione (o De Luca, magari in Campania).
La prossima volta ci metterà più passione.

Ecco, qui siamo in pieno distacco dalla realtà: mentre si realizzavano queste interviste nei paesi terremotati in centro italia si manifestava, sotto la neve, per chiedere quando. Quando si procederà alla rimozione delle macerie, a demolire le case danneggiate. Gli avevano promesso che non li avrebbero dimenticati e invece sono lì al freddo senza nemmeno generi di conforto.

Più cuore e meno slide, ci dice Renzi: meno slide sulle banche, magari, vista la tenuta delle banche, sia quelle di sistema che quelle popolari.
Meno slide sulla tenuta dei conti, sulle manovre su cui attendiamo il visto dall'Europa.
Come attendiamo (e attenderemo ancora a lungo) una risposta sul tema dell'accoglienza dei migranti e dei profighi: capisco ora, con la decisione di riaprire i Cie (che per il centro sinistra è quasi una cambio di verso) perché Alfano è stato sostituito con Minniti.

La bomba Italia è lì, la miccia si sta consumando e noi continuiamo a discutere di elezioni, della legge elettorale (ma non si doveva modificare l'Italicum?), delle mirabolanti riforme.
Sotto il tappeto la tenuta sociale del paese (le diseguaglianze che crescono e le  guerre tra poveri per le case, per un minimo di welfare, per un posto all'asilo), le inchieste sulla corruzione nei grandi appalti pubblici (da Expo all'inchiesta sul mega appalto Consip), mafia capitale, il business dei migranti per le cooperative di tutti i colori.

E, in questo bel clima, i movimenti fascisti (riconosciuti tali da una sentenza della Cassazione) tornano a sfilare per le vie di Milano e ottengono pure l'autorizzazione di fare un presidio sotto l'Arco della pace.
Il monumento alla restaurazione del 1815, usato dai movimenti fascisti emblema della restaurazione politica dell'Europa. 

Abbiamo la memoria corta, noi italiani.
Ci siamo dimenticati di Giulio Regeni e della sua morte e ci siamo dimenticati delle tante promesse fatte su tasse, posti di lavoro, buone scuole, paesini da ricostruire scacciando i ladri.
Tanto, possiamo sempre prendercela con qualcuno.
Gli immigrati che ci stanno invadendo, lo strapotere della magistratura, i sindacati che proteggono i fannulloni..

"Solo un vigliacco scappa nei momenti di difficoltà".

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