23 gennaio 2017

Lotta alla mafia (anche quella che non si vede)

A Milano è arrivata la commissione parlamentare d'inchiesta, che assieme all'amministrazione milanese (e a quelle dei comuni dell'hinterland) ha discusso della questione Fiera di Milano (la DDA ha chiesto il commissariamento della struttura per le troppe infiltrazioni della ndrangheta negli appalti) e del caso Corsico.
Una volta, storie come quella del comune di Corsico (e di Cisliano..) si sentivano al sud: la sagra (lo stocco di Mammola) organizzata dal genero di un boss della ’ndrangheta e col beneplacito del comune, le intimidazioni in aula alla consigliere PD che denuncia la presenza delle 'ndrine, le intimidazioni ai commercianti nel mercato di Cisliano, le pericolose amicizie tra il sindaco e persone poi finite nelle carte delle inchieste  ..

Il sindaco (che ha rimandato la sagra) si è difeso in una intervista sul TG3 regionale, usando parole già sentite: "lasciamo fare i processi ai magistrati".
Che è un modo per nascondersi dietro l'azione giudiziaria nascondendo eventuali questioni politiche di opportunità.

Ecco, forse prima di parlare di intitolare una strada a Milano ad un politico condannato, dovremmo occuparci di questi problemi, a Milano. 
Dove la mafia, lo dice il Questore De Iesu, va colpita sui capitale, va fatta terra bruciata attorno, magari senza aspettare che intervenga la magistratura poi:
Ma non bisogna scambiare l’assenza di sangue per assenza di mafia. «Per niente. Le modalità di infiltrazione sono quasi liquide, si evolvono, si adattano al contesto. Al Sud l’approccio è più violento, ma non significa che i clan al Nord non siano ugualmente feroci». Le ultime inchieste hanno messo in luce le infiltrazioni nella Fiera. «Dobbiamo seguire i flussi economici. Bisogna prosciugare i soldi delle mafie, anche se non è facile. Perché il denaro è liquido... ma non c’è solo questo. il problema è che non esiste un algoritmo per scoprire la mafia».Cosa serve, allora? «La Dda da anni ha un database con tutti gli episodi come incendi d’auto, danneggiamenti a negozi o cantieri, episodi che sono reati “spia” della penetrazione mafiosa. Uno strumento preziosissimo. Così come fondamentali sono state inchieste come Infinito, condotta dai carabinieri, o quella sui Valle della polizia». Parliamo del 2010... «Ne sono seguite molte altre. Il contrasto da parte delle forze dell’ordine e dei magistrati non è mai mancato».Lei, da poliziotto, ha fatto parte delle commissioni straordinarie che hanno gestito i comuni di Ercolano e Casandrino, dopo lo scioglimento per camorra. In Commissione antimafia si è parlato della sagra organizzata a Corsico da parenti di un boss con il patrocinio del Comune. Il sindaco della città metropolitana Sala ha detto che la prossima settimana incontrerà il collega Errante, e chiederà conto di queste vicende. «Proprio per la mia esperienza, ho grande rispetto per gli amministratori locali. Non è facile. Ma esistono strumenti per difendersi dalle infiltrazioni. C’è la Prefettura alla quale rivolgersi al minimo sospetto. Non entro nel caso specifico, ma dico che chi vive in un territorio non può non cogliere queste sacche di criminalità».

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