31 maggio 2017

E' il campanilismo, bellezza

Oggi non vorrei parlare dell'accordo sulla legge elettorale (tedesca, ma che verrà probabilmente modificata all'italiana).
Della voglia di elezioni in autunno per non prendersi alcuna responsabilità sulla manovra (gente responsabile questa).
Di quello che è successo all'Ilva di Taranto (si prendono le aziende per comprarsi impianti e produzione e mandare a casa persone).
Della figuraccia del governo Renzi e di Franceschini sulle nomine dei musei italiani (come diceva Guzzanti, Nella Casa delle libertà facciamo come c... ci pare).

Oggi vorrei parlare di campanilismo, dell'eterna lotta dell'italiano contro gli altri, dell'italiano che vede se stesso, i suoi vicini, la famiglia e poi forse gli altri.
Comune in Brianza che si affaccia sulla linea Trenord per Milano: oltre alla macchina, per andare al lavoro c'è solo il treno e così succede che i parcheggi delle stazioni (non solo in questo comune) siano affollati da stranieri, che occupano i posti riservati agli autoctoni.
Cosa che, agli autoctoni piace poco: così è successo, nei mesi passati, che qualche civile cittadino abbia rigato le macchine dei suddetti pendolari (che usano l'auto per andare in stazione). Denunce fatte ai vigili ma  cadute nel vuoto.
Il passo successivo è stato l'introduzione dei cartelli col disco orario: qui si parcheggia solo per due ore, altrimenti multa.
Il comune di questo paese ha sistemato un parcheggio, abbastanza ampio, un po' più lontano dalla stazione. Per il momento ancora libero: ma forse anche qui, come in altri paesi, arriveranno i parcometri, per versare l'obolo per occupazione di parcheggio pubblico.
E la lotta verso chi viene da fuori: perché un comune e la sua giunta dovrebbero occuparsi dei pendolari che vengono da fuori?

Poi succede anche questo.
Stesso treno che porta a Milano, qualche stazione più in là.
Dopo esserci lamentati del comune in lotta coi pendolari che vengono da fuori del mio campanile (lo dico simpaticamente), sale una scolaresca in gita a Milano.
Oddio, i bambini, ma proprio adesso? 
Perché non prendete un altro treno?

Così, alla fermata successiva quando i pendolari pendolari, si sono trovati di fronte i pendolari abusivi, i bambini della scolaresca che gli occupavano i posti, alcuni di questi hanno sbottato "ma noi abbiamo il diritto di viaggiare ..".
Al che la maestra "anche noi, abbiamo il biglietto"

E' il campanilismo, bellezza.

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