20 giugno 2017

Messaggi

Nei giorni in cui escono le motivazioni della sentenza di condanna per il crac del Credito fiorentino, il senatore Verdini rilascia un'intervista alla giornalista del Corriere Meli.
E' un messaggio a Renzi, in vista delle future alleanze.
Lei ormai critica apertamente Renzi, si sente scaricato?«Per essere scaricati bisogna essere prima stati “caricati”. Cosa che a me non è mai successa. Renzi è ancora l’unica speranza per questo Paese. Bisogna aiutarlo a non rintanarsi nel suo Pd e a sinistra. Per il bene del Paese. A me non ne viene niente. E poi forse andrebbe pure salvato da qualche renziano...». 
Intanto Macron ha stravinto anche le legislative…«Lei mette il coltello nella piaga. Macron doveva essere il “Renzi” francese, invece siamo qui a discutere se Renzi potrà mai essere il “Macron” italiano. Macron a un ex premier di 55 anni come Valls ha rifiutato il posto in lista e gli ha offerto solo un accordo di desistenza nel suo collegio. Renzi a un ex sindaco di 68 anni ha offerto una coalizione nazionale, e quello se la tira pure…».
Oggi al Senato si presentano le mozioni su Consip e Marroni: se si dovesse andare al voto perché il tentativo di azzeramento dei vertici da parte di Padoan non verrà accettato dai senatori, i voti dei verdiniani diventeranno pesanti.

Su l'Unità sono riusciti a raccontare della vicenda senza riuscire mai a scrivere le parole corruzione, Romeo, cimici.
Così una vicenda che tocca una società strategica dentro la pubblica amministrazione viene relegata ad una guerra per bande in cui ognuno cerca di ottenere il suo vantaggio.
Meglio non andare alla conta dei voti.
Meglio non fare alcun dibattito.
Che la pentola rimanga col coperchio sopra, che non si scoperchi nulla. Come per la vicenda delle banche popolari e della defunta commissione di inchiesta.

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